News

Francesca Fava: La più giovane al servizio del gruppo rosa  ai Mondiali Under 23

venerdì 25 Luglio 2014

Francesca Fava: La più giovane al servizio del gruppo rosa  ai Mondiali Under 23

VARESE, 25 luglio 2014 – E’ la più giovane atleta del gruppo rosa allenato da Claudio Romagnoli, ma non è certo la prima arrivata dal momento che nella scorsa stagione, da secondo anno Junior, è giunta in finale nel quattro di coppia Pesi Leggeri Under 23 a Linz. Nata a Cremona il 24 maggio 1996 e cresciuta agonisticamente alla Bissolati, lei è Francesca Fava. Francesca, ci dai le tue impressioni su questo Mondiale casalingo? “L’atmosfera è fantastica, sembra davvero di essere a casa propria. In gara lo senti tantissimo, gli ultimi 250 metri ricevi una spinta dal tuo pubblico impressionante. La cosa più bella sono i volontari più piccoli, che ti guardano proprio con gli occhi dell’ammirazione, come se fossimo degli esempi per loro. E poi vorrei sottolineare la gentilezza delle persone che fanno parte dell’organizzazione, veramente ti fanno sentire a casa”.

Sei la più piccola, ma non certo una sprovveduta visto che lo scorso anno hai vestito l’azzurro ai Mondiali Under 23 a Linz (sesta nel quattro di coppia PL, ndr) pur essendo ancora Junior… “Si, quella dell’anno scorso è stata una grande esperienza, raccolsi una sfida lanciata da Luigi Arrigoni, il mio allenatore, secondo il quale da PL avevo le chance per entrare nel gruppo azzurro per Linz. Iniziai a puntare su quell’obiettivo, feci le selezioni e poi venni convocata. All’inizio l’anno scorso ero un po’ spaesata, ero la più piccola, ma quell’esperienza mi è servita a maturare, ad acquisire quella mentalità fredda che serve a questi livelli per gareggiare. Quest’anno poi ho fatto parte del gruppo da subito e mi sono sentita immediatamente a mio agio, e aggiungo anche che questo gruppo è molto più unito, c’è grande determinazione da parte di tutti, mentre confesso che il 2013 sotto questi punti di vista fu un po’ più traumatico”.

Sei la più piccola Francesca, anagraficamente, ma ti trattano anche come tale? Magari ti danno dei consigli? “No, assolutamente! Non mi considerano affatto come la più piccola, anzi mi trattano da grande. Più che consigli mi spronano tutti molto, e questa è una cosa molto importante per me dal momento che non ho molta autostima e quindi ho bisogno di sentire la fiducia di chi mi segue in queste avventure”. I Mondiali Under 23 sono un inizio o un punto di arrivo? “Un punto di partenza, senza dubbio. Questi anni da Under 23 mi devono servire per arrivare dove voglio arrivare, sono molto determinata”.

La più piccola l’anno scorso, la più piccola quest’anno, due risultati diversi: lo scorso anno in finale e poi sesta, quest’anno finale C. Al di là del risultato, che differenze hai notato tra lo scorso anno e questo? “Lo scorso anno ero sul quattro di coppia PL e quest’anno sul doppio PL, è ovvio che tutto sia cambiato. Il livello è ben diverso, quest’anno sono su una barca olimpica e mi sto confrontando con equipaggi davvero straordinari. E’ per questo che non sono delusa di come sta andando, anzi. Ero delusa ieri, perché non abbiamo fatto la nostra gara, mentre oggi non abbiamo avuto nulla da recriminare, e in finale C daremo tutto. Sono felicissima di questa esperienza, ho visto il livello del doppio PL, e questi giorni mi hanno fatto capire che un giorno voglio essere in finale in questa specialità. Vedremo, ce la metterò tutta”.