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Ci ha lasciato Pietro Bassetti, fu un grande capovoga dei Corazzieri

venerdì 9 Gennaio 2015

Ci ha lasciato Pietro Bassetti, fu un grande capovoga dei Corazzieri

MILANO, 09 gennaio 2015 Carabinieri e Corazzieri campioni di canottaggio, di questi tempi non più ma c’è stato un periodo di viva partecipazione tra gli anni sessanta e settanta, sia come atleti dell’Arma in generale, che specificamente come Corazzieri. Ed era abbastanza logico che gli appartenenti alla “Benemerita” tra le discipline sportive istituzionali praticassero anche il canottaggio, sport in cui possono emergere le migliori qualità individuali, ma ancor più la valorizzazione del gruppo. Al canottaggio si avvicinarono per primi i Corazzieri, che negli anni quaranta, su spinta del poliedrico Antonio Ghiardello, allenatore della Canottieri Aniene, come appare nella “Storia del Circolo Canottieri Aniene” di A. Marchesi e G.F.Tobia, si aprirono all’esperienza remiera realizzando importanti equipaggi allora sotto il simbolo Aniene (tra cui integralmente Corazzieri l’otto dell’Aniene che vinse il titolo italiano 1942 a Padova). Certamente l’arruolamento nelle allora Guardie del Re del campione della Bucintoro di Venezia Giulio Biasin aveva dato la prima scossa, che in seguito porterà ad uno sviluppo assai importante, e nel dopoguerra sino allo costituzione prima del G.S. Guardie Presidente della Repubblica, in seguito G.S. Corazzieri (che si affiliò alla Federazione italiana canottaggio nel 1952, rimanendo in attività sino al 1973).

Tra questi campioni ben presto doveva emergere il trentino Pietro Bassetti, che dopo la sua importante stagione 1965 al Centro interforze di Sabaudia (campione d’Italia nell’otto con timoniere, e quinto ai successivi campionati europei a Duisburg: in tre per un bronzo, aveva vinto la Germania in 6’26”33, 2. Urss 6’27”47, 3. Usa 6’30”08, 4. Jugoslavia 6’30”27, 5. Italia 6’30”90, 6. Francia  6’37”55)  riceverà dal CONI la medaglia di bronzo al valore atletico. Dal 1966 sarà apprezzatissimo capovoga del “quattro con timoniere” dei Corazzieri e qui si svilupperà una  simbiosi perfetta con la formazione abilmente guidata al timone dall’olimpionico Ivo Stefanoni, vincendo alla grande il titolo assoluto ai campionati tricolori disputati all’Idroscalo di Milano. Alla successiva partecipazione a Bled alla seconda edizione dei Mondiali, non poté cogliere una soddisfazione che poteva essere a portata di mano, perché nel corso della semifinale (in lizza bordo a bordo per la qualificazione) uno dei vogatori ebbe un problema per cui l’equipaggio non poté esprimersi al meglio, restando escluso dalla finale. Nel 1967 i Campionati tricolori si disputarono a Castelgandolfo, sul lago che aveva ospitato le Olimpiadi del 1960, e la vittoria premiò ancora il fortissimo equipaggio guidato da Pietro Bassetti, formidabile capovoga. Ma fu anche una doppia vittoria per i Corazzieri, perché al secondo posto si piazzò un altro equipaggio del Gruppo sportivo, convalidando il valore generale (*). E il giornale ufficiale “Il Carabiniere” dedicò la foto di copertina di luglio all’importante risultato. Successivamente il “4 con” dei Corazzieri, guidato da Bassetti partecipò, sul campo di regata che l’anno successivo avrebbe ospitato a Città del Messico le Olimpiadi 1968, alla “Semana Olimpica”, qualificandosi al terzo posto a ridosso delle due grandi formazioni della Germania Est e della Germania Ovest. Un risultato di tutto rilievo, che purtroppo non ebbe conferma l’anno successivo nelle alterne fasi valutative delle difficili selezioni preolimpiche nazionali. Ed a fine stagione lo Stato Maggiore della Difesa concesse anche a Pietro Bassetti la nomina a “Benemerito dello sport militare” per il 1967.

Il timoniere olimpionico Ivo Stefanoni, che all’epoca era passato dalla Canottieri Moto Guzzi come allenatore alla Canottieri Aniene, divenendo poi timoniere e allenatore dei Corazzieri, così ricorda il grande campione (allora 22.enne, essendo nato a Lasino in provincia di Trento il 9 ottobre 1943), già protagonista alle sue prime grandi gare col Centro Interforze di Sabaudia): “era un gran bel vogatore, un capovoga eccezionale che aveva il senso della gara, che percepiva ogni sfumatura dell’azione. Peccato che poi decise di congedarsi quando era all’apice della condizione e avrebbe potuto conquistare nuove importanti soddisfazioni”.
Oggi la notizia della sua scomparsa, lo scorso 30 dicembre, a conclusione di una incurabile malattia, lasciando nel dolore la moglie signora Marta Zambarda e le 4 figlie, alla cui tristezza si uniscono gli amici canottieri italiani.

Ferruccio Calegari

Si ringraziano per la collaborazione nelle ricerche emerografiche il timoniere dei Corazzieri Ivo Stefanoni e il luogotenente Francesco Madotto.


Nelle foto:
Premiazione sul campo di gara a Castelgandolfo per la vittoria del titolo italiano del 4 con assoluto, in primo piano il timoniere Ivo Stefanoni e il capovoga Pietro Bassetti.
Lo schieramento dei due equipaggi al Quirinale ricevuti dal Presidente Saragat, ai cui lati ci sono il Comandante Conte Tassoni ed il Vice Comandante, a loro volta affiancati dai timonieri Ivo Stefanoni e Domenico Muzzupapa. Nello schieramento gli otto vogatori, a cominciare da sinistra con Pietro Bassetti.
La copertina de “Il Carabiniere” del 31 luglio 1967.

(*) Le due formazioni al traguardo: 1. Pietro Bassetti, Pietro Battaglini, Giulio Molteni, Angelo Riva, tim. Ivo Stefanoni; 2. Giovanni Menegotto, Giuliano Galiazzo, Antonio Idda, Francesco Madotto, tim. Domenico Muzzupapa.