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Lo stato di salute del canottaggio femminile mondiale e l’Agenda 2020

domenica 29 Novembre 2015

Lo stato di salute del canottaggio femminile mondiale e l’Agenda 2020

ROMA, 29 novembre 2015 L’agenda olimpica 2020 adottata dal Comitato Olimpico Internazionale nel dicembre 2014 elenca al suo interno 40 raccomandazioni che avranno un impatto sul futuro del movimento olimpico. Una delle raccomandazioni (Raccomandazione 11) è quella di promuovere la parità di genere, con l’obiettivo del raggiungimento della partecipazione del 50 per cento di donne ai Giochi Olimpici. Queste Raccomandazioni sono state recepite dalle Federazioni Internazionali e la FISA sta iniziando ad adottare misure specifiche per aumentare la partecipazione delle donne nel canottaggio e per raggiungere il 50 per cento di rappresentanza femminile in un prossimo futuro. Già per il prossimo anno nel canottaggio è stato fatto un passo in avanti verso la parità di genere con l’obiettivo di raggiungere maggiore uguaglianza in occasione dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

Da quando il canottaggio femminile è entrato di diritto nel programma olimpico, con la prima volta ai Giochi di Montreal 1976, le specialità olimpiche maschili sono sempre state otto rispetto alle sei femminili. Sebbene il numero totale di specialità maschili e femminili a Rio 2016 rimarrà la stesso, un maggior numero di imbarcazioni femminili sarà in gara ai Giochi Olimpici del 2016 rispetto al numero delle imbarcazioni che hanno gareggiato a Londra. A Londra 2012, infatti, tutte e sei le gare femminili hanno avuto un minor numero di concorrenti delle equivalenti barche maschili. A Rio 2016, invece, in quattro specialità sarà raggiunta la parità di genere ad eccezione del due di coppia femminile, dove ci saranno più barche di quello maschile (15 barche femminili rispetto alle 13 imbarcazioni maschili), e nel quattro di coppia (13 barche di sesso maschile rispetto a 7 barche femminili). Tutto questo è stato possibile restringendo il numero di posti disponibili nelle qualificazioni per le specialità maschili e, quindi, meno posti per l’otto (Londra 2012: 8 posti, Rio 2016: 7 posti), per il quattro di coppia (Londra 2012: 13 posti, Rio 2016: 10 posti), per il singolo (Londra 2012: 30 posti, Rio 2016: 29 posti). (*)

Il Canottaggio e, quindi, la FISA si è piazzata al settimo posto ai Giochi di Londra 2012 nella classifica di tutti gli sport in termini di numero di gare in cui erano presenti le donne. Nonostante l’elevato numero relativo alle gare femminili nel canottaggio (La FISA si è piazzata al quinto posto assoluto per numero di atlete in gara), la partecipazione delle donne è stato comunque inferiore alla percentuale di partecipazione complessiva di atlete alle Olimpiadi del 2012. In effetti, il 44 per cento degli atleti in gara a Londra erano donne, mentre il canottaggio ha avuto un tasso di partecipazione femminile al 36 per cento. Per questo motivo con gli accorgimenti adottati dalla FISA, il tasso partecipativo femminile, a livello olimpico, aumenterà raggiungendo il 40 per cento già ai Giochi Olimpici di Rio 2016. Anche se la quota olimpica fissata dal CIO per il canottaggio rimarrà la stessa, con 550 atleti complessivi, il numero di atlete salirà a 219 rispetto alle 197 a Londra (ventidue donne in più).

La FISA nel 2013 ha effettuato una dettagliata indagine sulla partecipazione femminile al canottaggio in tutto il mondo a livello nazionale e di élite e questo anche contattando altre importanti federazioni sportive internazionali per confrontare la partecipazione delle donne del canottaggio con la partecipazione delle donne negli altri principali sport. Tra le Federazioni internazionali che hanno risposto al sondaggio, la FISA è risultata in quinta posizione assoluta, in termini di percentuale di donne atleti coinvolte nel proprio sport in tutto il mondo, con il 40 per cento di vogatrici. Tuttavia, le cifre di partecipazione in tutto il mondo non trovano riscontro a livello di Campionato del Mondo. Nei Campionati del Mondo senior, under 23 e junior la percentuale media di partecipazione femminile (periodo 2008-2012) si è attestata sotto il 40% tra le master (27%), le senior (33%), le Under 23 (31%) e le Juniores (36%).

