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Il Canottaggio nelle prime pagine de La Gazzetta dello Sport

lunedì 28 Aprile 2014

Il Canottaggio nelle prime pagine de La Gazzetta dello Sport

ROMA, 28 aprile 2014 – In 116 anni di storia giornalistica de La Gazzetta dello Sport sono state 50.000 le prime pagine del popolare quotidiano sportivo. Un’enormità. Un mare magnum nel quale i curatori del volume “Le Prime Pagine de La Gazzetta dello Sport”, Elio Trifari e Franco Arturi, ne hanno scelte oltre 400. Una raccolta frutto di una selezione rigorosa che ha lo scopo di dare una preziosa testimonianza dell’evoluzione sociale, culturale e di costume dell’Italia sportiva. Questo è in sintesi il volume che abbiamo intenzione di evidenziare. Un volume di 543 pagine che si trova nelle librerie e negli Autogrill – è in quest’ultimo luogo che lo abbiamo acquistato dopo averlo sfogliamo voracemente – ad un costo di circa 30 euro (19.90 in Autogrill). Ma perché ne parliamo? È presto detto, poiché delle oltre 400 prime pagine della “rosea” in ben 16 si parla di canottaggio al fianco di altri sport.

Si inizia ad avere il canottaggio nella prima pagina del 3 aprile 1906 con le regate universitarie di Como, si arriva alla prima pagina del 5 luglio del 1914 quando Giuseppe Sinigaglia, il gigante di Como, toccò il punto più alto della sua carriera vincendo la Henley Regatta. E poi tanto altro ancora fino ad arrivare alle prime pagine della Leggenda Abbagnale con l’apertura del 6 agosto 1984, l’anno delle Olimpiadi di Los Angeles, e la Gazzetta titolava “Fantastico Oro ai Fratelli d’Italia” per la conquista della medaglia d’oro nel due con. Si arriva poi al 26 settembre del 1988 quando il giornale diretto da Candido Cannavò titola in prima pagina “Tre fratelli, due trionfi. Abbagnale miniera d’oro”: era l’anno delle Olimpiadi di Seul e l’Italia vinse il due con e il quattro di coppia. E poi ancora canottaggio, anche se il giornale cambia e il calcio imperversa, si arriva al 3 agosto 2012, i Giochi di Londra, e la Gazzetta dello Sport nella parte bassa della prima pagina titola: “Sartori-Battisti Coppia d’Argento. Un Capolavoro fatto in casa”.

Insomma, sono tutte notizie che si trovano nei libri, nei siti, ma il fascino della carta è ancora forte e sfogliando il volume si immagina il giornale che abbiamo avuto nelle mani al tempo in cui si fa riferimento (ci riferiamo, ovviamente per ragioni di età, al periodo dagli anni ’70 a oggi, ma è bello vedere come era impaginato il giornale ai tempi de il Ciclista e la Tripletta, come si chiamava il giornale di colore verde nel 1896). Il libro è diviso in 8 periodi ben distinti: 1986-1920 (origini del movimento sportivo e nascita della Gazzetta dello Sport); 1921-1933 (arriva il fascismo e scopre lo sport); 1934-1944 (il regime sceglie il calcio e abbandona Carnera); 1945-1955 (il secondo dopoguerra e la ricostruzione); 1956-1975 (le Olimpiadi in Italia e il boom dello sport); 1976-1989 (Palumbo e Cannavò una rivoluzione nel giornalismo); 1990-1999 (dal mondiale di calcio alla concorrenza TV); 2000-2012 (le prime sfide del terzo millennio).