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Cesare Gabbia, un atleta della punta senior momentaneamente  fermo per problemi fisici

mercoledì 20 Maggio 2015

Cesare Gabbia, un atleta della punta senior momentaneamente  fermo per problemi fisici

GENOVA, 20 maggio 2015 – Sul fatto che sia un talento ed un campione non c’è dubbio e per lui a parlare non sono solo i numeri ma anche, anzi soprattutto, le medaglie, e se sono d’oro meglio ancora. Solo nel 2014, il suo anno magico, oro sul quattro senza ai Campionati Mondiali Under 23, bronzo sul quattro coastal rowing ai relativi Campionati Mondiali, bronzo sul quattro senza ai Campionati Europei, e doppio bronzo sull’ammiraglia dell’otto al Memorial d’Aloja. Senza contare, nel 2010, il doppio oro nel quattro con alla Coupe de la Jeunesse e i cinque ori, i sei argenti ed i due bronzi nell’ambito dei Campionati Italiani: insomma un bel palmarés per chi, a soli 23 anni, ha ancora molto da dare al canottaggio e molta carriera davanti. Parliamo di Cesare Gabbia, giovane fuoriclasse sbocciato in casa Elpis Genova dove il presidente Pietro Dagnino ha intenzione di trasformare il vivaio in una sorta di “cantera” biancoceleste. Ma torniamo a Gabbia.

Cesare come è stato sinora il tuo inizio di stagione? “Decisamente un po’ travagliato purtroppo. Mi trovo ad affrontare un fastidioso infortunio al tallone e al tendine di Achille. La parte è dolorante, ma quello che mi preoccupa di più è che dopo diverse terapie svolte, il dolore non passa e mi impedisce di allenarmi al meglio”. La grinta però non ti manca mai… “Questo di sicuro. La sicurezza nei miei mezzi e la forza di carattere unita alla volontà di uscire da questa impasse, sono al momento le armi che mi permettono di guardare al futuro con ottimismo”. I compagni e la società? “Sempre vicini a me e sempre presenti per incoraggiarmi. È scontato dirlo, ma li ringrazio tutti di cuore”.
 
Come guardi ai prossimi appuntamenti del calendario remiero? “Per ora vivo giorno per giorno, cercando di guarire e allenarmi step by step, senza sforzare ma anche senza demoralizzarmi. Poi, ad ogni scadenza di appuntamento di gare, vedrò come starò senza osare troppo se non sarò al top. Certo la speranza è quella di disputare i Mondiali, c’è tempo e staremo a vedere”. Al di fuori del canottaggio come vivi questo momento? “Premesso che amo e vivo per il remo, mi piace stare in compagnia, leggere e guardare film e, come ovvio, dopo il canottaggio mi interessa il calcio”. Un ultimo spunto? “Che dire, è difficile aggiungere altro. Però sono sicuro di una cosa: l’Elpis è una sorta di seconda famiglia e con l”aiuto di tutti sono sicuro di ritornare quello di un anno fa, ma con più esperienza e capacita di affrontare le sfide, di vita e di sport, che mi si presenteranno”.
 
 
Beppe D’Amico
Ufficio Stampa Elpis Genova