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SC Corgeno: La quantità è il primo passo per la qualità

sabato 28 Marzo 2015

SC Corgeno: La quantità è il primo passo per la qualità

PIEDILUCO, 28 marzo 2015 – Certamente anche se le regate sono ancora in corso la Canottieri Corgeno porta a casa un risultato di rilievo: è la società con il maggior numero di iscritti al primo meeting nazionale 2015. Michele Marchettini, Direttore Sportivo della Corgeno, rimane quasi sorpreso per una notizia per molti aspetti attesa. Come è possibile raggiungere un risultato così significativo aldilà delle regate? “Non lo sapevamo, quando ci siamo iscritti non abbiamo sospettato nulla: abbiamo semplicemente messo insieme un po’ di atleti per formare gli equipaggi e ci siamo trovati in testa alle statistiche”. Come avete raggiunto questo obiettivo? “Noi abbiamo molti iscritti e tanti atleti, da un paio di anni stiamo ricostruendo la squadra dopo la fine del ciclo agonistico di quelli più grandi. La nostra società ha una squadra giovane, composta anche da giovanissimi che, però, non abbiamo iscritto a queste regate di Piediluco”. Esiste un collegamento tra quantità e qualità? “Si spera che si raggiunga questo obiettivo, di certo che nella quantità si riesce a trovare la qualità. Ci vuole comunque organizzazione e talvolta un po’ di fortuna a trovare un atleta di talento”.

La società come si organizza di fronte a questo elevato numero di iscrizioni? “In modo assolutamente consueto: c’è un allenatore principale che segue i più grandi poi ci sono tre tecnici giovanili che si dividono il compito con un altro paio di persone. In questo modo riusciamo a seguire davvero tutti”. Per raggiungere questo risultato quale ruolo svolge la comunicazione, avete qualche metodo particolare? “Noi andiamo tanto nelle scuole. Nella nostra zona non siamo vicinissimi ad altre importanti società, anche se, di contro, non abbiamo una tradizione molto forte come i sodalizi presenti nel Lago Maggiore con la loro rete di amicizie e parentele consolidate nel tempo. Diciamo comunque che con tanti atleti i contatti crescono e questo può anche spiegare il successo di iscritti negli ultimi anni. Per raggiungere, comunque, la qualità gli atleti debbono avere voglia di sacrificarsi. Il canottaggio è uno sport di sacrificio, ma bisogna metterli in condizione, agevolarli e favorirli in vari modi: in sintesi devono imparare a remare bene e noi dobbiamo essere altrettanto bravi ad insegnare ed allenarli nella maniera giusta”.

Nelle foto: Michele Marchettini con alcuni atleti del Corgeno. Michele Marchettini