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Sara Simeoni – Osvaldo Bevilacqua: due celebri primatisti mondiali  all’Expo con la Libertas

lunedì 26 Ottobre 2015

Sara Simeoni – Osvaldo Bevilacqua: due celebri primatisti mondiali  all’Expo con la Libertas

ROMA, 26 ottobre 2015 – “Il talento non può andare lontano se non è sostenuto da una pervicace volontà di sperimentare le frontiere metanormali del corpo e della mente” dichiara Michael Murphy nel suo bestseller del 1992 “The future of the body” precorrendo i tempi di un’ardita esplorazione nelle aree del biofeedback, della psicodinamica, dell’empirismo sinottico, ecc. Questo assioma introduce due icone che hanno espresso l’eccellenza italiana nel mondo: Sara Simeoni ed Osvaldo Bevilacqua presenti all’Expo Milano per la cerimonia conclusiva del progetto Libertas “sport – cibo – salute”. Nella deriva valoriale della nostra contemporaneità – inquinata dal modello devastante del “social climber” – Sara ed Osvaldo trasmettono ai giovani un messaggio educativo e formativo di alto profilo. Assumono un ruolo etico fondamentale dimostrando che il traguardo del successo si può conseguire con abnegazione, costanza, professionalità e, soprattutto, con l’osservanza delle regole del-la convivenza civile, della legalità, dei codici comportamentali.

Sara Simeoni è un’irriducibile antesignana. Con la sua tenacia volava oltre i due metri nell’empireo irida-to ed accelerava il percorso dell’emancipazione femminile nel mondo dello sport. Elegante nel suo “aristo-cratico” fair play, immune dal gossip, schiva del glamour mediatico, mantiene inalterata nel tempo l’immagine di donna riservata ma, nel contempo, determinata e vincente sul podio dello sport e della vita. Indimenticabili nella memoria storica dello sport italiano i suoi duelli avvincenti con Rosemarie Ackermann ed Ulrike Meyfarth. “Ab illo tempore” in sintonia con la mission della Libertas è un punto di riferimento per le nuove generazioni cui tramanda i valori più genuini dello sport. Dal qualificato imprinting di Sara Simeoni – da sempre impegnata nella promozione sportiva di base – emerge una promettente onda lunga di giovani ta-lentuosi per l’atletica leggera azzurra.

Osvaldo Bevilacqua è il “Goethe” della comunicazione. Emulo dello scrittore tedesco, per lungo tempo itinerante in Italia, Osvaldo ha “inventato” il giornalismo televisivo che entra fra le pieghe del territorio per scoprire un patrimonio unico al mondo. Ha puntato la lente di ingrandimento su un suggestivo humus di giacimenti culturali, ecosistemi incontaminati, civiltà rurali, sapori enogastronomici, comunità umane, ecc. Osvaldo Bevilacqua ha consentito visibilità e cittadinanza al grande sommerso dei micro localismi sempre emarginati dai circuiti turistici e mediatici. In sostanza una finestra conoscitiva sul variegato tessuto demo-etno-antropologico. L’Italia affonda nel dissesto idrogeologico e nell’incuria dei siti archeo-culturali: si dovrebbe istituire un “Premio Pulitzer” per i giornalisti che esplorano il territorio sensibilizzando le istituzioni per la tutela e la valorizzazione di uno straordinario “Louvre en plein air”. Investire risorse nel turismo e nella cultura significa rilanciare “empaticamente” il brand Italia a livello planetario. In attesa del Pulitzer il Guinness World Records ha conferito il “Nobel della comunicazione” ad Osvaldo Bevilacqua che ha condotto per 36 anni il format RAI “Sereno Variabile” considerato il più longevo programma televisivo del mondo (4.028 puntate – 3 milioni di chilometri percorsi in Italia – oltre 1.815 ore di trasmissione).

Enrico Fora – [email protected]