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Michela Daniele: la passione prima di tutto!

mercoledì 8 Ottobre 2014

Michela Daniele: la passione prima di tutto!

ROMA, 08 ottobre 2014 – Nato sull’onda della passione per il canottaggio ad opera di un gruppo di professionisti, il Tiber Rowing Club, oggi Tiber Corte dei Conti, è una realtà remiera recente che si contestualizza in un mondo antico, pieno di tradizione, appunto il mondo del canottaggio. L’obiettivo del club sportivo è quello di offrire la possibilità a quanti lo vogliano di remare, sia per puro piacere che per aspirare ad un discorso agonistico. Dal settembre scorso il Tiber si appoggia alle strutture del Circolo Magistrati della Corte dei Conti: “Abbiamo scelto di entrare in punta di piedi, nel rispetto di un Circolo che ha una storia importante” incomincia Michela Daniele, la Direttrice Sportiva del Tiber “Gradualmente abbiamo mostrato cosa voglia dire praticare canottaggio e siamo riusciti a coinvolgere diversi soci del Circolo della Corte dei Conti. Complessivamente posso parlare, fin ora, di un’esperienza positiva”. Quindi il Circolo Magistrati della Corte dei Conti si è mostrato recettivo rispetto al canottaggio? “Certamente. Intanto voglio precisare abbiamo cambiato la nostra denominazione in Tiber Corte dei Conti. Il cambio è di per se un evidente segnale di quanto il processo di integrazione delle nostre attività presso le strutture della Corte dei Conti stia procedendo nel migliore dei modi. È chiaro che si tratta di un circolo storico, dove molti soci sono dentro da una vita.

Qualcuno avrebbe potuto mostrare delle resistenze, anche comprensibili rispetto a degli esterni. Diciamo che però è prevalsa un’ottica di ampio respiro. Il nostro operato infatti ha portato diversi benefici. Non dimentichiamo che il CMCC, pur stando sul fiume, era uno dei pochi circoli romani a non avere il canottaggio. Inoltre siamo riusciti a portare diversi risultati culminati con un titolo italiano. Il tutto in sei mesi. Questo, oltre ad offrire dei benefici in termini di visibilità, è senza dubbio testimonianza di un buon lavoro. Chiunque capisca di canottaggio infatti sa benissimo che nel nostro mondo ci possono volere anni per poter arrivare a conquistare un titolo nazionale. Molti dei soci hanno espresso apprezzamento per la nostra iniziativa e ci spingono ad andare avanti”. Il Tiber Corte dei Conti in passato ha conosciuto momenti difficili. Cosa vi ha spinto ad andare avanti? “Sicuramente la passione. Anche nei momenti più duri, quando eravamo sul punto di chiudere, a spingerci è stata la voglia di realizzare un sogno. Abbiamo sofferto per quasi tre anni proprio nel nome della passione per il canottaggio. Alla fine siamo riusciti a superare le difficoltà. E quello che più conta per me oggi è trasmettere proprio la passione. Il vedere una persona che incomincia non sapendo neanche mettere un remo in acqua e che a distanza di tre anni, preparandosi con costanza e dedizione, conquista un titolo italiano per me è la gioia più grande. Mi viene la pelle d’oca solo a parlarne”. Prospettive per il futuro? “Mi aspetto che vengano a remare sempre più soci della Corte dei Conti tanto da dover, un domani, chiudere agli esterni. E poi mi piacerebbe avviare un corso per i giovani e praticare un canottaggio completo, cosa che potremo fare avendo un po ‘ più di barche e qualche rinforzo come allenatori”.

Ufficio Stampa FIC Lazio
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