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Lo stimolo giusto che viene dai raduni

venerdì 2 Maggio 2014

Lo stimolo giusto che viene dai raduni

ROMA, 02 maggio 2014 – Ormai il raduno è consuetudine. È l’appuntamento regolare che consente agli atleti di incontrarsi, di conoscersi, di confrontarsi e di crescere insieme. Ma sono utili? La domanda è ricorrente e spesso si unisce a giudizi critici che sottolineano il numero degli infortuni, il peso della fatica lontano dalle gare, gli alti costi economici. Ma stranamente l’entusiasmo nella gran parte dei convocati non diminuisce e il loro livello tecnico cresce. L’allenamento collegiale, in corso a Piediluco, è iniziato lo scorso 24 aprile e terminerà il prossimo 9 maggio, con l’intento di creare le condizioni migliori per il varo di una squadra agonistica di alto livello. Innanzitutto va chiarita una cosa: il raduno non ha la finalità di comporre gli equipaggi che parteciperanno ai Campionati Europei in programma a Belgrado (Serbia) dal 31 maggio e il 1° giugno. Certamente l’osservazione diretta dello stato di forma degli atleti concorrerà a delineare le scelte dei Tecnici federali, ma occorre ricordare la valenza fortemente valutativa della seconda TRio del prossimo 9, 10 e 11 maggio sempre a Piediluco, e le risultanze del raduno pre-campionato europeo.

Tutto, quindi, è “work in progress”, ma è opportuno puntualizzare che l’ allenamento collegiale in corso ha lo scopo, come i precedenti, di innalzare il livello degli atleti sia a livello fisico che motivazionale. La consapevolezza di lavorare con compagni di squadra qualificati produce gli stimoli giusti, diversamente l’allenamento in solitario, anche se impegnativo, non riesce a produrre miglioramenti significativi. È opinione diffusa tra gli atleti intervistati che la gran mole di lavoro prevista nelle sedute di allenamento non solo getta le basi per il futuro successo nelle regate, ma prepara anche psicologicamente a superare gli stress inevitabili in un programma di alta specializzazione. Ed è per questo che a Piediluco, in questi giorni, ci sono atleti motivati e disposti a dare il meglio per crescere sotto ogni punto di vista. È la forza del gruppo che si esprime in un atteggiamento determinato che concorre a fare squadra. Raduni lunghi e ricorrenti preparano a confrontarsi agonisticamente con avversari che seguono ritmi analoghi, per questo è necessario organizzare allenamenti collegiali anche lontano dagli appuntamenti remieri internazionali.

Basta leggere vari siti remieri internazionali per rendersi conto che ormai “il collegiale lungo” è prassi consolidata in ogni parte del mondo. Va detto a chiare lettere che è sempre necessario innalzare l’intensità della preparazione e questa si realizza attraverso la competizione tra atleti di vertice: durante gli appuntamenti tecnici nazionali è possibile mettere a confronto le individualità prima ancora della regata ufficiale. Ma accanto al miglioramento della condizione fisica esiste la dimensione dell’uniformità della preparazione, fondamentale per comporre equipaggi di spessore internazionale. Sicuramente la cosa che più colpisce, incontrando gli atleti, è la consapevolezza di essere gruppo: non si riscontrano compagini, suddivisioni spesso derivate da motivazioni le più disparate che non portano risultati, ma solo spirito d’insieme. Vivere l’esperienza dei raduni, invece dà quella marcia in più che serve a superare i momenti difficili perché ci si osserva, ci si studia e ci si aiuta. Esiste poi un’ultima considerazione da fare: una cosa è preparare singoli equipaggi altra è far crescere il movimento remiero: ogni atleta convocato una volta rientrato nella Società di appartenenza porta con sé le esperienze di alto livello acquisite e le trasmette ai propri compagni e questo va a tutto vantaggio del canottaggio italiano.