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Spigolature letterarie sulla storia remiera italiana 

venerdì 21 Novembre 2014

Spigolature letterarie sulla storia remiera italiana 


Dal centenario della prima regata internazionale, organizzata dalla Canottieri Lecco, ai cinquant’anni di attività della Canottieri Brasimone

MILANO, 21 novembre 2014  A volte capita, ti immergi in una ricerca storica e pur remando nella storia ti ritrovi nel presente. Tra breve a Roma numerose società sportive italiane attive da oltre un secolo riceveranno, al Coni, il Collare d’oro a testimonianza del loro impegno e valore nello sport. Capita a chi voglia arricchire la sua conoscenza storica nell’impegno di quei protagonisti, di imbattersi nella scia di gradevoli novità. A conclusione di questo articolo, nato dal desiderio di rivitalizzare il ricordo di società remiere di un tempo, ci siamo imbattuti in una celebrazione che ricordava i 50 anni di impegno ai remi di una piccola società del bolognese, nata e cresciuta tra mille sacrifici dalla passione di un sacerdote e di un eroe di guerra. Ma andiamo per ordine, riportandoci ai primi eventi organizzativi della Canottieri Lecco (oggi alla vigilia dei 120 anni), che tra i suoi grandi meriti ricorda la lunga serie di competizioni nazionali e internazionali organizzate sul ramo manzoniano del Lario. Tra queste anche numerosi campionati italiani, ma l’attenzione è richiamata dai nomi di tanti sodalizi protagonisti sin dal lontano 1913 delle regate internazionali, appuntamento di prestigio, allora, in campo europeo. In seguito, per l’accentuarsi del moto ondoso causato dal movimento di motoscafi, più che le saltuarie incognite ventose provocate dalla “breva”, il tradizionale appuntamento si interruppe. 

Quello che colpisce è la presenza, nelle varie specialità, di numerosi equipaggi vincitori che riportano nomi di sodalizi importanti un tempo, ma oggi ormai scomparsi (alcune però sono ancora attuali, variando o nome o indirizzo). E proprio nella circostanza in cui vengono premiate le società sportive centenarie, tra cui anche quattro di canottaggio, perché non ricordare quelle non più attive, ma che hanno dato un importante contributo allo sviluppo del canottaggio tricolore. E nel lungo elenco per primo appare il successo, nel 1913 nel 4 con timoniere della Canottieri Libertas di Firenze, società dal nome prestigioso e che alcuni anni fa, sino alla scoperta di nuovi documenti, veniva accreditata della primogenitura del canottaggio fiorentino, invece poi si scoprì che la sua origine era frutto di iniziativa di soci dissenzienti della Canottieri Firenze, nei cui ranghi, in seguito al suo scioglimento, sarebbero rientrati i campioni della Libertas.  Nel 1930 all’apice del “quattro” la Canottieri Intra, sodalizio ancora attivo, ma integralmente proiettato alla canoa. E nel 1942 la Canottieri Intra andò a vincere anche l’otto con timoniere. Ancora altri nomi di rilievo nel “quattro”: nel 1934 la Canottieri Gorla, che aveva base in uno dei quartieri della grande periferia milanese e nel 1937 la Canottieri Forza e Valore di Parenzo, che rappresentava il canottaggio istriano. Il 1940 fu l’anno del Dopolavoro Siai Marchetti di Sesto Calende, altro sodalizio importante, nel dopoguerra divenuto circolo canoistico come Sestese Canoa. A cavallo degli anni trenta-quaranta era attiva a Corsico la sezione canottaggio del Dopolavoro delle Cartiere Burgo, che vince la gara di Lecco nel 1940, nel 1957 primato della Falck di Dongo, ancora con la livrea dopolavoristica e nel 1958 anche la Marina Militare, allora di base a Roma (in seguito apparirà in altre gare anche come Sabaudia), protagonista in più regate in vari anni. 

