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La Coppa del Mondo chiama e l’Italia remiera risponde con il doppio  Fossi-Battisti

mercoledì 19 Marzo 2014

La Coppa del Mondo chiama e l’Italia remiera risponde con il doppio  Fossi-Battisti

ROMA, 19 marzo 2014 – Lasciata alle spalle la preparazione invernale è ormai tempo di affrontare i primi test che contano. La destinazione è Sydney, il campo di gara è il bacino olimpico del Sydney International Regatta Centre a Penrith Lake, teatro di successi olimpici straordinari per il remo azzurro. L’impegno Australiano, in particolare per Romano Battisti, ha un sapore diverso che esula dal mero contesto agonistico: “La prima gara di canottaggio che ho seguito è stata la finale del quattro di coppia di Sydney 2000 – spiega Battisti – una gara che mi impressionò particolarmente, soprattutto per la facilità e la tranquillità con cui l’equipaggio azzurro riuscì a vincere. Pensai che l’Italia del remo dovesse essere davvero forte se quell’equipaggio era in grado di centrare un oro olimpico con grande facilità. Da lì incominciai a seguire il canottaggio e mi appassionai. Quindi per me andare a gareggiare su quel bacino olimpico è un po’ il coronamento di un sogno”.

Possiamo fare un bilancio della preparazione invernale? “Quest’anno l’avvio della preparazione è andato molto bene. Ho potuto incominciare ad allenarmi da subito con tutta la squadra e sono riuscito a prendere rapidamente dimestichezza con la barca e col ritmo degli allenamenti. Per quanto riguarda la condizione fisica, penso di essere in buona forma. Credo, nel complesso, di aver fatto un’ottima preparazione invernale. Nello stesso tempo però ancora non mi sento pronto a tenere una velocità di gara adeguata. Diciamo che per me e per Francesco (Fossi ndr) la Coppa del Mondo di Sydney è un prova alla quale ci approcciamo con l’obiettivo di testare la nostra condizione. Obiettivamente ci sono altre Nazioni, come Australia e Nuova Zelanda, che sono avanti con la preparazione essendo da loro fine estate. Partecipiamo comunque senza alcuna paura, consci del nostro valore e pronti a dare il massimo”. Allora a questo punto rivelaci: quali sono gli equipaggi che temi di più? “Non ci sono equipaggi che temo di più o che temo di meno. Quando si gareggia bisogna tenere in considerazione tutti gli equipaggi perché tutti possono rivelarsi temibili. Noi non sottovalutiamo nessuno, neppure eventuali nazioni ritenute sulla carta meno favorite. Questo fa parte della nostra filosofia”.