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Il canottaggio è capofila tra gli Enti che si stanno adoperando  per risanare il comprensorio di Lago Patria

giovedì 3 Aprile 2014

Il canottaggio è capofila tra gli Enti che si stanno adoperando  per risanare il comprensorio di Lago Patria

ROMA, 03 aprile 2014 – Dopo cinquantuno anni di alterne vicende, di ribalta e oblio, di successi e degrado si torna a sperare in un rilancio di tutto il comprensorio di Lago Patria che ricade nel Comune di Giugliano alle porte di Napoli. Siamo partiti dal 1963 per contare gli anni di abbandono perché fu l’anno in cui il lago partenopeo ebbe ribalta internazionale per aver ospitato le regate di canottaggio della quarta edizione dei Giochi del Mediterraneo che furono organizzati dalla città di Napoli. Oggi, anzi da qualche mese, si sta lavorando alacremente per fare studi, progetti e attività tra le quali anche la piantumazione, da parte del WWF Lago Patria, di nuove piante in maniera da contrastare il degrado ambientale. Un lavoro portato avanti da Organizzazioni e uomini che hanno interessi sul Lago tra cui il Comitato Regionale Campano della FIC e, per la Federazione Italiana Canottaggio, il Consigliere Mimmo Perna che, da anni, si sta battendo per la rinascita del vecchio “Stadio del Remo” dei Giochi del Mediterraneo del 1963: “Ho trovato subito condivisione d’intenti con tutti gli Enti che hanno pertinenza sullo specchio d’acqua – spiega Perna – vogliamo che tutta la zona del Lago Patria, oltre a quelle limitrofe, torni a splendere per pulizia, efficienza e, soprattutto, per la legalità. Le Società remiere campane che utilizzano, per gli allenamenti e per le regate lo specchio d’acqua, saranno custodi del luogo dove per decenni ha regnato degrado assoluto. Dovrà diventare il fiore all’occhiello dello sport e del turismo campano”.

Per raggiungere questi obiettivi lunedì scorso Mimmo Perna, tra l’altro tecnico del Posillipo, ha riunito proprio al CN Posillipo le Società partenopee alla presenza del Presidente federale Giuseppe Abbagnale, del Vice Presidente Davide Tizzano, del Direttore Tecnico Giuseppe La Mura e del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, grande appassionato e frequentatore dei Circoli Remieri campani e non solo. A fare gli onori di casa il Presidente del sodalizio Maurizio Marinella che ha aperto il consesso che, seppure a livello regionale, ha avuto la ribalta nazionale proprio per la presenza degli esponenti del canottaggio nazionale e del Procuratore Nazionale Antimafia. Quest’ultimo, ascoltando le argomentazioni che sottolineavano lo stanziamento di cinque milioni di euro per il recupero del Centro Remiero del Lago Patria e del suo comprensorio, ha sottolineato come la riqualificazione totale del comprensorio di Lago Patria porterà ricadute economiche e sociali positive per tutta l’area napoletana attanagliata dalla piaga dello sversamento illegale e da comportamenti delinquenziali che possono essere contrastati anche con la presenza sul territorio di attività sportive e turistiche.

Durante l’incontro è stato proprio sottolineato che la riqualificazione di un`area deve passare necessariamente attraverso le persone e le attività che vivono giornalmente il territorio. Perna, quindi, si è fatto carico di fare da trait d’union tra la Federazione Italiana Canottaggio, il Comitato Regionale Campania FIC e il Dipartimento di Architettura della Federico II che sta svolgendo gli studi progettuali per la realizzazione del progetto di risanamento ambientale e strutturale. Il suo impegno sarà finalizzato nel seguire e dare idee in grado di migliorare ulteriormente i progetti rendendoli effettivamente fruibili alle esigenze del canottaggio. Da evidenziare che i progetti sono stati realizzati dal professor Leonardo di Mauro, dagli Architetti Emma Buondonno e Mario Amorelli e saranno coinvolti il Corpo Forestale dello Stato, l’Ente Riserva Foce Volturno, il WWF Lago Patria e la FIC la quale, come ha spiegato nel corso della riunione Giuseppe Abbagnale: “Farà da catalizzatore di tutti gli interessati con l`interlocutore istituzionale fornendo idee da sviluppare e modifiche da apportare ai progetti già approvati”. Insomma per la Campania, e per il canottaggio nazionale, un sogno che presto potrebbe diventare realtà poiché le utopie sono sempre state quelle che hanno fatto progredire le società civili.