AIGUEBELETTE,
05 settembre 2015 - Si tingono
d’oro le acque del lago di
Aiguebelette per la spedizione
azzurra: Giuseppe Vicino, Matteo
Lodo (Fiamme Gialle), Matteo
Castaldo (RYCC Savoia) e Marco Di
Costanzo (Fiamme Oro) si sono
laureati campioni del Mondo nella
specialità del quattro senza Senior
battendo in finale Australia e Gran
Bretagna. Un successo costruito sin
dalle prime palate dall’Italia,
subito in testa nella finalissima
seguita da Olanda e Canada,
equipaggio quinto ad Amsterdam 2014
e con Crothers e McCabe bronzo alle
Olimpiadi di Londra sull’otto. E’
stata l’Australia bronzo iridato in
carica a minacciare la leadership
azzurra, con gli aussie che lasciano
sfogare Vicino e compagni nella
prima frazione per poi sorpassarli
ai 700 metri e insediarsi in testa,
guidati da quel Lockwood
vicecampione olimpico della
specialità. Al passaggio della metà
gara gli azzurri sono secondi
all’inseguimento dell’Australia con
i canadesi, distanti un secondo e
mezzo,
in
terza posizione, mentre sembra
nascondersi la Gran Bretagna,
campione olimpica e mondiale in
carica ma con un equipaggio
totalmente rinnovato, comunque in
grado di assicurarsi a maggio il
titolo europeo. Poco prima dei 1500
metri cresce il pressing azzurro
sull’Australia, che al penultimo
rilevamento vanta appena due decimi
di vantaggio sull’incalzante
equipaggio italiano. Il finale però
è una cavalcata azzurra verso la
medaglia d’oro: Vicino, Lodo,
Castaldo e Di Costanzo prima
rinforzano andando a riprendere
l’armo australiano, e poi inscenano
la migliore delle loro celebri
chiusure, ai -200 metri, chiudendo
in trionfo con quasi due secondi di
vantaggio sull’Australia, mentre la
Gran Bretagna esce allo scoperto e
beffa per il bronzo il Canada.
L’Italia nel quattro senza Senior
maschile torna a fregiarsi del
titolo mondiale venti anni dopo il
successo, a Tampere nel 1995, di Dei
Rossi, Mornati, Molea e Leonardo.
Nella
settima giornata dei Mondiali
Assoluti e Pesi Leggeri di
Aiguebelette, Italia impegnata anche
in altre due finali olimpiche,
quelle del due senza Senior maschile
e del doppio Pesi Leggeri maschile.
Nel due senza chiude al quinto posto
l’equipaggio composto da Vincenzo
Capelli e Niccolò Mornati (CC Aniene),
nella finale stravinta, per il sesto
mondiale consecutivo, dai campioni
olimpici, i neozelandesi Murray e
Bond, davanti a Gran Bretagna e
Serbia. Sceglie la tattica
dell’assalto all’arma bianca la
barca azzurra, che si pone subito al
comando della gara con una partenza
fulminea che alza subito il ritmo,
con i campioni neozelandesi,
imbattuti da 60 gare e detentori
della miglior prestazione mondiale,
che a 500 metri sono secondi a
inseguire. Capelli e Mornati sono in
testa, ma è feroce dietro la spinta
dei due kiwi, che ai 700 metri
prendono il comando, per non
lasciarlo più come ormai è
abitudine. Dietro la Nuova Zelanda
che fa gara a sé, la Gran Bretagna,
vicecampione mondiale, campionessa
europea e con entrambi gli atleti
bronzo olimpico a Londra 2012
sull’otto, attacca per non lasciarsi
scappare la medaglia d’argento, con
gli azzurri in scia ancora terzi ai
mille metri. Prima dell’ultima
frazione però fa capolino la Serbia,
che supera il due senza italiano
insediandosi in terza posizione. Sul
finale, mentre la Nuova Zelanda
dimostra la sua potenza con quasi
sette secondi di vantaggio, la Gran
Bretagna si piazza seconda davanti
alla Serbia, terza, mentre Capelli e
Mornati, superati nel rush finale
dall’Olanda, terminano in quinta
posizione.
