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Il quattro senza under 23 sugli scudi nel mondiale 2014

martedì 10 Marzo 2015

Il quattro senza under 23 sugli scudi nel mondiale 2014

ROMA, 10 marzo 2015 – Il mondiale di Varese ci ha regalato molte soddisfazioni e una è arrivata dal quattro senza formato da Marco Di Costanzo (Fiamme Oro), Cesare Gabbia (SC Elpis), Giovanni Abagnale e Vincenzo Abbagnale (Marina Militare). Gli azzurri conoscevano bene il loro valore e si sono imposti sugli avversari, senza fare sconti a nessuno. Protagonisti di quest’intervista sono Marco Di Costanzo e Vincenzo Abbagnale: “La scorsa stagione deve essere guardata da diversi punti di vista – dice proprio Vincenzo Abbagnale – ci sono state cose positive, risultati, e qualche rimpianto. In particolare, il mio rimpianto va ai mondiali assoluti in cui, per tante piccole sfortune accaduteci (tra acqua sfavorita in semifinale e posticipo dei recuperi, che sono andati poi a finire a mezza giornata dalle semifinali, non offrendoci il tempo adeguato per recuperare), non siamo riusciti ad esprimere il nostro vero valore, seppure poi vincendo la piccola finale. L’altra faccia della medaglia, invece, vede i miei progressi personali, forse la cosa più importante di tutte, il primo degli obiettivi che mi ero posto. E poi naturalmente la vittoria dei campionati mondiali Under23 oltre ai 3 titoli italiani, di cui uno assoluto. Insomma, a lamentarmi farei peccato, ma si può sempre far meglio!”.

Marco ti aspettavi la vittoria al mondiale under 23? “Nel mio primo anno di militanza in questa categoria non sono riuscito a conquistare l’oro per 19 centesimi e, ovviamente, il pallino di vincere un campionato del mondo mi era rimasto. Lo scorso anno sapevo che avevamo le carte in regola per fare bene. Personalmente ero convinto che se ognuno di noi avesse dato il massimo, avremmo potuto portare a casa qualcosa, ma di sicuro non avevo la certezza della vittoria. Nel canottaggio nulla è mai scontato. Alla fine l’ottima prestazione che abbiamo offerto al mondiale under 23 di Varese è stato uno dei migliori momenti della scorsa stagione e ci è valsa la più grande soddisfazione dell’anno: la medaglia d’oro”. Vincenzo tu te l’aspettavi?: “Sicuramente il nostro obiettivo era vincere. Volevamo assolutamente tornare a casa, per modo di dire perché gareggiavamo già in casa, con un oro. Eravamo tutti e quattro molto concentrati e determinati a raggiungere quell’obiettivo. Venivamo dalla Coppa del mondo di Lucerna e abbiamo avuto solo una settimana per preparare quel mondiale. Le stesse gare disputate ci sono servite per metterci sempre più assieme. Alla fine siamo arrivati in finale e abbiamo disputato una bellissima gara che è andata proprio come volevamo”.

Marco quanto ha influito il gruppo sul vostro risultato?: “Tutto il gruppo under 23 è stato di grande supporto. Vincenzo, Cesare, Giovanni ed io venivamo dal raduno assoluto e ci siamo aggregati in corsa al raduno under 23 che già andava avanti. Devo dire che i ragazzi ci hanno accolto al meglio e ci hanno fatto sentire, sin da subito, tutti parte dello stesso gruppo e questo ci ha dato un’ulteriore spinta per procedere verso il nostro obiettivo”. Allargando il discorso, facciamo qualche considerazione sul mondiale assoluto: Vincenzo: “Come detto, ricordo il mondiale di Amsterdam come il mondiale della sfortuna. Se fossimo stati in condizione di esprimere al massimo le nostre potenzialità, probabilmente le cose sarebbero andate molto diversamente e questo lo abbiamo riscontrato vincendo la finale B con oltre 3 secondi di vantaggio sugli equipaggi rimasti fuori dalla finale. Comunque tutto fa esperienza e ne ho già tratto forza per poter crescere e fare meglio”. Marco: “Io e Matteo Castaldo al mondiale di Chungju riuscimmo ad entrare in finale, chiudendo in sesta posizione. Ad Amsterdam purtroppo non abbiamo incominciato nel migliore dei modi, nel senso che in batteria non siamo riusciti a vincere, cosa che che avrebbe determinato sicuramente un cammino diverso, viste anche le condizioni del tempo. Io comunque il bicchiere lo guardo mezzo pieno e dico che siamo arrivati settimi delineando comunque una base su cui continuare a lavorare in vista di una qualificazione olimpica. Sappiamo che possiamo crescere, vogliamo crescere e lavoreremo in quel senso. Il settimo posto ottenuto non è da buttare via completamente ma da prendere in considerazione per continuare a lavorare”.

La scorsa settimana c’è stato un primo test stagionale a Sabaudia. Cosa possiamo dire al riguardo? Marco: “La gara di Sabaudia è stata un po’ un diversivo rispetto all’allenamento che facciamo di solito. Come equipaggio stiamo lavorando per raggiungere la condizione gara che sicuramente non è ottimale perché adesso stiamo facendo lavori diversi da quelli che ci porteranno ad ottimizzare le prestazioni in acqua. Diciamo che comunque è stata una gara abbastanza buona ma è ancora presto per fare qualsiasi valutazione”. Vincenzo: “Il primo test stagionale ha dato sicuramente segnali positivi. La strada che stiamo seguendo è secondo me quella giusta. Ovviamente era la prima tirata che facevamo a velocità di gara e quindi le sensazioni non erano le migliori. Ciò nonostante io e Giovanni Abagnale abbiamo gli stimoli giusti e vogliamo continuare a lavorare bene. Presto partirà la vera e propria stagione e avremo il banco di prova per valutare il nostro livello”.