MILANO,
05 dicembre 2014 -
La Canottieri Lecco, oggi una
delle grandi realtà dello sport
italiano, veniva costituita 119 anni
fa, il 27 settembre 1895 ed il
prossimo anno celebrerà a buon
diritto e dall'alto dei suoi meriti
il 120^ compleanno. Chissà se i
promotori di allora dell'assemblea
costitutiva, al Caffè del Teatro
Sociale, “al fine di contribuire
allo sviluppo del canottaggio a
scopo igienico” ne avessero
lontanamente immaginato gli
sviluppi. Il motto assunto “per
aspera ad astra” forse poteva
far immaginare il possibile
traguardo ed oggi il presidente
Marco Cariboni dalla splendida
terrazza a lago della sede sociale
può rileggere con soddisfazione il
percorso fatto ed immaginare altri
futuri traguardi. “Il premio che
andremo a ricevere il 15 dicembre
nel salone d'onore della “casa degli
sportivi” al Foro Italico –
sottolinea con orgoglio – è un
riconoscimento ai traguardi
conseguiti dai nostri campioni, ma
non meno importante è anche
l'impegno per la diffusione della
pratica sportiva tra i giovani cui
ci dedichiamo da sempre”.
Oggi la “Lecco” è un affascinante
centro di sport, aperto chiaramente
agli sport nautici, dove mossero
importanti passi anche gli sportivi
protagonisti in altri settori, ma
ovviamente le prime soddisfazioni
arrivarono dai traguardi conquistati
dai canottieri e le prime medaglie
furono quelle dei campionati
d'Italia l'anno successivo a Como
con una incoraggiante medaglia
d'argento.
E proprio da Como veniva il primo
aiuto all'impegno – come ricordano
gli atti ufficiali – “... e
nell'anno 1896 poté iniziare
l'attività per la generosità della
sorella maggiore Canottieri Lario di
Como che ha ceduto attrezzature e fu
larga di consigli tecnici e pratici
per l'istruzione dei neofiti
canottieri”. Un segno di generosità,
un richiamo alla solidarietà che è
elemento fondante nel mondo del
canottaggio e di cui la Canottieri
Lecco riconosce il valore.
Il
valore del gruppo è rappresentato
dai risultati di vertice nelle
barche multiple ed è significativo
il successo ai campionati italiani
juniores del 1898 col 4 con
timoniere (Ernesto Baggioli, Mario
Wilhelm, Antonio Milani, Mario
Tagliaferri, tim. N. Pizzi), ma è
molto importante anche il ripetersi
di un risultato nella barca singola.
E per tre anni consecutivi, partendo
proprio dal campionato del 1919
organizzato dalla stessa Canottieri
Lecco, che per tre anni consecutivi
il lecchese Nino Castelli iscriveva
il suo nome nell'albo d'oro dello
“skiff” nazionale, tra l'altro
imponendosi il primo anno anche tra
gli juniores. Ed è proprio nel
singolo ad essere protagonisti in
campo nazionale numerosi “sculler”
della Canottieri Lecco ed oggi viene
applaudito tra i migliori Andrea
Crippa, che il prossimo gennaio
festeggerà il suo ventesimo
compleanno.
I
grandi valori della Canottieri Lecco
oltre che dalla partecipazione a
gare derivano anche dalla notevole
capacità organizzativa. Numerose le
regate di canottaggio ad alto
livello, tra cui dall'inizio del
1900: 5 campionati italiani,
numerosissime gare nazionali, sia
nel bacino di Lecco che sul vicino
lago di Garlate, ma anche a partire
dal 1913 oltre 30 regate
internazionali.
L'attività è andata estendendosi in
maniera positiva anche nel settore
canoa e ricordiamo che uno dei
campioni più eccelsi è stato il
canoista Antonio Rossi,
pluricampione olimpico. Un campione
eccellente, nella cui scia poi sono
cresciuti altri giovani,
protagonisti pure in azzurro e tra
questi quest'anno nel kayak ottimi
Gnecchi e Bonacina.
I
successi della Canottieri Lecco sono
stati apprezzati anche nel nuoto,
nella vela e nella motonautica, non
trascurando altri settori di
rilevanza nei vari periodi, pure nel
tennis, sci nautico, bocce e
pattinaggio. E nella stagione appena
conclusa ottimi nel nuoto i giovani
Susanna Negri, Federico Rusconi,
Ludovica Patetta e Martina Ratti,
che con i loro risultati fanno
correre la memoria anche a tempi
lontani in cui svettavano campioni
di grande prestigio.
Nella
vela significativi risultati di
Marco Frigerio e Alberto Barenghi.
Ed anche soddisfacente il 3^ posto
nel tennis da tavolo ai regionali a
squadre. E fiore all'occhiello resta
nei ricordi la costituzione della
sezione calcio nel 1914, nel 1931
divenuta autonoma come “Associazione
Calcio Lecco”.
