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Giovanni Marchettini, Presidente della Canottieri Corgeno, alla vigilia  del Festival dei Giovani

sabato 28 Giugno 2014

Giovanni Marchettini, Presidente della Canottieri Corgeno, alla vigilia  del Festival dei Giovani

MILANO, 28 giugno 2014 – Canottaggio giovanile pronto ad invadere Corgeno per il venticinquesimo Festival dei Giovani in programma dal prossimo venerdì sulle acque di Comabbio. Attesi 1500 atleti da tutto lo stivale e regate senza sosta per tre lunghe giornate. Giovanni Marchettini, Presidente della Canottieri Corgeno e del Comitato Organizzatore, racconta così la vigilia 2014. Quando avete deciso di organizzare il Festival dei Giovani? “Tutto è iniziato un anno fa. Volevamo organizzare una festa, non una gara di agonismo puro. Ci siamo così candidati per due eventi, il Campionato Italiano Master e il Festival dei Giovani. La Consulta ci ha telefonato proponendoci il Festival e noi abbiamo risposto presente”.

Cosa vuol dire organizzare il Festival dei Giovani? “Organizzare il Festiva significa un anno di duro lavoro. La macchina organizzativa è partita un anno fa. Abbiamo iniziato dalla logistica, aspetto fondamentale per garantire la miglior accoglienza per tutti. Aree dedicate alle barche, parcheggi per le società e per il pubblico. Poi la sicurezza, fondamentale in un evento giovanile. Abbiamo deciso di creare anche una Centrale Operativa, in collaborazione con i principali corpi ufficiali in divisa, per assicurare sostegno e sorveglianza in acqua e a terra. Poi il campo gara, gli hotel… Tanto lavoro, ma alla fine sei felice. Avremo tutta l’Italia a Corgeno”.

Voi, dopo le edizioni del 2008 e 2012, avete raggiunto uno standard organizzativo d’eccellenza. Cosa state preparando per il 2014? “In realtà stiamo cercando di migliorare il passato. I commenti sono stati assolutamente positivi in entrambe le edizioni, ora vogliamo fare altrettanto. Abbiamo quindi deciso di investire sulle strutture costruendo una nuova area coperta e un nuovo pontile. In acqua avremo 6 catamarani, oltre a tutte le imbarcazioni di servizio. A terra ci saranno tanti castelli porta barche, direttamente da Varese, gli stessi dei Mondiali. La cucina sarà poi un altro aspetto sul quale puntiamo molto”.

Quanti volontari ci stanno lavorando? “Siamo un vero squadrone, questa è la nostra forza. Vedere così tanti appassionati in servizio è una vera emozione. Siamo circa 200, un numero enorme. In cucina, per esempio, girano almeno 25 volontari al giorno. Per la sicurezza i turni contano 120 presenze singole in tre giorni, tra parcheggi, area carrelli, poi personale di soccorso in acqua e a terra”. Qual è l’obiettivo di quest’anno? “Il nostro obiettivo è confermare l’apprezzamento di tutte le società remiere italiane. Non solo per il lago, ma anche per organizzazione e supporto. Ci piace pensare che si possa parlare di “standard Corgeno”. Siamo molto apprezzati all’estero, abbiamo dovuto rinunciare anche a molte richieste quest’anno. Durante il Festival, per esempio, ci sarà la nazionale Canadese maschile e femminile. Il settore rosa rimarrà a Corgeno, gli uomini si sposteranno a Gavirate. Insomma, che sia una vera festa remiera”.

Luca Broggini