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Elpis e RC Genovese in forze al 2° Meeting Nazionale

domenica 3 Maggio 2015

Elpis e RC Genovese in forze al 2° Meeting Nazionale

PIEDILUCO, 03 maggio 2015 – La Liguria remiera ha sicuramente da sorridere se si considera l’elemento “partecipazione”. Il numero degli atleti in forza alle Società della Regione in questione, infatti, sta facendo registrare un costante incremento. Di particolare rilievo, in questo senso, è senza dubbio il coinvolgimento giovanile. Una prova tangibile di questo dato l’hanno offerta, a Piediluco, in occasione del secondo Meeting Nazionale, le società genovesi SC Elpis e Rowing Club Genovese che hanno partecipato, rispettivamente, con 39 e 30 atleti. Ambedue le società hanno schierato ben 17 equipaggi: “C’è un bel movimento a Genova Pra’ – incomincia Giulio Basso, allenatore del Rowing Club e collaboratore con la squadra azzurra pesi leggeri – Da parte nostra stiamo spendendo molte energie per cercare di far aumentare i numeri. Quest’anno il Rowing Club è cresciuto molto: abbiamo conquistato diversi riconoscimenti a livello nazionale e possiamo affermare, quindi,che il lavoro sta dando i suoi frutti”.

Sulla stessa linea d’onda Marina Plos, capo allenatrice dell’Elpis di Genova e Tecnico Regionale che afferma: “Negli ultimi dieci anni il canottaggio ligure è cresciuto parecchio. Ciò è stato reso possibile anche grazie al Centro Remiero di Pra’, che è diventato un punto di riferimento per tutte le nostre società che hanno una sede dove ritrovarsi e confrontarsi continuamente”. Dai nostri interlocutori abbiamo cercato di capire qual è il valore aggiunto del lavoro delle due società genovesi. Marina Plos ci spiega che: “Sono molti gli elementi che concorrono ad attirare praticanti. Sicuramente da parte nostra c’è il fatto che non abbiamo mai esasperato l’agonismo nelle squadre giovanili. Cerchiamo di far divertire i ragazzi, di puntare sul gruppo, gettando così le basi tecniche. In questo modo, gradualmente, cerchiamo di avvicinare i giovani alla parte agonistica del nostro sport. Altra cosa importante è che il canottaggio ligure sta dando ampio spazio a molti giovani allenatori, una nota positiva perché si dà spazio a forze fresche, a ragazzi volenterosi, mossi da profonda passione. In più va detto che per fare bene l’allenatore ci vuole tempo. Quindi un giovane tecnico, ancora libero da impegni famigliari, ha sicuramente più tempo da dedicare agli impegni sportivi”.

Il discorso della disponibilità di tempo si ritrova anche nel commento di Giulio Basso, che dice: “Sicuramente il ruolo di allenatore in società comporta qualche sacrificio. Sia per me sia per il mio collega, Claudio Bozzana, l’impegno nel canottaggio è un secondo lavoro, quindi dobbiamo riuscire ad unire gli impegni quotidiani con l’impegno che ci comporta il canottaggio. E’ chiaro che una volta riusciti ad organizzare il nostro lavoro possiamo organizzare, a nostra volta, l’attività sociale per accogliere la grossa affluenza di atleti. La nostra presenza in società è fondamentale in questo senso. Quando noi non siamo presenti la gestione del gruppo può diventare difficile. Il difficile sta proprio nel riuscire ad organizzare uscite frequenti in barca, a seguire ogni atleta e garantire a ciascuno di loro la giusta gratificazione”. Determinante nel percorso di crescita di qualsiasi società è chiaramente l’impegno che la dirigenza della stessa società offre. In questo senso sia Marina Plos che Giulio Basso si esprimono in maniera estremamente positiva rispetto all’appoggio delle rispettive società.

A tal proposito il capo allenatore dell’Elpis afferma: “Sia il mio primo Presidente, che mi ha cresciuto e sostenuto, Marco Dodero, sia l’attuale Presidente, Pietro Dagnino, che ha preso le redini sociali e che mi sta esprimendo fiducia, hanno sempre investito nei gruppi giovanili, ritenendoli la base di una piramide che vede al vertice l’eccellenza. Noi cerchiamo di puntare tutto sull’alto livello e ci investiamo molto. Però sappiamo benissimo che un’eccellenza arriva solo a partire da una buona base”. L’allenatore del Rowing Club Genovese dichiara, invece, che: “La società ci sostiene molto, basti pensare che negli ultimi due o tre anni abbiamo acquistato un quattro di coppia e un doppio. Si tratta di investimenti importanti. Poi ci viene messo a disposizione un budget per le trasferte in modo tale da far sì che i costi non gravino eccessivamente sui ragazzi. Tutto questo è estremamente positivo”.