GAVIRATE,
17 maggio 2015 - In occasione
del lungo fine settimana all'insegna
del Para-Rowing, che si sta
svolgendo a Gavirate, abbiamo avuto
modo di incontrare un giovane
allenatore in forza alla Canottieri
Olona. Si chiama Lorenzo Mazza, ha
24 anni e da novembre è impegnato
presso il Centro Peppino Vismara -
Don Gnocchi di Milano con il
Laboratorio Para-Rowing, un progetto
della Federazione Italiana
Canottaggio sostenuto dalla
Fondazione Cariplo, che punta a
sfruttare il canottaggio come
strumento formativo per i disabili
in età scolare: "Da novembre -
incomincia Lorenzo - grazie
all'impegno di Giulio Sala, Antonio
Bassi e Paola Pasquale è partito
questo progetto che per ora ha
coinvolto 10 ragazzi con disabilità
sia mentali che fisiche".
Lorenzo,
come sono stati i primi approcci con
i ragazzi? "Inizialmente si è dovuta
superare qualche resistenza dovuta
alla timidezza dei ragazzi e al
fatto che non conoscevano il
remoergometro. Da parte mia ho
cercato di accompagnarli verso la
pratica con delle lezioni teoriche,
durante le quali ho fatto vedere
loro le attrezzature e spiegato i
movimenti. In questo modo,
gradualmente, hanno iniziato a
prendere confidenza e familiarità
con il concetto di remata".
A
distanza di sei mesi ti senti di
fare un primo bilancio? "I ragazzi
hanno fatto degli evidenti
progressi, intanto sotto il profilo
fisico: il canottaggio, infatti, ha
consentito loro di crescere in
termini di forza fisica, resistenza,
a livello di coordinazione ma anche
di migliorare la postura.
Conseguentemente per loro c'è stato
un miglioramento generale nella
quotidianità. Poi, allo stesso
tempo, ci sono stati dei
miglioramenti dal punto di vista
relazionale, nel senso tra loro sono
diventati un vero e proprio gruppo
anche al di là del contesto
sportivo".
Quindi
possiamo parlare anche di un tuo
successo personale? "Io posso dire
questo: rispetto al lavoro che
stiamo portando avanti, la cosa che
maggiormente mi da gioia è il fatto
che i ragazzi mi trasmettono la
felicità che vivono nel momento in
cui sono lì a remare con me. Poi,
sicuramente, mi danno soddisfazione
anche i risultati che otteniamo. Ad
esempio una cosa che mi rende
particolarmente orgoglioso è il
fatto che in pochissimo tempo, ossia
nel giro di circa un mese, chi
prima, chi dopo, sono passati tutti
dal vogatore alla barca.
Da
parte nostra li abbiamo portati
prima possibile a remare su delle
barche-scuola, ovviamente con
l'aiuto degli istruttori".
Cosa auspichi per il futuro? "La
speranza sicuramente è quella di
avere sempre più ragazzi nei miei
corsi e di consentire loro di uscire
il più possibile in barca, vivendo
così la vera bellezza del
canottaggio ossia il contatto con la
natura".