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Raduno Para-Rowing “Spalle e Braccia” tra sorrisi, sudore  e amichevole complicità

sabato 19 Aprile 2014

Raduno Para-Rowing “Spalle e Braccia” tra sorrisi, sudore  e amichevole complicità

ROMA, 19 aprile 2014 – Passare alcune ore insieme a Mauro, Daniela, Brunella, Alessandro, Alessio, Diego, Antonio e Ada è stato piacevole, coinvolgente, istruttivo e soprattutto sono state ore spese straordinariamente. Non è mia abitudine parlare in prima persona, non mi piace perché come capo ufficio stampa devo solo fare informazione, ma questa volta lo faccio volentieri perché voglio evidenziare come questi ragazzi e ragazze, mossi dalla loro passione, si stanno impegnando nel collegiale romano seguiti dal Capo Settore Dario Naccari e meritano tutta l’attenzione possibile. Parlo, quindi, in prima persona, ma forse qualcuno si riconosce anche in quello che scrivo e dico, forse…
  
È stato piacevole perché sono atleti e atlete fantasticamente semplici e soprattutto pieni di volontà; è stato coinvolgente perché nella loro semplicità sanno di essere persone che, pur avendo delle disabilità come le ho io che sono normodotato, si impegnano per spostare in avanti i loro limiti; istruttivo perché con loro ho avuto modo di dialogare liberamente svincolato dalle “gabbie” mentali che ha volte mi imprigionano ed ho anche saputo da loro come sono finiti e finite in carrozzina – e loro questo vogliono raccontarlo e io farò in modo che possano farlo –; sono state ore spese straordinariamente perché sono tornato a casa, dopo una giornata di lavoro, più ricco di emozioni, di competenze e di voglia di stare ancora più vicino a queste persone.
  
È stato bello vedere queste atlete e atleti, una volta saliti in barca, “gettare” lontano la carrozzina sentendosi finalmente liberi, veramente liberi, di potersi muovere senza ruote. Mi è piaciuto vedere Jonny, il cane per non vedenti, stare accanto alla sua “padrona” ed aspettare che lei terminasse di fare remoergometro: ha un musetto simpatico, Jonny, e riesce a farle vedere quello che lei non può vedere; è stato bello quando ho detto a un atleta che si stava allenando: “vuoi prendere il posto a Fabrizio Caselli?” e lui con la voce scanzonata mi ha risposto “stiamo qua per questo, ma tu non dirglielo” e via una risata fragorosa.
  
È stato bello vedere Dario trattare il suo gruppo di atleti con determinazione, ma allo stesso tempo con la complicità di un “padre” che deve insegnare prima l’autonomia in barca e poi come andare forti in una gara. È stato bello sentir dire da un’atleta nei confronti di Dario: “a volte è pesante, ma non ne sbaglia una… ha sempre ragione lui” e mentre diceva così le si apriva sul volto un grande sorriso. È stato bello, e lo sarà ancora, perché loro hanno un obiettivo: partecipare alle Paralimpiadi di Rio 2016 e sono consapevoli che potrebbero anche non riuscirci. Nonostante questo loro ci stanno provando e lo fanno con passione e serietà. È stato bello…

Claudio Tranquilli