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Stefano Crisostomi: l’impegno del medico sportivo

lunedì 3 Marzo 2014

Stefano Crisostomi: l’impegno del medico sportivo

ROMA, 03 marzo 2014 – In una Federazione sportiva i medici rivestono un ruolo fondamentale anche se lontano dai riflettori. Ecco perché, attraverso quest’intervista, abbiamo voluto dare voce al dottor Stefano Crisostomi, medico della Nazionale dal 2003. Laureato a L’Aquila, dove consegue anche la specializzazione, Crisostomi oggi dedica la sua attività alla Nazionale di canottaggio non tralasciando però l’attività privata. Cosa l’ha spinta a scegliere questo ramo della medicina? “La scelta di diventare medico parte da molto lontano. Si tratta di una passione che ho sempre avuto rimanendo affascinato da questa professione sin da giovanissimo. La specializzazione in Medicina dello Sport nasce, invece, dal fatto che sono sempre stato uno sportivo ed ho praticato molti sport. In questa mia voglia di movimento v’è stata, quindi, la ricerca di dare risposte agli interrogativi che mi ponevo. Conseguentemente è arrivata anche la specializzazione”.

Cosa vuol dire per Lei essere impegnato in una Federazione sportiva come quella del canottaggio? “Svolgere la propria professione in una Federazione sportiva è estremamente gratificante. E’, infatti, la parte della mia professione a cui dedico maggiormente il mio tempo lavorativo ed è un’esperienza formidabile. Lavorare a stretto contatto con atleti di livello internazionale, interagendo con loro e contribuire a risolvere le problematiche collegate alla loro salute, mi offre la possibilità di crescere costantemente in termini professionali”.

Quanta responsabilità comporta il suo lavoro? “La responsabilità è tantissima. Purtroppo l’ambito medico non è tutto così delineato e semplice come potrebbe apparire all’osservatore esterno. Ogni scelta che si fa comporta una serie di valutazioni sia soggettive che oggettive. Noi medici sportivi ci adoperiamo in maniera scrupolosa e attenta seguendo i protocolli che vengono emanati dalle autorità preposte al controllo, per questo motivo voglio sottolineare che la figura del medico dello sport, in generale, si spende anche oltre l’intervento diretto sugli atleti e sul loro allenamento. E’ necessario, infatti, sensibilizzare costantemente gli atleti e i loro tecnici di riferimento rispetto all’importanza delle stesse direttive mediche che sono fondamentali per la tutela della salute dell’atleta professionista o amatoriale che sia. Questo in linea generale, mentre quando lavoro al fianco degli atleti della Nazionale è molto più semplice poiché ognuno è consapevole delle azioni che insieme andiamo a compiere e che sono finalizzate solo alla salvaguardia della loro salute”.