ROMA,
14 dicembre 2014 -
Del doppio tesseramento erano
anni che se ne parlava, e questo fin
dalla presidenza di Gian Antonio
Romanini. Tutte le Società che, con
il loro lavoro, avevano “creato” un
giovane talento, e poi lo vedevano
gareggiare con i colori sociali
delle Forze Armate o delle Forze di
Polizia per scelta dell’atleta
stesso, aspiravano ad avere una
sorta di riconoscimento per questa
loro primogenitura. Da ieri questo
desiderio è diventato realtà poiché
anche la Federazione Italiana
Canottaggio, grazie al voto degli 84
Delegati presenti a Roma, ha
adottato il doppio tesseramento
portandosi al pari di altre
Federazioni.
A stabilirlo, quindi, l’Assemblea
Straordinaria insediatasi subito
dopo la parte ordinaria – durante la
quale il Presidente Abbagnale ha
relazionato sulle linee Gestionali e
Programmatiche del 2014, le quali
hanno avuto prima l’approvazione da
parte del Consiglio Federale e poi
il consenso di tutti i Delegati
presenti –, modificando, di fatto,
l’Articolo 11 dello Statuto FIC che,
originariamente, recitava:
“Il
tesseramento degli atleti è
disciplinato dalle seguenti norme:
A) è fatto divieto del duplice
tesseramento. B) è vietata la
partecipazione a manifestazioni
indette dalla FIC ad atleti non in
regola con il tesseramento.”
Il nuovo Articolo 11 approvato
recita, invece: “Il tesseramento
degli atleti è disciplinato dalle
seguenti norme tassative: A) è fatto
divieto del duplice tesseramento,
tranne che per gli atleti tesserati
per Società civili dove è ammesso il
doppio tesseramento per un gruppo
sportivo militare, o per un Ente
nazionale ad ordinamento civile, sia
in caso di arruolamento volontario a
termine sia in caso di arruolamento
per concorso. Tale tipo di
tesseramento, che avrà comunque la
durata dell’arruolamento, può essere
chiesto in qualsiasi momento della
stagione agonistica. L’assegnazione
del punteggio per gli atleti di
Stato di doppio tesseramento è
regolata all’interno del Regolamento
Organico. B) è vietata la
partecipazione a manifestazioni
indette dalla FIC ad atleti non in
regola con il tesseramento.”
Una svolta epocale, quindi, che il
Consiglio presieduto da Abbagnale ha
affrontato con estrema decisione e
portato a compimento grazie al
lavoro assembleare dei Delegati che
hanno compreso il valore storico
della decisione che stavano
assumendo. Gli altri 40 articoli
dello Statuto modificati non hanno
valenza sostanziale per la
Federazione ad eccezione
dell’articolo che riguarda le
Assemblee Ordinarie che, nel corso
del quadriennio, possono essere solo
due e non più quattro (regola voluta
dal CONI e, se non votata, sarebbe
stata imposta dal CONI stesso), e
della norma riguardante i Campionati
d’Italia che prevede, per le gare
con unico equipaggio iscritto o più
iscritti appartenenti alla stessa
Società, che esse vengano annullate
o non disputate e il relativo titolo
non assegnato.