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Maurizio Mondoni: lo sport a Cremona e provincia tra le due guerre

venerdì 11 Novembre 2016

Maurizio Mondoni: lo sport a Cremona e provincia tra le due guerre

CREMONA, 11 novembre 2016 – Maurizio Mondoni, poliedrico cantore di ciò che lo sport ha rappresentato per Cremona e provincia, è nuovamente sui banchi delle librerie col nuovo “Lo sport a Cremona e Provincia tra le due guerre” (ed. Padus): che ci aiuta a riscoprire un variegato percorso di vita e di sport che ha reso più ricca la passione sportiva dei cremonesi.
E’ un maestro nel ripercorrere la storia sportiva cremonese in genere, ma in particolare ha tolto, in più circostanze, la zona d’ombra che avvolgeva la memoria storica dei canottieri cremonesi. Ricordiamo anzitutto “Cremona in Azzurro, (e nei particolari) La Storia della Canottieri Bissolati, Il Po, La storia e lo sport nel cremonese e nel casalasco, Bissolati 2000, Nozze d’Oro Bissolati-canoa italiana 1955-2005, Dalla Padus alla Canottieri Eridanea, Pagaiare per la Baldesio: 50 anni di canoa (1960-2010)”.

Nella sua nuova fatica l’autore sviluppa l’ampio percorso che va dal 24 maggio 1915 al 1945, un trentennio di grandi cambiamenti e forte crescita sportiva. “…, nel 1887 nacquero il Club Alpino Italiano e la Canottieri Baldesio” e successivamente “… nel 1921 la Canottieri Bissolati e molte altre Società Sportive”.
Le condizioni ambientali erano ideali per i cremonesi che intendevano aprirsi alle nuove iniziative sportive. Già “Nel 1829 molte furono le gite in barca sul fiume Po e i noleggiatori di barche stazionavano sulla riva del vecchio fiume e sul Riglio”. “A Cremona nel 1885 era sorta la Società Ginnastica … (e dal 23 luglio la sua Sezione Canottieri)” e “Subito la Società Ginnastica divenne Canottieri Baldesio” a riprova del particolare richiamo dell’attività a remi sul grande fiume. Aprendosi il nuovo periodo di vita dopo la grande guerra Cremona registrò un sensibile rinnovamento, ed ovviamente nel campo sportivo pur se “… lo sport non era certo in cima ai pensieri …” di chi doveva ricostruire il Paese. A monte della sede della Baldesio ecco sorgere la Canottieri Bissolati, in conseguenza di una scissione all’interno della stessa Baldesio (ed in periodi successivi il richiamo del canottaggio porterà alla nascita di nuovi sodalizi). E nel frattempo a Casalmaggiore rinasceva dalle radici della Canottieri Padus la “Canottieri Eridanea”.

I valori sportivi crescevano tra i canottieri cremonesi, che applaudirono alla partecipazione alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928 di “Nino Ultimo Bolzoni e Romeo Sisti che conquistarono il quarto posto nel 2 senza”. Il canottaggio cremonese è cresciuto in maniera ottimale nel recente dopoguerra: nel periodo degli anni trenta l’esperienza ai remi delle varie società continuava a migliorare, tanto che nel periodo della ripresa post bellica in proiezione ai Giochi Olimpici del 1948 Maurizio Mondoni ricorda “A Cremona in quel periodo … Nel canottaggio con Nino Ultimo Bolzoni si aggregò Walter Tacchinardi e con loro Bruno Boni e Felice Fanetti, che dominarono la scena per molti anni, culminati con il bronzo ai Giochi Olimpici di Londra nel 1948” (nel due senza). Ormai la strada del grande sport era riaperta: “I cremonesi ritornarono a vivere d’estate sul Fiume Po, cimentandosi in gite in barca, nella pesca, nel nuoto (le acque del Po erano limpidissime), organizzando pic–nic al sole, all’aria aperta. Era ritornata la voglia di vivere, di divertirsi e di praticare attività sportive.”

Ferruccio Calegari