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Michele Petracci: il mio obiettivo è trasmettere valori attraverso lo sport

martedì 28 Ottobre 2014

Michele Petracci: il mio obiettivo è trasmettere valori attraverso lo sport

ROMA, 28 ottobre 2014 – Partendo dagli albori della carriera atletica, passando per il percorso che lo ha portato a diventare allenatore, arriviamo a quelli che sono gli obiettivi e i sogni di uno degli allenatori più in vista nel panorama remiero laziale: Michele Petracci. Michele incomincia a praticare canottaggio presso il Circolo Canottieri Tirrenia Todaro: “Sono nato al Tirrenia come atleta” spiega l’ex azzurro “Lì si allenavano anche mio padre, mio fratello e mio zio. Per me è come una seconda casa”.

Nel corso della sua carriera da vogatore Petracci si fa apprezzare a livello nazionale ed internazionale, culminando con il titolo mondiale under 23 nel 2005 in quattro di coppia: “Successivamente ho avuto un problema fisico importante e non ho potuto continuare l’attività agonistica. Ero alla Canottieri Roma con Luca Migliaccio e proprio lui mi propose di incominciare a lavorare come allenatore con allievi e cadetti. Lì sono diventato aiuto allenatore. La Canottieri Roma poi ha creduto in me e per un paio di anni ho collaborato, ottenendo anche dei buoni risultati. Poi sono passato alla Tevere Remo con Marco Massai e Daniela Sanna. Con loro ho proseguito il mio percorso di maturazione, facendo un salto di qualità. Marco infatti mi ha dato la possibilità di seguire la squadra agonistica assieme a lui. Ho imparato tantissimo, sono stati anni meravigliosi”. Poi la grande occasione: “Dopo un po’ di tempo si era palesata, al Tirrenia, la possibilità di prendere in mano tutto il settore sportivo, compresa la squadra agonistica. Di fatto un’ulteriore occasione di crescita professionale. Ho accettato la loro offerta e da Settembre sono al Tirrenia. Un’esperienza cominciata nel migliore dei modi, visto che quest’anno ho già realizzato un mio sogno: un nostro atleta, Leone Barbaro, ha vinto la medaglia d’argento ai Campionati Mondiali sull’otto leggero. Per me è stata una grossa soddisfazione anche perché in breve tempo sono passato dall’essere un peso leggero, ad allenare pesi leggeri che ottengono risultati di vertice. Vorrei sottolineare poi che per me tornare al Tirrenia come allenatore è stata una gioia. Oltre il legame affettivo che mi lega al Circolo, infatti, sento di essere in profonda sintonia con la politica che qui viene portata avanti. Un esempio su tutti: i ragazzi che praticano canottaggio da noi non pagano perchè a noi non interessa fare cassa. Noi aspiriamo a formare atleti. Questa è un dettaglio importante che ci differenza rispetto a tutte le altre società”.

Cosa vorresti che i ragazzi apprendessero di più dai tuoi insegnamenti?: “Da atleta io sono stato allenato principalmente da Emilio Trivini. Se Marco Massai e Luca Migliaccio sono stati fondamentali per la mia crescita come allenatore, Emilio Trivini lo è stato per il mio percorso da atleta. Lui è un uomo d’altri tempi con valori di vita importanti. Il suo lavoro non è finalizzato all’ottenere il risultato quanto alla crescita della persona. I suoi insegnamenti mi sono rimasti impressi e io tutt’ora alleno i ragazzi cercando di trasmettere valori di vita attraverso lo sport. Sono convinto che imparare a superare le difficoltà della preparazione fisica, imparare a lavorare per migliorarsi costantemente, possa aiutare ad acquisire una forma mentis spendibile anche in altri ambiti. Faccio un esempio: molti genitori mi dicono che i ragazzi, dopo aver incominciato canottaggio, si sono inquadrati e hanno conosciuto miglioramenti anche nelle materie dove prima andavano male. Questo per me è la soddisfazione principale”. Come vedi il tuo futuro?: “In questo momento il mio lavoro da allenatore è quello che mi occupa più tempo però cerco di portare avanti anche l’università e l’iter per diventare giornalista. Proprio come giornalista, oltre ad aver fatto praticantato nell’ambito remiero, ho anche lavorato per diverse testate tra cui Il Messaggero. Mi piace scrivere e ho intenzione di perseguire anche quest’altra strada. Diciamo che ci sono diversi progetti aperti e per ora non voglio rinunciare a nulla”.

Ufficio Stampa F.I.C. Lazio
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