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Una regata per Chiara

lunedì 24 Novembre 2014

Una regata per Chiara

ROMA, 24 novembre 2014 – Chiara, Francesca, Luisa… sono tante le donne oggetto di violenza tra le mura di casa, nel luogo che si pensa più sicuro di tutti, ma che nasconde talvolta le situazioni più incredibili. Regatare per loro è stato il motivo principale in una domenica nata sotto la pioggia e poi in parte soleggiata, dove veramente è stato bello remare con lo spirito di sana competizione. Il canottaggio non si finirà mai di scoprire. Se qualcuno aveva il dubbio che coniugare lo sport con la solidarietà fosse difficile doveva venire domenica 23 novembre alla Canottieri Roma. Questa volta, però, c’erano anche i famigliari delle vittime: poche parole per descrivere un dramma ed esprimere una speranza. A parlare è stato Maurizio Insidioso Monda padre di Chiara ridotta allo stato di vita vegetativa dal suo fidanzato convivente. Dallo scorso 4 febbraio Chiara Insidioso Monda è ricoverata in ospedale in gravi condizioni, non è certo che possa tornare ad una vita normale. E’ una delle tante vittime della violenza di genere. Normalmente il lavoro del cronista remiero è quello di intervistare atleti, tecnici o dirigenti, questa volta, invece, è venuto spontaneo chiedere: ha mai assistito ad una regata di canottaggio? “Direttamente mai, in televisione qualche volta. Giampiero Galeazzi con le sue telecronache in occasione di Olimpiadi o Campionati del Mondo descriveva lo spettacolo del canottaggio”.

Quali sono le sue impressioni per questa disciplina davvero particolare che vive sull’acqua e che si sta adoperando per aiutare a risolvere i problemi che, purtroppo, lei vive in prima persona? “Prima di tutto penso che qualsiasi cosa possa essere usata per parlare della violenza sulle donne va bene. Poi questi sport che, al confronto di tanti altri, sono meno seguiti e che non offrono prospettive di guadagno esagerato, danno un calore umano indescrivibile. E’ una cosa che sento tantissimo, è una cosa che mi sta dando la forza di andare avanti. Sinceramente ancora oggi mi chiedo: come faccio ad affrontare la vita? Giorno dopo giorno, più passa il tempo più la mia esistenza rischia di cadere nel baratro della disperazione . Ma queste iniziative mi danno morale e forza per andare avanti”. Uno dei grandi protagonisti del canottaggio, Giuseppe Abbagnale, oggi è voluto scendere in acqua a sostegno di questa giornata, vi siete parlati? “Ancora non l’ho visto, ma per me è un mito. Assieme ai fratelli ha fatto la storia dello sport italiano, sarà un onore incontrarlo”.

Pino Lattanzi