News

Otto pesi leggeri: un argento mondiale che poteva essere d’oro

sabato 21 Marzo 2015

Otto pesi leggeri: un argento mondiale che poteva essere d’oro

ROMA, 21 marzo 2015 – Chiudiamo il ciclo di interviste invernali, proprio a ridosso della prima TRio 2016 e del primo Meeting Nazionale, in programma a Piediluco nel prossimo week end, trattando l’otto pesi leggeri, la barca, composta da Luca De Maria, Vincenzo Serpico, Jiri Vlcek, Livio La Padula, Armando Dell’Aquila (Fiamme Oro), Leone Maria Barbaro (Tirrenia Todaro), Guido Gravina (RCC Cerea), Giorgio Tuccinardi (Forestale) e dal timoniere Gianluca Barattolo (Marina Militare), che nel mondiale di Amsterdam 2015 riuscì a conquistare il secondo gradino del podio dietro alla Germania. Forse un po’ di amaro in bocca resta perché proprio i tedeschi, nel precedente scontro diretto, erano arrivati dietro agli azzurri. Con noi in quest’intervista vi sono Armando Dell’Aquila, Vincenzo Serpico e Giorgio Tuccinardi. Buona lettura e appuntamento con le interviste al termine della stagione agonistica 2015.

Armando Dell’Aquila: “Rispetto alla scorsa stagione non posso definirmi soddisfatto al 100%. Sicuramente ai mondiali di Amsterdam è arrivato un bel risultato dall’otto, una barca che ho voluto fare fortemente perché mi piaceva l’idea di lavorare con un gruppo coeso e motivato. Siamo riusciti a costruire un bell’assieme e il risultato che è venuto alla fine mi ha fatto molto piacere. In finale abbiamo ceduto il passo solo davanti ad una Germania che, obiettivamente, ha disputato una gara migliore. In realtà nel primo scontro diretto coi tedeschi ci siamo imposti noi per cui, probabilmente, la domenica non abbiamo reso al massimo delle nostre possibilità. Comunque alla fine è andata bene così. Positive anche le gare nazionali, nelle quali ho conquistato il titolo in due senza pesi leggeri con Luca De Maria al termine di una bella gara. Con Luca ho sempre avuto un bel feeling e per me gareggiarci insieme è stato un po’ un ritorno al passato. Non posso invece ritenermi altrettanto soddisfatto della Coppa del Mondo di Lucerna dove, in quattro senza, purtroppo, non siamo riusciti ad esprimerci in maniera ottimale ed abbiamo mancato uno dei nostri obiettivi. E proprio per l’esperienza di Lucerna che complessivamente parlo di una stagione non completamente soddisfacente. Diciamo che ci si è messa anche un po’ di sfortuna in mezzo. Ora mi sto allenando con Luca, il mio compagno di barca in vista della TRio. Sarò impegnato sia sul due senza e sia sul quattro senza. Siamo coscienti che questo è un anno molto delicato e stiamo mettendo il massimo dell’impegno in quello che facciamo”.

Vincenzo Serpico: “A livello nazionale lo scorso anno, per diversi motivi, non ho preso parte a nessun campionato italiano. Le TRio comunque sono andate bene. Nelle gare internazionali invece è arrivato un argento dal mondiale di Amsterdam. Speravamo di vincere però mi sento di dire che da parte nostra non abbiamo sbagliato niente, semplicemente gli avversari erano molto forti. Penso che il risultato abbia rispecchiato il valore degli equipaggi. Per quello che riguarda la stagione entrante, c’è da dire che sono entrato in polizia da luglio scorso. Questo da una parte rappresenta un punto di arrivo della mia carriera sportiva perché comunque mi offre maggiore stabilità, d’altra parte però è un punto di partenza per poter aspirare a traguardi sempre più grandi. Allenarsi in un Corpo dello Stato infatti vuol dire, tra l’altro, potersi avvalere di una squadra di professionisti con un grande bagaglio di esperienza che può darti una mano a crescere. Ora infatti sento un ulteriore incentivo ad allenarmi e lo faccio con molta più serenità. La prossima settimana ci attende la TRio del 2015 e stiamo ottimizzando il lavoro in vista della gara. La TRio sarà sicuramente un primo banco di prova importante per valutare la condizione atletica”.

Giorgio Tuccinardi: “L’anno scorso purtroppo ho dovuto saltare buona parte del periodo invernale per diversi problemi alla schiena. Mi sono fermato con l’attività remiera e ho portato avanti un percorso di allenamento alternativo. Ovviamente non sono riuscito ad arrivare in condizione ai primi test stagionali. Avevo nelle gambe metà gara ma nonostante questo devo dire che la TRio è andata abbastanza bene. Essendo peso leggero ho provato a salire sul quattro senza anche se non mi sentivo a mio agio perché, appunto, ero indietro con la preparazione. Abbiamo provato comunque la stessa barca che avevamo portato al mondiale l’anno prima. A Lucerna però abbiamo sbagliato la gara. Probabilmente non siamo riusciti a recuperare dal carico di lavoro da cui venivamo. Dopo Lucerna praticamente è iniziata un’altra stagione, dal quattro senza infatti sono passato all’otto e in vista del mondiale abbiamo fatto un bel raduno. Sinceramente mi sono divertito molto a preparare quella barca. Un rammarico mi è rimasto: ad Amsterdam, in finale, probabilmente dovevamo avere il coraggio di cambiare le misure della barca e delle leve, viste le condizioni del lago. A causa di un forte vento a favore il lago era molto veloce e non indurendo i remi abbiamo perso qualcosa. in gara abbiamo girato, secondo me, a vuoto e non siamo mai riusciti a trovare il colpo in acqua che però in realtà avevamo. Alla fine io quell’argento l’ho visto come una sconfitta perché a mio parere eravamo superiori alla Germania. La preparazione che avevamo portato avanti in estate era ottimale. Massimiliano (Sibillo ndr) è stato eccezionale, ci ha seguito e aiutato tantissimo. Grazie a lui e ad Antonio La Padula eravamo riusciti anche a costruire un bel gruppo. Insomma doveva essere un otto da oro. E’ andata così e per noi è ulteriore esperienza acquisita”.