AIGUEBELETTE,
05 settembre 2015 - La nazionale
italiana chiude la penultima
giornata di gare iridate con il
titolo di campione del mondo
assoluto vinto nel quattro senza da
Marco Di Costanzo, ventitreenne
napoletano e atleta delle Fiamme
Oro, Matteo Castaldo, ventinovenne
anche lui napoletano e atleta del
RYCC Savoia, Matteo Lodo, ventunenne
di Terracina (Latina) che voga per
le Fiamme Gialle, come pure per i
colori gialloverdi rema anche
Giuseppe Vicino, ventiduenne nato a
Napoli. Un quartetto che, con tanta
voglia di affermazione e, per alcuni
di loro, anche con la volontà di
riscatto per non essere stati
considerati nel passato come
meritavano, è riuscito in un’impresa
che mancava dall’Italia da ben venti
anni e cioè dal mondiale di Tampere
1995 (epoca del ditti Giuseppe La
Mura). Una barca che si è messa alle
spalle l’Australia, bronzo iridato
2014, e la Gran Bretagna, campione
olimpica e mondiale in carica, ma
qui
con
un equipaggio totalmente rinnovato.
Tutto questo in solo duecento metri
finali dopo aver lottato alla morte
prima per altri milleottocentometri.
Una storia e una vittoria condensata
dalle parole del Presidente del CONI
Giovanni Malagò: “E’ un successo
dell’Italia di La Mura e di Peppe
Abbagnale. Questi ragazzi sono stati
fantastici e l’Italia deve essere
orgogliosa di vederli a Rio il
prossimo anno. Sono stati bravi a
crederci fino in fondo e davvero ho
remato con loro”.
Una
storia, quella del quattro senza
azzurro, che affonda le radici nel
1948 quando alle Olimpiadi di Londra
l’Italia vinse l’oro e poi ai
Mondiali nel 1994 e nel 1995 ancora
con due medaglie d’oro fino ad
arrivare ad oggi per il terzo oro
iridato. Un sigillo, in ogni modo,
che è arrivato alla fine di una
giornata di gara, la penultima di
questo lungo mondiale, durante la
quale il doppio pesi leggeri di
Andrea Micheletti e Pietro Ruta
(Fiamme Oro), nonostante abbiano
lottato strenuamente per rimanere
agganciati ai battistrada, nella
parte finale, con la Francia spinta
dal pubblico di casa che andava a
vincere, sono stati risucchiati in
quinta posizione. Quinto posto anche
per il due senza di Niccolò Mornati
e Vincenzo Capelli (CC Aniene) che,
dopo cinquecento metri al comando,
sono stati superati dai campioni
neozelandesi Bond e Murray,
imbattuti da 60 gare, campioni
olimpici, detentori della miglior
prestazione mondiale, campioni del
Mondo da cinque anni consecutivi.
Sul finale, mentre la Nuova Zelanda
dimostrava la sua potenza con quasi
sette secondi di vantaggio, la Gran
Bretagna si piazzava seconda davanti
alla Serbia, terza, mentre la barca
azzurra finiva la gara in quinta
posizione superata dall’Olanda,
quarta.
Nella finale B il quattro di coppia,
di Simone Venier, Mario Paonessa
(Fiamme Gialle), Francesco Cardaioli
(SC Padova) e Francesco Fossi
(Fiamme Gialle), non riesce ad
arrivare nelle prime due posizioni
valide per ottenere il pass olimpico
e chiude la gara al quarto posto al
termine di una gara che, in ogni
modo, ha combattuto fino alla fine.
Per questa barca, come per le altre
che hanno mancato la qualificazione,
la prova d’appello per tentare di
arrivare ai Giochi di Rio de Janeiro
è prevista per il prossimo anno, dal
20 al 22 maggio a Lucerna, durante
le ultime qualificazioni olimpiche.
Domani ultima giornata di finali con
il doppio senior impegnato nelle
finali B (ore 12.10), e con il
quattro senza pielle (13.45) e
l’otto (14.45) che disputeranno le
finali per le medaglie e
l’ammiraglia anche per la
qualificazione olimpica (in questa
specialità a Rio vanno solo le prime
cinque barche). Diretta RAI Sport2
(11.40-13.10), RAI Sport1
(13.10-15.30) e Eurosport
(13.15-15.00).
Nelle foto (© Canottaggio.org - ph mimmo perna):
il quattro senza campione del mondo
con l'oro al collo e all'arrivo
della vittoriosa finale; il doppio
PL Ruta-Micheletti; il due senza
Capelli-Mornati.