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Articolo per Das RuderMagazine

mercoledì 11 Giugno 2014

Articolo per Das RuderMagazine

ROMA, 11 giugno 2014 – Di seguito si pubblica il pdf l’articolo realizzato dal collega Marco Callai per la rivista tedesca Das RuderMagazine (direttore Sebastian Franke) e di seguito la relativa versione italiana:

“L’Italia riparte da loro quattro. Laura Milani ed Elisabetta Sancassani, campionesse mondiali nel doppio Pesi Leggeri. Francesco Fossi e Romano Battisti, bronzo a Chungju nel doppio. Dopo l’argento dalle mille polemiche di Londra, ecco due medaglie e prestazioni piuttosto confortanti espresse dai giovani. Donne da record. Mai, infatti, si era sentito suonare l’inno italiano al termine di una finale iridata in una specialità olimpica al femminile. Concentrazione, carattere e tanto cuore: tutto questo, alla base della prestazione di due ragazze messe subito di fronte a importanti responsabilità nella loro vita. Il loro primo pensiero, tagliato il traguardo coreano con tre secondi e 42 centesimi di vantaggio sulle statunitensi Hedstrom e Bertko, è andato ai loro padri, prematuramente strappati alla vita da mali incurabili.

Pensi a Laura, trent’anni di Milano, e Betta, un anno più grande, e ritieni che non possa esister coppia più affiatata, collaudata e, allo stesso tempo, buffa. Fatte l’una per l’altra. “Noi le Charlie’s Angels del canottaggio? Meglio se ci considerate il ragionier Fantozzi ed il geometra Filini” sorridono, riferendosi a una nota saga dedicata alle disavventure dei lavoratori subordinati italiani. Da settembre 2012, non sbagliano un colpo e mai nessun equipaggio è riuscito a insidiarle: prime anche agli Europei di Varese e Siviglia, in Coppa del Mondo a Lucerna. Un sondaggio del Corriere dello Sport, uno dei tre quotidiani sportivi del Paese, le ha incoronate sportive del 2013. A loro è toccato inaugurare l’anno scolastico ricevendo anche gli applausi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Elisabetta Sancassani, la forza dell’esperienza: due Olimpiadi alle spalle, Atene 2004 con Gabriella Bascelli e Pechino 2008 con Laura Schiavone. Allora pesante, come il bronzo ai Mondiali di Siviglia 2002, ed ora leggera dopo tanti sacrifici. Laura Milani, metodica e razionale: la Laurea in Matematica, costruita con rigore e dedizione senza rinunciare agli allenamenti.

Un argento alle Olimpiadi con Alessio Sartori, un bronzo ai Mondiali con Francesco Fossi. Cambiando il prodiere, Romano Battisti non scende dal podio. Il ventottenne di Priverno, borgo dell’Italia Centrale, è vogatore, marito e padre felice. La moglie Sara e la figlia Lavinia lo sostengono, da vicino e da lontano, in ogni avventura. “Dopo Londra, non sono cambiato: ho sempre l’entusiasmo del ragazzo che 10 anni fa, tutti giorni con uno zainetto, partiva da un paesino di montagna per arrivare a Sabaudia e fare il suo allenamento in barca”. Francesco, due metri d’altezza, ha 25 anni e la battuta sempre pronta, caratteristica tipica di chi è nato a Firenze. Sono amici per la pelle dal 2008, quando a Brandeburgo vincono il Mondiale Under 23 nel quattro con. Nel 2013, sempre tra i primi nel doppio: primi agli Europei ed ai Giochi del Mediterraneo, secondi in Coppa del Mondo a Lucerna e terzi a Chungju. Nel 2014, all’esordio in Coppa del Mondo a Sidney, sono terzi dietro gli eterni rivali della Lituania.

Dietro di loro, scalpitano molti giovani. La Nazionale del Direttore Tecnico Giuseppe La Mura e dell’head coach Franco Cattaneo sta vivendo un importante ricambio generazionale. Non ci sono più Rossano Galtarossa, Niccolò Mornati e Lorenzo Carboncini, tre veterani di successo che dopo un’Olimpiade ricca di amarezze hanno deciso di attaccare i remi al chiodo. La nuova area tecnica, caratterizzata appunto dal ritorno dello zio-allenatore dei fratelli Abbagnale insieme ai suoi più stretti collaboratori, lavora per allestire equipaggi competitivi con, al centro del progetto, atleti di età compresa tra i 20 ed i 25 anni. I maxi concentramenti di 70-80 atleti, con Senior, Pesi Leggeri e Donne ad allenarsi tutti assieme, servono a ricreare fruttuose competitività interne e, quindi, elevare la qualità del canottaggio italiano. “Nell’ultimo Mondiale, abbiamo dimostrato di aver intrapreso la giusta strada: siamo, però, solo all’inizio di questo percorso”. Cattaneo tiene i piedi per terra. I giovani, effettivamente, danno buone risposte. La dimostrazione più eclatante arriva dal quattro senza. Il più anziano è Paolo Perino. 25 anni a Chungju. Il più giovane, Matteo Lodo, 19, reduce dal doppio successo ai Mondiali Junior 2011 e 2012 nell’otto.

