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Mondiale Under 23. Il bilancio di Claudio Romagnoli

domenica 26 Luglio 2015

Mondiale Under 23. Il bilancio di Claudio Romagnoli

PLOVDIV, 26 luglio 2015 – Romagnoli, Capo Settore Femminile a Piediluco per seguire la squadra assoluta, traccia il suo bilancio affermando che: “Abbiamo presentato a questo mondiale sette barche e due di loro sono andate in finale. La medaglia è stata vinta dal quattro di coppia pesi leggeri che ha dimostrato tanta attenzione e compattezza durante gli allenamenti sia prima durante il raduno e sia durante il mondiale stesso avendo ben fisso l’obiettivo finale. Questo risultato fa parte del progetto messo in piedi all’inizio del quadriennio e che riguarda il settore pesi leggeri poiché oltre alla medaglia nel quadruplo v’è anche il quarto posto del doppio che ritengo di assoluto rispetto. Grazie a questo progetto, infatti, abbiamo creato un gruppo di atlete pielle giovani che stanno dando i primi risultati.

Per quanto riguarda, invece, il settore assoluti under 23, ritengo che per far migliorare ulteriormente le ragazze più pesanti sia necessario che, come avvenuto nelle peso leggero, le Società affianchino in maniera più convinta i tecnici federali credendo nel progetto senior che fa fatica a decollare. Le under 23 qui a Plovdiv hanno, comunque, ottenuto due settimi posti con il doppio, che per poco ha mancato la finale, e col due senza, che era comunque da finale, ma per il riacutizzarsi di problemi fisici la Calabrese è stata sostituita al termine del recupero con Paola Piazzolla che, pur essendo peso leggero, con generosità e determinazione ha contribuito alla vittoria della piccola finale, mentre la singolista Pappalardo ha lottato strenuamente nelle varie fasi per raggiungere la finale. Brave anche le ragazze che si sono fermate prima. Un grazie infine a tutto il gruppo femminile, al tecnico Paolo Braida, che ha seguito con professionalità la squadra, e ai collaboratori Benedetto Vitale e Leonardo Antonini sempre puntuali e professionali in ogni momento del mondiale. Grazie anche ai medici che hanno messo le ragazze nelle condizioni migliori per gareggiare.