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Il Comitato Italiano Paralimpico diventa Ente Pubblico

venerdì 7 Agosto 2015

Il Comitato Italiano Paralimpico diventa Ente Pubblico

ROMA, 07 agosto 2015 – Nella seduta del 4 agosto il Senato ha approvato, con 145 voti favorevoli e 97 contrari, il DDL 1577-B recante deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle Pubbliche Amministrazioni. Un DDL che all’interno c’è anche l’art.8 che prevede, in ragione delle specificità dello stesso, lo scorporo del CIP dal CONI ed il suo riconoscimento quale Ente autonomo di diritto pubblico. Ora, pe definire l’iter, occorrerà attendere i Decreti attuativi che daranno sostanza e piena operatività al riconoscimento. “Esprimo tutta la mia soddisfazione per un momento epocale peraltro sognato da molti anni, rincorso con impegno e tenacia quotidiani – ha detto Luca Pancalli appena appresa la notizia – il riconoscimento del CIP quale Ente Pubblico, non è un passaggio solo formale, ma un atto politico sostanziale, di cui ringrazio sentitamente il Parlamento ed il Governo.

E’ stata riconosciuta la dignità di un movimento che opera a vantaggio della collettività, che svolge una funzione di servizio sociale. Oggi non si chiude un percorso, se ne apre uno: grazie a questa nuova veste giuridica, che ci equipara di fatto al CONI, sarà più agevole ed efficace l’interlocuzione del Comitato Italiano Paralimpico con pezzi dello Stato attivi nel comparto socio-sanitario e con la scuola, per dare impulso sull’intero territorio nazionale a progetti di promozione e avviamento alla pratica sportiva delle persone con disabilità. Senza dimenticare l’attività strettamente agonistica e le azioni a supporto degli atleti top level interessati dalla partecipazione ai Giochi Paralimpici, in primis, ma anche alle maggiori competizioni internazionali, e il sostegno a tutte le Federazioni, Discipline Associate, Enti di Promozione e Associazioni Benemerite riconosciute dal CIP. Da oggi, quello che era il sogno visionario del movimento paralimpico, quello della piena integrazione attraverso lo sport e delle pari opportunità per tutti i disabili, diventa presa di coscienza e istanza pubblica, un’assunzione di responsabilità collettiva”.  

La lettera inviata da Pancalli ai Presidenti di Federazione