Il ventenne capovoga Giuseppe Vicino scandisce il ritmo senza insicurezze, il ventitreenne Mario Paonessa è un affidabile quanto inesauribile motore. Il quarto posto al Mondiale, raggiunto con solo due mesi d’assieme e dopo il bronzo in Coppa del Mondo a Lucerna, è un ottimo punto di partenza. Ambizioni importanti anche per il due senza di Marco Di Costanzo e Matteo Castaldo, per il doppio leggero di Andrea Micheletti e Pietro Ruta. Non vanno però dimenticati i veterani: Simone Raineri e Luca Agamennoni, in totale quattro medaglie olimpiche tra Sidney 2000 e Pechino 2008 (insieme nel quattro di coppia), vogliono riprendersi il posto in Nazionale dopo aver guardato l’ultimo Mondiale in TV. Nel settore femminile, oltre a Milani e Sancassani, si opera nella prospettiva di costruire un due senza ed un quattro di coppia competitivi in orbita internazionale. Crescono gli investimenti, in ottemperanza alla maggiore apertura alle quote rosa scaturita dai nuovi criteri di qualificazione alle Olimpiadi.

Dopo l’inverno trascorso a Sabaudia, grazie alla collaborazione dei centri sportivi militari, da aprile si torna a Piediluco, sede del Centro Tecnico di Preparazione Olimpica. Verso Amsterdam, la Nazionale italiana registrerà il suo stato di forma in tre tappe d’avvicinamento: gli Europei di Belgrado, la Coppa del Mondo a Lucerna. Alcune potenze del canottaggio mondiale hanno già indicato il loro obiettivo per Rio de Janeiro 2016. Non l’Italia, alle prese con un forte rinnovamento. Il presidente federale Giuseppe Abbagnale, prudentemente, afferma: “Pensiamo prima ad Aiguebelette 2015 dove cercheremo di qualificare il maggior numero di barche per le Olimpiadi”. Il Direttore Tecnico non parla ma il pensiero degli addetti ai lavori va alle dichiarate ambizioni per Atene 2004. “Un oro, un argento ed un bronzo”. In Grecia, le medaglie furono tre ma, tutte quante, del colore meno pregiato e, a causa del grande impegno richiesto dalla Federazione agli atleti solo in parte corrisposto dai risultati, portarono al collasso di un sistema dalle solide fondamenta. Però nei successivi otto anni, senza La Mura, solo due argenti: uno a Pechino 2008 nel quattro di coppia ed uno, espressione dell’attività delle forze militari (Fiamme Gialle), nel doppio a Londra 2012 con l’ammissione dei due atleti (Sartori e Battisti) al richiamo del programma del coach dei fratelli Abbagnale. Quindi, una medaglia per colore verso Rio de Janeiro 2016. Si pensa che La Mura, in cuor suo, sarebbe felice di realizzare quel sogno. Poco importa se con 12 anni di ritardo. In attesa di raccogliere i frutti dell’impegno agonistico, l’Italia continua a consolidare la credibilità sul fronte dei rapporti internazionali. FISA Coach Conference nel 2011, Europei nel 2012, World Rowing Master Regatta nel 2013, Mondiali Under 23 nel 2014, Coppa del Mondo nel 2015 e 2016. Varese è ormai stabilmente entrata nel cuore della FISA e del canottaggio La bellezza del suo lago, la logistica, la sua posizione strategica, il numero di strutture alberghiere, la sensibilità delle istituzioni, la professionalità del Comitato Organizzatore e dei suoi volontari.

I numeri dell’evento Master testimoniano la lungimiranza del team. Pareggio di bilancio, a fronte dei novecentomila euro investiti ed indotto, per il territorio grazie ai 3363 atleti ed alle loro famiglie, pari a cinque milioni di euro. Cinquecento chilogrammi di pasta, novecento di patatine fritte, tremila salamelle e, soprattutto, oltre 2.200 litri di birra spillati. Ora i Mondiali Under 23. Dal 23 al 27 luglio, ed Il Comitato Organizzatore stima la presenza di circa 1300 canottieri in arrivo da 58 nazioni. Dall’altra estremità del lago, per l’ottavo anno consecutivo e dal 16 al 18 maggio, Gavirate ospita la regata internazionale di Para-Rowing, per molte nazioni un utile banco di prova in vista dei Mondiali. Paola Grizzetti, finalista in quattro di coppia a Los Angeles 1984 ed oggi stimato membro della FISA, non pensa però solo allo sviluppo dell’attività dei disabili fisici, di cui è pioniera in Italia e preziosa consigliera per molti altri paesi, ma punta anche a rilanciare quella degli intellettivi dopo la cancellazione dal programma dei Mondiali avvenuta dopo Bled 2011. Per questo, alla vigilia delle sfide in acqua, giovedì 15 maggio si svolgeranno i Mondiali INAS-FID al remoergometro. Un lago, una perla. Non solo per l’Italia. Da quattro anni, Gavirate è anche sede dell’European Training Centre dello sport australiano. Non solo canottaggio ma anche canoa, ciclismo, atletica, triathlon, basket, tennis, boxe, tiro a segno e con l’arco. Undici milioni di dollari investiti dall’Australia nelle strutture di una provincia al servizio del canottaggio, certamente, ma non solo. Marco Callai”

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Italien vor der Saison 2014