News

Canottieri Ispra: da Italo Bregnani ad Andrea Micheletti,  risultati di una grande passione remiera

mercoledì 16 Luglio 2014

Canottieri Ispra: da Italo Bregnani ad Andrea Micheletti,  risultati di una grande passione remiera

MILANO, 16 luglio 2014 – Lo scorso maggio una solenne cerimonia ha “aperto” la nuova sede della Canottieri Ispra, una piccola società dai forti valori. Ed è stato realizzato il sogno di uno dei fondatori, Angelo Magistri, per iniziativa del figlio Luciano, altrettanto pervaso dall’amore per il canottaggio. Una passione che ha visto “rinascere” nel 1969 un’attività che già c’era e si era assopita, come ricorda Giuseppe Caravati in “Scivolando leggeri sull’onda”, una serie di “ricordi” pubblicati nel 2004 da cui si percepisce tanta passione anche da parte sua. E’ vero che il territorio varesino è ricco di opportunità per il canottaggio, ma bisogna anche focalizzare obiettivi e mezzi. E tante piccole società sono sorte negli anni. “Pochi sanno che la ‘Canottieri’ a Ispra già esisteva prima della seconda guerra mondiale. Il “regime”, a torto o a ragione, voleva che tutti i giovani praticassero dello sport o esercizi vari. Achille Starace, fautore di tutto questo, fondò “l’Opera Nazionale Dopolavoro”, associazione ricreativa aperta a varie discipline. Anche Ispra aveva l’O.N.D., moltissimi giovani erano associati e praticavano diversi sport, tra questi anche il canottaggio, con tanto di barca competitiva. Una piccola costruzione sul lungolago fungeva da ricovero delle imbarcazioni e spogliatoio.

A Ispra il sig. Felice Brughera (1907-1967) era proprietario di una lancia particolare chiamata per il suo colore “Diavoletta rossa”, una imbarcazione su cui si poteva vogare in tre (*), serviva a lui e agli amici per scorribande sul lago”. E ricorda come questo appassionato si facesse promotore della nascita di una società, che “ …visse parecchi anni, legata a Varese nel contesto dell’O.N.D.” che fu chiamata “I Diavoli rossi di Ispra” dal nome della sua barca che aveva messo a disposizione, una bella barca in seguito dimenticata in un angolo del porticciolo di Ispra. Però il seme era stato gettato, e dopo oltre vent’anni a Ispra si ricominciò a parlare di canottaggio e la fondazione della nuova società avvenne il 25 febbraio 1969, affiliata alla F.I.C.s.f. e lo stesso anno il 6 e 7 settembre fu organizzato il XVII Campionato nazionale assoluto di sedile fisso. E fu anche un bell’esordio per la Canottieri Ispra, che vinse il “singolo juniores” con Italo Bregnani, uno juniores di 43 anni (nel fisso, come anche nello scorrevole, allora la categoria non era legata all’età) e fu la prima gloria remiera della nuova canottieri. E altro punto d’onore, per questi “novizi”, la partecipazione di ben 26 società, con 394 vogatori su 130 equipaggi.

E l’impegno del piccolo sodalizio continuò: in seguito, anche per una azione promozionale della F.I.C. (la cosiddetta operazione canoini) anche a Ispra si cominciò a pensare allo scorrevole e per quanto il nuovo indirizzo possa portare a maggiori soddisfazioni, in casa non si dimentica lo spirito del “fisso” al quale la base operativa è ancora legata. L’ingresso nel canottaggio “olimpico” avvenne nel 1993. La prima sede, fino agli anni 80, era all’interno della Darsena di Villa Quassa, per poi spostarsi in Via Riviera dove è rimasta fino ad oggi. Ispra è una amena località in riva al lago Maggiore e la principale attrattiva turistica è il lungo lago che si snoda dal masso erratico di Ranco, poco distante da villa Quassa, fino alla palude Bozza ai confini con il Brebbia, passando dalle fornaci. Lungo questa bellissima passeggiata, ormai quasi tutta pedonale, si trova in località Sassone la sede dell’Associazione Canottieri di Ispra. Ed è ancora il libro di Caravati ad aprirci ad altre scoperte: questa volta è l’ex sindaco di Ispra Bruno Balzarini a raccontare le sue sensazioni: “Ecco la mia Canottieri. Quella della mia gioventù, dei ricordi del lago, di tanti amici che mi hanno accompagnato nell’affascinante impegno di “fare qualcosa” per Ispra e per gli Ispresi. Ma nelle sere d’estate, quando il sole volge al tramonto dietro i monti della sponda piemontese del lago, e sento la voce squillante di Francesca Magistri scandire i ritmi delle vogate e quella tonante di Tonino Desantis, che sprona i ragazzi ad accelerare i tempi di allenamento, mi accorgo che la mia, la nostra Canottieri è sempre la stessa, con tanti giovani che remano in cerca di allori e un gruppo di appassionati che li seguono e organizzano la loro attività”.

Ed è da “questa” canottieri che negli anni sono emersi sempre tanti giovani appassionati dello sport remiero, alcuni oggi ad altissimo livello, come Andrea Micheletti, per 4 anni (aveva iniziato nel 2004) attivissimo nella difesa dei colori sociali, sempre ai primi posti, bronzo al campionato di Lombardia nel singolo ragazzi a Corgeno, nel giugno 2007. Ma poi, dirà il presidente Luciano Magistri, “quando capimmo che le sue aspettative nell’ambito societario potevano avere qualche limite, concordammo il suo trasferimento alla Gavirate, con prospettive diverse ed ampie sotto la guida dell’olimpionico Giovanni Calabrese. E non siamo pentiti di questa decisione, ed anzi lo festeggiamo in ogni occasione come fosse ancora con noi. E del resto un legame stretto c’è sempre, col suo papà nostro consigliere”.

Ferruccio Calegari

(*) molto diffusa all’epoca la “joletta a tre vogatori e timoniere”, barca simbolo di un canottaggio veramente dopolavoristico, senza particolari velleità, che andava a crescere sul Verbano. [ref. La storia di Varese – Vol. VII “Varese una provincia con la cultura dello sport” (cap. Canottaggio”) – Nicolini Editore – Insubria University Press 2007].

Nlle foto: copertina libro; foto della joletta a 3; tessera OND Ispra del 1936; atto costitutivo della attuale Canottieri Ispra; da un libretto di banca dei “Diavoli Rossi di Ispra”; nella pagina a destra tra fisso (foto in alto della sede) e scorrevole foto in basso); Andrea Micheletti in singolo (a Kazan, universiadi).