Medesimo
piazzamento per il doppio pielle di
Pietro Ruta e Andrea Micheletti
(Fiamme Oro). Quarti nella partenza
che vede la Francia da due anni
vicecampione del Mondo e da tre
campione d’Europa della specialità
uscire in testa dai blocchi, i due
azzurri mantengono la posizione fino
a oltre metà gara, in una finale
tiratissima che vede in lotta per le
medaglie anche la Gran Bretagna con
a bordo Richard Chambers,
vicecampione olimpico a Londra nel
quattro senza leggero, e la Norvegia
bronzo iridato in carica. Francia e
Gran Bretagna si alternano al
comando per tutta la parte centrale
della corsa, mentre l’Italia
mantiene la sua quarta posizione con
i norvegesi nel mirino e la vista
sul Sudafrica campione del Mondo in
carica e con entrambi gli atleti oro
olimpico a Londra nel quattro senza
leggero, addirittura quinto. Ai 1500
metri comanda la Francia nuovamente,
gli inglesi seguono a meno di sette
decimi mentre per il bronzo la
Norvegia guadagna qualcosa
sull’Italia, la cui quarta posizione
è minacciata dal tentativo di
rientro dei sudafricani. Agli ultimi
250 metri la Francia, spinta dal
pubblico di casa, guadagna ancora
qualcosa sulla Gran Bretagna e va a
laurearsi campione del Mondo, mentre
i sudditi di Sua Maestà mantengono
per pochi decimi la posizione
valevole per l’argento sui
norvegesi, che bissano il bronzo di
Amsterdam 2014. In chiusura il
Sudafrica prova a rientrare in zona
podio, senza successo, riuscendo
però a superare il doppio leggero
azzurro, che chiude in quinta
posizione lasciandosi alle spalle la
Germania.
Chiude
in decima posizione il quattro di
coppia di Francesco Fossi (Fiamme
Gialle), Francesco Cardaioli (SC
Padova), Mario Paonessa e Simone
Venier (Fiamme Gialle), che termina
al quarto posto la finale B che
assegnava altri due pass per Rio de
Janeiro 2016. Al via è l’Ucraina
campione del mondo in carica e
detentrice della miglior prestazione
mondiale di sempre, a sorpresa
rimasta fuori dalla finalissima, a
prendere il comando della gara, con
l’Italia in seconda posizione
attaccata al Canada di Robert
Gibson, vicecampione olimpico a
Londra 2012 sull’otto. Ai 500 metri
ucraini in testa, Italia terza a
otto decimi dal Canada secondo e
pienamente in corsa per le posizioni
che contano, con la Polonia pronta a
inserirsi poco distante in quarta
posizione. 37 colpi per il capovoga
azzurro Fossi, che cerca di
contenere il rientro di Polonia e
Nuova Zelanda che a metà gara
passano davanti all’Italia con
Ucraina e Canada sempre a fare
l’andatura. La lotta per le prime
due posizioni si accende poco prima
dei 1500 metri, una sorprendente
Polonia prende la testa della corsa
ma meno di due secondi separano
l’Italia dalla seconda piazza
ucraina. L’equipaggio canadese paga
la forza espressa nella prima parte
di gara e si lascia scivolare nelle
retrovie, la Nuova Zelanda sulla
spinta del vicecampione olimpico
2008 in due senza George Bridgewater
tenta un disperato recupero e per
poco non riesce nel miracolo mentre
l’Italia un po’ contratta prova a
non perdere il treno dei leader. Il
cronometro alla fine decreta il
successo polacco di circa mezzo
secondo sull’Ucraina campione del
Mondo e i kiwi che per soli 5
centesimi dicono momentaneamente
addio al sogno olimpico. Per
l’Italia, l’appuntamento con il pass
olimpico è rimandato alla regata di
qualificazione olimpica di Lucerna,
programmata per il prossimo maggio.
In apertura di programma gare,
Italia in gara anche nella finale C
del due senza Senior femminile e
nella finale D del singolo Senior
femminile. Nel due senza Sara
Bertolasi (SC Lario) e Alessandra
Patelli (SC Padova), chiudono al
secondo posto, quattordicesimo
complessivo; nel singolo Gaia Palma
(SC Lario), è terza, ventunesima
complessiva.
Domani ultima giornata di gare, con
l’Italia in gara nella finale B del
doppio Senior maschile alle 12.10,
con Romano Battisti (Fiamme Gialle)
e Giacomo Gentili (SC Bissolati) ai
quali basta non arrivare ultimi per
qualificare la barca per i Giochi di
Rio, e a seguire assegnazione delle
ultime medaglie olimpiche. Due
chance per l’Italia, rappresentate
dal quattro senza Pesi Leggeri
maschile di Alberto Di Seyssel (SC
Armida), Livio La Padula (Fiamme
Oro), Stefano Oppo (Forestale) e
Martino Goretti (Fiamme Oro) alle
13.45, e dall’otto Senior maschile
di Vincenzo Abbagnale (Marina
Militare), Luca Agamennoni, Domenico
Montrone (Fiamme Gialle), Giovanni
Abagnale (Marina Militare),
Pierpaolo Frattini (CC Aniene),
Matteo Stefanini (Fiamme Gialle),
Fabio Infimo (RYCC Savoia), Andrea
Tranquilli (Fiamme Gialle) e
timoniere Enrico D’Aniello (CN
Stabia) alle 14.45. Oltre alle
medaglie, per le ammiraglie in gara
nella finalissima in palio anche
cinque dei sette posti per le
Olimpiadi del 2016.