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Una famiglia a “Casa Rowing Italia”

venerdì 25 Luglio 2014

Una famiglia a “Casa Rowing Italia”

VARESE, 25 luglio 2014 – È il terzo giorno di regate a Varese in un campionato mondiale Under 23 che si sta affermando anche per il livello delle iniziative in programma e per la ricchezza di spunti che vengono proposti agli ospiti. Tra questi certamente Casa Rowing Italia occupa un posto particolare per la posizione che occupa e per il successo che sta suscitando. Essa è il luogo dell’accoglienza intesa come spazio vitale in cui potersi incontrare circondati dall’identità specifica che deriva dal canottaggio, dalla sua storia, dalla sua attualità e dalla sua capacità di aggregare in un ideale sportivo.

Casa Rowing Italia è anche lo spazio delle famiglie. Tra queste probabilmente la famiglia Rocchi rappresenta il canottaggio italiano per la grande passione sportiva, la voglia di esserci al seguito del proprio campione, un altro figlio impegnato come allenatore in una società remiera. Sono persone coinvolte nelle regate che seguono con ammirevole continuità, ma questa volta hanno accolto con sorpresa ed apprezzamento uno spazio diverso, dedicato anche a loro: Casa Rowing Italia. Il Sig. Rocchi non ha dubbi: “E’ una iniziativa splendida anche perché aiuta a rapportarsi con gli altri, con le altre famiglie e soprattutto aiuta gli stessi atleti a conoscersi. Senza dubbio una bella iniziativa”.

Quale apporto può portare al canottaggio italiano? “Sicuramente favorisce la partecipazione delle famiglie con tutto il loro bagaglio di sostegno morale e psicologico, che sono cose da non sottovalutare mai. Inoltre non va mai sottovalutata l’accoglienza come elemento che migliora il benessere degli spettatori ed aumenta il loro interesse alle regate. Casa Rowing Italia è una festa che coinvolge tutti”.

La sig.ra Rocchi, che ha visto in questa occasione tantissime atlete anche di nazionalità straniera, non ha dubbi: “Il canottaggio di per se è uno sport difficile e faticoso come tanti, ma penso che per le ragazze sia ancora più dura. Mi auguro che la nazionale italiana delle donne possa crescere e che questo mondiale Under 23 sia solo l’inizio di un vincente percorso olimpico”.

Ha qualche suggerimento da fare agli organizzatori in merito a questo spazio che ci sta accogliendo? “Devo dire che ho fatto i complimenti al presidente Abbagnale perché mi piace moltissimo, è strutturato molto bene, e poi mi piace perché si fa conversazione, si conoscono tanti atleti, ragazzi e ragazze, e le loro famiglie”. Quale è stato il giudizio dei vostri figli? “Sicuramente positivo, tutto si è rivelato molto piacevole. Non ci resta che vincere e poi possiamo tornare a casa con la felicità di aver vissuto indimenticabili giornate di sport”.