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UUna palestra a cielo aperto tra le spiagge di Copacabana e Ipanema

sabato 8 Agosto 2015

UUna palestra a cielo aperto tra le spiagge di Copacabana e Ipanema

RIO DE JANEIRO, 08 agosto 2015 – Ad ogni appuntamento mondiale la FISA organizza una conviviale, peraltro molto sobria, in cui si pasteggia e si dialoga, alla quale prendono parte a invito i giornalisti e fotografi accreditati all’evento. Questo è avvenuto anche ieri sera nel ristorante Arpoador Inn, in Francisco Otaviano street, un luogo situato nella congiunzione delle spiagge di Copacabana e Ipanema. Al termine della cena, una passeggiata sulle rive dell’oceano, in un luogo tra i più vivi di Rio, era d’obbligo e, tra una battuta e un’altra, ci si imbatte in un’autentica palestra a cielo aperto: un luogo di ritrovo, l’Arpoador, per giovani e meno giovani che cercano di mantenersi in forma.

Tra questi troviamo anche un italiano, l’architetto Odovilio Venturini, fratello della giornalista Monica, che ci dice: “Sono di Assisi e vivo qui da anni svolgendo il lavoro di designer di interni e lavorando nella riqualificazione degli immobili. Stasera ero un po’ nervoso e sono venuto qua a sgranchirmi un po’”. Una palestra, come dicevamo, realizzata sulla spiaggia e a cielo aperto con pesi e manubri di cemento colato in barattoli di varia grandezza e che hanno una certa funzionalità alla bisogna: “Questo luogo è custodito da una persona che viene ricompensata da chi viene qui con qualche spicciolo. La mantiene efficiente e il governo di Rio la tutela poiché qua l’attività fisica è vita ed è sentita da tutti – ci dice ancora l’architetto Odovilio con un italiano tra l’umbro e il portoghese – questo è il posto più bello di Rio e tutti qua vengono a fare attività gratuitamente e nessuno si sogna di fare danni a questo posto perché è amato da tutti”.

Possiamo credergli poiché poco distante v’è anche un ring naturale dove tre pugili si sfidano, senza mai colpirsi, ma studiando le movenze giuste per affrontare un combattimento. “Devo comprare i biglietti per le Olimpiadi perché qua tutti vogliono vedere almeno una gara olimpica – conclude Odovilio Venturini – e ora che vi ho conosciuto vado a vedere il canottaggio”. Che dire, un incontro casuale con un gruppo di uomini, più o meno gonfi di muscoli, incuriositi dall’interesse che abbiamo nel conoscere usi e costumi che per loro sono vita quotidiana.  

La Galleria FOTO (© Canottaggio.org – ph mimmo perna)
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