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Come si diventa capitale italiana del remo

giovedì 24 Luglio 2014

Come si diventa capitale italiana del remo

VARESE, 24 luglio 2014 Oggi che Varese, il suo lago, la sua Canottieri sono protagonisti del canottaggio mondiale, qualcuno potrà chiedersi come si diventa una società organizzatrice di eventi di importanza internazionale, quali sono stati i momenti decisivi, cosa è stato fatto, quanto lavoro è stato necessario.

Per comprendere le ragioni di questo successo occorre partire dalle vantaggiose condizioni atmosferiche che rendono il lago di Varese più che appetibile per la pratica del canottaggio, trattandosi di un bacino d’acqua perfettamente piatto per gran parte dell’anno, che offre le condizioni ideali per una regata. È altrettanto sicuro però che la mancanza di vento da sola non basta. Ciò che rende Varese unica è probabilmente la combinazione di lago e competenze.

Tutto è iniziato nel 2007, anno in cui Varese ha ospitato il suo primo evento internazionale: la Coupe de la Jeunesse. Passano cinque anni prima della successiva gara internazionale. Nel 2012 infatti sarà la volta del Campionato Europeo, a cui seguirà nel 2013 la World Master Regatta, il Campionato del Mondo Under 23 di quest’anno e le due tappe di Coppa del Mondo del 2015 e del 2016.

All’inizio le condizioni sono ben diverse. Per una Coupe de la Jeunesse basta un campo-gara standard e un’organizzazione piuttosto modesta. Il Campionato Europeo, invece, ha bisogno di strutture e lavoro di tutt’altro genere. Nonostante l’iniziale mancanza di strutture adeguate il comitato organizzatore, trovato l’appoggio del Comune e della Provincia, ha è deciso di candidare Varese consapevole dell’unicità del sito. La FISA (Federazione Internazionale di Canottaggio) ha dato fiducia alla società giallo-azzurra e ha deciso di affidarle il Campionato Europeo. Il successo organizzativo è stato indubbio: in acqua così come a terra. Una sfida ancora più grande arriva l’anno successivo con la World Master Regatta: quattro giorni di gare condotte con puntualità svizzera, 3355 atleti iscritti, 10221 atleti-gara, migliaia di persone sulle rive della Schiranna. Ma è stata proprio questa gara, definita da molti la migliore edizione della WMR di sempre, a lanciare Varese nel mondo remiero.

Grande impegno da parte dei circa 50 volontari della Canottieri Varese è necessario per allestire campo-gara, parco barche e zona premiazioni. Il campo-gara di Varese è un unicum in Italia: il solo ad essere attrezzato per ospitare eventi internazionali. Vincenzo Prina, responsabile del campo-gara e del lavoro in acqua, spiega il lavoro necessario per allestirlo: “Iniziamo a sistemare campo e barchini circa un mese prima della regata. Siamo circa una quindicina di volontari, tutti della Canottieri Varese. Dobbiamo raddrizzare corsie e boe, pulire i barchini e “tirare” il campo, per evitare che il vento lo sposti. Quest’anno abbiamo avuto diversi problemi a causa delle alghe. La FISA infatti richiede che non siano presenti all’interno del campo, quindi ogni giorno, più di una volta siamo costretti a uscire con i motoscafi per toglierle”. Un campo-gara così tecnologico permette agli atleti di competere nelle migliori condizioni possibili. Varese ha l’unico campo d’Italia dotato di impianto elettrico e semaforico, la distanza è segnalata da pali ogni 250 metri e ed è presente una torre d’arrivo internazionale con vetrate sviluppata su tre livelli: il primo riservato ai fotografi, il secondo a giudici e cronometristi e il terzo a speaker e tecnici.


Enrico Pagano
Ufficio Stampa Canottieri Varese