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Dichiarazione d’amore ai circoli remieri di Torino

lunedì 28 Novembre 2016

Dichiarazione d’amore ai circoli remieri di Torino

ROMA, 28 novembre 2016 – Pubblichiamo un testo scritto dalla collega e amica Giorgia Garberoglio che, anche dalle colonne de La Stampa, racconta le vicende del remo piemontese e non solo. Giorgia in questo suo scritto, al quale ha dato il titolo ‘Dichiarazione d’amore ai circoli remieri di Torino’, rende omaggio e merito alle tante persone che giornalmente si impegnano nel canottaggio e, in questi ultimi giorni, si stanno dando da fare per contenere i danni del maltempo. Abbiamo pensato di amplificarlo ulteriormente perché merita di essere letto:

“Con il sole e il fiume smeraldo, vi specchiate nell’acqua riflettendo bellezza. Il via vai di barche, e ragazzi, e adulti regalano caotica allegria. Varcando i cancelli svelate pace, lasciando fuori lo stress quotidiano. E come accade sul fiume, tutto si ovatta. Ogni circolo diverso, con le sue peculiarità e differenze e sensi di appartenenza. Ma la mia dichiarazione va oltre. Va alla rete di sostegno di questi giorni di fiume spaventoso. Che ha preso tutti inaspettatamente, nonostante lo si conosca e si ami. La mia dichiarazione va ai volontari che spalavano e che riconoscevano le barche di circoli amici e sbigottiti le indicavano mentre venivano trascinate via. La mia dichiarazione va agli atleti di un circolo meno mal ridotto che vanno ad aiutare in un altro. Va a chi piange la barca del cuore, scomparsa, che era ben vecchia ma su cui era nato un gruppo di amiche. Va ai ragazzi che la notte dell’inondazione hanno difeso il circolo, armati di secchi, metro dopo metro e uscendo di mattina dalla finestra.

La mia dichiarazione va alle scarpe piene di fango, ai ragazzini che in casa non ritirano neanche il pigiama e lì spalano e stanno con i piedi in acqua. Va alla capacità dei canottieri di andare avanti, andando all’indietro. Non sono case e non ci sono drammi, ma in quei circoli passano numeri impressionanti di persone, e sono frutto di anni di lavoro per far tornare a vivere un fiume e non solo con battelli. Le mie nonne attraversavano il Po con delle barchette, nei circoli di canottaggio si stava tornando a proporre tutto questo, un fiume vivo. Gli allarmi sulla manutenzione del fiume non sono mai stati legati al momento, ma costanti. Il fiume ha sorpreso, ma per la sua attuale instabilità naturale, non per mancanza di rispetto nei suoi confronti. E tutti spalano, e si ricomincia a costruire. Lo sport insegna sempre nella vita, fa squadra, unisce i circoli remieri – in teoria in agonistica competizione – in una straordinaria unica barca da olimpiadi. Chi presta, chi aiuta, chi si sente al telefono. Si fanno stime dei danni ma non ci si piange addosso. Ci si rimbocca le maniche e si va avanti. Mani sporche di fango, e si spala. Dichiarazione d’amore ai miei circoli torinesi, hic et nunc. Si tornerà a portare i bambini al fiume, a riempirlo di risate, a competere riconoscendo il colore delle pale dei remi. Intanto il frutto di anni di lavoro assieme si raccoglie in una rete a maglie strette che aiuterà a ripartire. Non sono che spettatrice e innamorata, ma grazie di questa conferma della vostra bellezza. Giorgia Garberoglio”.