News

Andrea Tranquilli, Sergio Canciani e Andrea Riva: L’ardua sfida  in due con

sabato 16 Agosto 2014

Andrea Tranquilli, Sergio Canciani e Andrea Riva: L’ardua sfida  in due con

ROMA, 16 agosto 2014 – Per Andrea Tranquilli, Sergio Canciani, entrambi in forza alle Fiamme Gialle, e per il timoniere Andrea Riva (CUS Pavia) si prospetta, ad Amsterdam, una sfida tutt’altro che semplice. Tra le iscrizioni nella specialità del due con figurano infatti gli inossidabili Hamish Bond ed Eric Murray, che da parte loro hanno già dichiarato di avere la certezza di vincere. Di certo non è con le chiacchiere che si portano a casa i titoli ma purtroppo i neozelandesi sono campioni anche nei fatti. Il livello della sfida comunque non sta facendo perdere la concentrazione alla compagine azzurra, come chiarisce Sergio Canciani: “Sappiamo che saremo chiamati a confrontarci con equipaggi veramente forti e da parte nostra ci sarà il dovuto rispetto. In gara comunque faremo come abbiamo fatto negli allenamenti: daremo il massimo!”.

Andrea, come nasce questa inedita soluzione?: “A seguito di un periodo di prove si è deciso di comporre questo due con. Inizialmente c’è stata qualche difficoltà perché siamo passati da una barca veloce come l’otto, con una contrazione tutta particolare, al due con che è la barca più lenta del canottaggio maschile. Col procedere della preparazione abbiamo incominciato ad assestarci e ad apprezzare dei discreti miglioramenti. Ora, nelle ultime giornate del raduno, continueremo a lavorare per cercare di migliorare quanto possibile”. Come state?: “Abbiamo finito ora il periodo di lavoro al cento e dalla scorsa settimana abbiamo incominciato lo scarico. Da un punto di vista fisico posso dire che il lavoro portato avanti è stato soddisfacente e questo senza dubbio da una certa fiducia. Ora, con la riduzione dei carichi, stiamo acquistando lucidità muscolare e potremo valutare le reali potenzialità della barca”.

Sergio, sei soddisfatto della barca?: “Devo dire che questo due con è veramente una bella barca. Poi con Andrea è dal 2005, tolti alcuni intervalli, che ci alleniamo assieme, quindi c’è un buon feeling. In queste due settimane abbiamo cercato di compattare al meglio la barca anche col timoniere Andrea Riva e devo dire che siamo cresciuti. Essendo solo in tre è stato molto più semplice creare l’assieme come intenti, come sensazioni e tutto. Sicuramente è più semplice dell’otto che è lungo, complesso. Io ero il numero otto e quasi non sentivo la voce del capovoga”.Hai accusato molto la differenza con l’otto?: “Come diceva Andrea siamo passati dalla barca più veloce del canottaggio a quella più lenta. I primi giorni di prove ci siamo dovuti riabituare alle velocità, completamente differenti rispetto all’otto ma ora abbiamo guadagnato una buona sintonia”.
 

Foto E.Artegiani – Canottaggio.org