Questi dati hanno posizionato la FISA tra le ultime posizioni della classifica delle Federazioni Sportive Internazionali, in termini di percentuale di partecipazione delle donne a livello mondiale. Il progresso è stato osservato, tuttavia, nelle più recenti edizioni dei Campionati del Mondo e ai mondiali 2013 hanno partecipato 138 equipaggi femminili di 38 Nazioni, mentre ai mondiali di quest’anno hanno partecipato 182 equipaggi femminili provenienti da 54 Paesi. I Campionati del Mondo Junior hanno, visto, invece, un aumento della partecipazione femminile nel 2015 pari al 41%. A livello di campionato nazionale, invece, la percentuale di barche femminili diminuisce parallelamente con l’incremento dell’età nel gruppo di appartenenza (39% di partecipazione a livello juniores, 36% under 23, 34% senior e master). Parte della strategia di FISA per migliorare queste percentuali è quella di incoraggiare tutte le federazioni nazionali di canottaggio a formare equipaggi femminili ai mondiali junior e senior e incentivare tutti a partecipare in imbarcazioni femminili alle qualificazione per i Giochi Olimpici. La FISA prevede, inoltre, di tenere traccia delle federazioni con insufficienti programmi dedicati al canottaggio femminile per sollecitarle a sviluppare iniziative per il canottaggio femminile in maniera da migliorare la parità di genere.

È stata individuata, inoltre, la necessità di potenziare gli sforzi a livello di base (club, scuole e università) implementando i sistemi di identificazione del talento di genere per promuovere ulteriormente il canottaggio femminile come, di fatto, la Federazione Italiana Canottaggio sta attivando. Più che aumentare la percentuale di atlete, la FISA punta ad avere un aumento della rappresentanza delle donne a tutti i livelli sia come allenatori, arbitri o dirigenti della federazione. Con questa strategia la FISA ha organizzato una conferenza incentrata sulla partecipazione delle donne nel canottaggio ai Campionati del Mondo 2015 di Aiguebelette alla quale ha partecipato, per l’Italia, l’ex azzurra Martina Orzan. Alla Conferenza, dal titolo “WhatsNext2Rowing”, hanno preso parte più di 40 persone provenienti da 25 nazioni. Il programma è stato suddiviso in quattro gruppi di lavoro che hanno affrontato i seguenti temi: le donne nel coaching, le donne nella gestione dello sport, gli arbitri di sesso femminile e programmi di carriera dell’atleta.

“Siamo stati positivamente colpiti dall’impegno delle nostre Federazioni membre e per il livello dei partecipanti alla conferenza – dice Daniela Gomes da Costa, Coordinatrice Sviluppo della FISA – il programma Whatsnext2rowing aveva relatori di alto livello che hanno contribuito ai nostri obiettivi principali. Siamo stati in grado di identificare la futura leadership femminile all’interno delle federazioni nazionali e diffondere la conoscenza su come si possano finanziare opportunità di promuovere il canottaggio femminile a tutti i ruoli e livelli. Ancora più importante, abbiamo avuto un ottimo riscontro da questo gruppo straordinario, e attraverso l’attività dei gruppi di lavoro abbiamo raccolto buone proposte su come creare maggiori opportunità per le atlete, le allenatrici, le dirigenti e gli arbitri donna”. (Elaborazione e traduzione Fonte FISA)

Per maggiori info

(*)
London_2012 – Qualification System – Rowing

Rio  2016 – Qualification System – Rowing

Martina Orzan delegata FIC al FISA Woman Development Program
Checking in on the status of women’s rowing (Worldrowing.com)

Per maggiori informazioni è possibile contattare: [email protected]

Per visualizzare i risultati dettagliati del sondaggio, clicca qui.

Per visualizzare le presentazioni fatte durante la conferenza WhatsNext2Rowing, clicca qui