E proprio ricordando eventi del
passato, come quello che cent'anni
fa esplose nella nascita della
sezione poi divenuta nuovo sodalizio
ci portano a rievocare fatti e
personaggi che varie circostanze
avevano portato alla ribalta. Ancor
oggi è vivo il ricordo di quanto sia
stato importante, nel periodo
iniziale, l'apporto spassionato di
uno sportivo di razza quale fu il
presidente ing. Riccardo Badoni,
entrato giovanissimo
come socio nel 1901, che partecipò
attivamente alla vita sociale del
sodalizio ma pure a quella del
canottaggio nazionale, essendo anche
Giudice arbitro della federazione
remiera. E incidentalmente nei
ricordi dei grandi sportivi lecchesi
appare anche la sua lontana
partecipazione tra i fondatori del
Milan F.C. Alla presidenza della
Canottieri rimase per ben 48 anni
(fino al 1961, quando al compimento
dei 79 anni decise di lasciare ad
altri la guida del sodalizio che
aveva tanto amato). Tra le sue
iniziative il rinnovamento ed
ampliamento della sede per ospitare
i campionati d'Italia del 1914, poi
non disputati per lo scoppio della
guerra e la Canottieri Lecco ospitò
poi nel 1919 la rinnovata assise
nazionale, alla quale parteciparono
anche le società dei territori
redenti. All'organizzazione del
terzo campionato tricolore della
importante serie, nel 1935, pur
essendo la regata su campo aperto
qual'era il lago,
l'ing. Badoni
ideava un tracciato di gara molto
razionale e funzionale, con la
partenza “ancorata”. E proprio in
quel 1935 la
Canottieri Lecco veniva ancora alla
ribalta per un episodio grave
accaduto ad un suo equipaggio ai
campionati europei organizzati a
Berlino. Episodio che conferma come
in tutte le circostanze prevenzione
ed attenzione non siano mai elementi
da trascurare. Sino ad allora le
imbarcazioni dei canottieri non portavano a prua quella strana
pallina bianca oggi tutt'uno con la
barca. Alla vigilia delle gare, sul
bacino di Gruenau che l'anno
successivo avrebbe ospitato le
Olimpiadi, in allenamento il doppio
lecchese di Ferruccio Mascherpa
(capovoga) e Antonio Offredi
(prodiere) veniva abbordato dallo
skiff del campione francese Saurin,
la cui prua si infilava a forza
nella gamba di Offredi. Una
situazione gravissima e pericolosa,
ampiamente illustrata dalle cronache
dell'epoca e che ha evidenziato il
valore e la forza d'animo dei
canottieri della Lecco. In periodo
successivo Offredi, ristabilito,
riprendeva le gare ed in seguito
diveniva ottimo allenatore.
Se
l'ing. Badoni aveva il record di 48
anni di presidenza, anche l'attuale
presidente ing. Marco Cariboni non
vorrebbe essere da meno, ma sarà
piuttosto difficile raggiunga quel
primato, essendo oggi a quota 26
anni (20 in un primo periodo dal
1975 al 1995, e gli attuali 6
iniziati nel 2008). E si può
certamente dire che anche Marco
Cariboni sia della stessa pasta
sportiva che aveva animato il
predecessore, sempre presente e
portato a valorizzare nei termini di
oggi quello spirito che aveva
animato 120 anni fa i fondatori. Ed
a nome dei 1100 soci e dei 300
atleti (nelle 5 sezioni) della
Canottieri Lecco lunedì 15 dicembre
nel salone d'onore del CONI a Roma
il presidente Marco Cariboni
scortato dal campione del mondo
junior e finalista tra gli under 23
Andrea Crippa, che reggerà lo
stendardo sociale, riceverà il
prezioso “Collare d'Oro”.
Ferruccio Calegari
Nelle foto:
- Mario Tagliaferri che nel 1901 vinse il
titolo del singolo al campionato
junior (e va ricordato che allora la
differenza tra junior e senior era
nel numero delle vittorie e non per
età) si allena nel doppio con l’ing.
Riccardo Badoni che nel 1913 diverrà
il secondo presidente della società.
- Canottieri Lecco: la sede tecnica
di tanti anni fa
- A destra il primo
presidente della Canottieri Lecco
Antonio Cima, con l’ing. Riccardo Badoni che nel 1913 gli succederà
alla presidenza della Canottieri
Lecco;
- La Canottieri Lecco era ospitale
con quanti arrivassero via acqua:
vent’anni fa, negli anni novanta,
ospitò i protagonisti del raid di 3
gondole che su un percorso di 500
Km. attraverso laghi e canali
vogarono da Venezia a Bellagio (e
ritorno).
- Il drammatico incidente di Antonio
Offredi.
- Il Presidente Marco Cariboni ed il
singolista Andrea Crippa