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Intervista ad Antonio Colamonici: Elpis, Tricolori 2015 Under 23,  canottaggio italiano e ligure, bacino di Pra’, futuro del remo

sabato 13 Giugno 2015

Intervista ad Antonio Colamonici: Elpis, Tricolori 2015 Under 23,  canottaggio italiano e ligure, bacino di Pra’, futuro del remo

GENOVA, 13 giugno 2015 – Puntare sui vivai, nulla di più e nulla di meno. Sembra facile la ricetta di Antonio Colamonici, direttore tecnico dell’Elpis ma anche caposettore nazionale settore junior maschile dal 2012 nonché allenatore del CRV Italia, per dare un futuro nuovo e di successi al canottaggio italiano e ligure, ma la frase “è davvero dai pilastri dei settori giovanili che si costruisce il futuro di uno sport e di una società”, è quasi il suo motto. Un esempio su tutti, all’estero ed extra remiero, la “cantera” del Barcellona che ha permesso ai blaugrana di sfornare talenti come Xavi e di dominare da dieci anni il calcio europeo e mondiale.

Abbiamo chiesto proprio a Colamonici di farci un quadro del canottaggio italiano attuale. “Il canottaggio italiano deve considerare i vivai una eccellenza e una priorità assoluta e solo così si potrà continuare a guardare al futuro con quella fiducia che fa dell’Italia del remo olimpico degli ultimi decenni una delle nazioni con maggiore tradizione e successi in campo internazionale. Per fare questo, è necessario anche continuare sulla strada intrapresa per creare una classe competitiva, competente e moderna di allenatori, atleti e società i cui presidenti guardino al canottaggio in maniera del tutto nuova e moderna”. Un nuovo modo di guardare al canottaggio: in che senso? “Inutile nasconderlo: oggi lo sport è disciplinato da precisi standard, da business ad alto livello e marketing. Si formano campioni e nello stesso tempo si vende l’immagine di un atleta e della società di appartenenza, questo vale oggi per il calcio, il basket e tutti gli altri sport come il canottaggio”.

E per l’Elpis? “Per l’Elpis, che è già una società fatta di gente capace e dalle larghe vedute, il mio compito sarà dare un nuovo impulso al vivaio, introducendo nuove metodologie di approccio tecnico, di allenamento e di indirizzo psicologico per gli atleti, avvalendomi di un già valido staff tecnico e societario ed anzi in questo senso ringrazio il presidente Pietro Dagnino per avermi voluto con lui. All’Elpis intendo fornire la mia esperienza per farle fare un salto di qualità per quello che riguarda la crescita dei suoi atleti più giovani e di quelli già nel giro delle diverse nazionali. Un vogatore si costruisce dalle fondamenta con un lungo lavoro nel tempo, non si può vivere solo di campioni una tantum e sperare che sia sempre così, bisogna allargare le basi del reclutamento e lavorare sodo”.

Come giudica il remo nostrano? “Il canottaggio ligure e genovese è di buon livello ma, come detto prima, può e deve ancora crescere e migliorare, cercando una maggiore collaborazione e sinergia tra le società, il solo modo per permettere ai futuri atleti di crescere e maturare in un ambiente sano e stimolante. È solo evolvendosi in sport moderno, con metodi di allenamento nuovi e con società sane, che il canottaggio italiano tutto, Elpis compresa, potrà ambire al top e su questi principi si basa e si baserà il mio lavoro sia a livello nazionale che di Elpis”.

Un’Elpis che, come le altre società locali, può usufruire del campo di regata di Pra’, da poco più di un anno centro nazionale decentrato di rilevanza federale per gare e allenamenti. “Un fatto, questo, importantissimo. Il bacino di Pra’ è una porzione di acqua strappata al mare, forse, per vento e acque a volte poco calme, non proprio perfetto per il canottaggio, ma è d’altra parte un luogo utilissimo e molto importante per gli atleti liguri, che a Pra’ possono avere, diciamo così, sotto casa un campo dove allenarsi e mettersi alla prova quando vogliono”.

Concludiamo: nel weekend, al Lago Patria, i Tricolori Under 23, Ragazzi ed Esordienti.
“Per quanto ho detto sopra, un appuntamento fondamentale non solo per l’Elpis, ma anche per tutti i giovani talenti dei vivai italiani. Un weekend in cui io potrò capire bene a fondo le nuove leve dell’Elpis e le loro potenzialità, ma anche rendermi conto della qualità dei giovani e dei giovanissimi in circolazione, perché è anche attraverso il confronto che si cresce tutti insieme”.