E pure le Fiamme Gialle, allora Guardia di Finanza Gaeta ebbero il momento di gloria nel 1962, mentre nel 1966 saranno protagonisti i Corazzieri. Nel 1941 nella serie dei risultati del singolo appare il successo di GUF Vienna: era il grande campione Romolo Catasta, che nel 1948 vincerà il bronzo alle Olimpiadi di Londra, ma che allora viveva a Vienna, dove in periodo successivo divenne importante dirigente del canottaggio austriaco. Un altro nome storico appare nel 1954 nella lunga serie del singolo, è il C.S. Fiat, in seguito Sisport Fiat e che proprio quest’anno, dopo 91 anni di attività, ha chiuso i battenti. Nel 1967 tra i vincitori emerge il G.S. Vigili del Fuoco di Milano, la cui sezione era attiva al mandamento di Lodi, ma anche qui esigenze di istituto ne provocarono la cessazione. Nella serie del “due con”, in cui ritroviamo la Falck di Dongo, ma anche il Circolo Sportivo Moltrasino, come allora si chiamava la Canottieri Moltrasio e per due anni consecutivi (1961 e 1962) si registra il successo dei Carabinieri Divisione “Ogaden” di Napoli e che nelle stesse regate vinsero anche l’otto con timoniere. Nel 1968 una importante novità: vince il “due con” il Collegio San Giovanni, in seguito divenuto Canottieri Brasimone (in barca Massimo Lazzarini, Patrizio Rondelli, tim. Marco Alessandrini, e quest’ultimo divenne poi importante giocatore e allenatore di calcio). O meglio – è importante rileggere correttamente la storia remiera nel tempo – da quando l’attuale Canottieri Brasimone fu fondata 50 anni da fa Padre Testa, che ricordiamo grande appassionato e fondatore pure della Canottieri Tritium. I canottieri ebbero prima sede al Collegio San Giovanni dove Padre Testa era insegnante.
 
Poi vari fattori di carattere ambientalistico portarono ad una serie di spostamenti di sede del piccolo circolo remiero, che nel trascorrere delle varie fasi assunse poi il nome di Canottieri Brasimone. E mentre alcuni dei sodalizi ricordati quali protagonisti delle Regate di Lecco oggi non sono più in attività, la Canottieri Brasimone è ancora viva. E domenica 9 novembre, con la presenza di autorità e la partecipazione di numerosi ex allievi, nell’attuale sede della ormai storica (e sì, ha passato il mezzo secolo) Canottieri Brasimone si è svolta una cerimonia commemorativa con l’apposizione di una targa che unisce nel ricordo Padre Samuele Testa e il comm. Gastone Piccinini, medaglia d’oro al valore militare, che ne fu successore alla guida del sodalizio. Queste le tappe storiche societarie: 2 giugno 1964 costituzione della Società Canottieri Collegio San Giovanni, 1968 trasformazione societaria in Canottieri Brasimone, 1982 nuova sede a Casalecchio di Reno, 29 settembre 1991 riconoscimento personalità giuridica alla Società Canottieri Brasimone. Oggi la Canottieri Brasimone, che nel corso degli anni ha avuto dei momenti anche importanti, punta ad una rivitalizzazione ed un vecchio canottiere del Collegio San Giovanni ne potrebbe ritracciare il percorso: è Sante Tarabusi, sempre presente e attivo sostenitore della Canottieri Brasimone. Molti nel mondo del canottaggio non lo ricorderanno (nel 1966 fu secondo al campionato del mare junior a Bari nella jole a 4, che si arrese alla supremazia dell’equipaggio del Circolo Canottieri Napoli): in seguito fu anche Giudice Arbitro, ma per una sorta di equivoci, essendo anche “umpire” della canoa (dove lo ricordiamo quale massima guida italiana negli ultimi anni), fu costretto ad abbandonare l’insegna arbitrale remiera, restando felicemente nel mondo della pagaia. Però il cuore è ancora permeato di memorie e buone intenzioni remiere e chissà che la sua passione di un tempo non lo porti a fare il miracolo dei grandi traguardi vaticinati da Padre Samuele Testa.
 

Ferruccio Calegari