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Entusiasmare i giovani è la ricetta vincente per l’alto livello

venerdì 28 Febbraio 2014

Entusiasmare i giovani è la ricetta vincente per l’alto livello

SABAUDIA, 28 febbraio 2014 – Lavorare nell’alto livello con un sempre rinnovato apporto di giovani candidati vitalizza il settore di vertice del canottaggio italiano, non c’è dubbio che la convocazione di raduni a distanza ravvicinata stia aprendo nuovi spazi e nuove prospettive. La convocazione di giovani talenti movimenta il panorama di chi aspira ad indossare la maglia azzurra e crea aspettative in tutti coloro che sentono di essere nel giro della nazionale. Rocco Pecoraro, coadiutore del settore di coppia maschile, esprime tutto il suo entusiasmo per l’andamento di questo modello organizzativo. “Le cose stanno andando bene perché stiamo riuscendo a completare buoni carichi di lavoro e i ragazzi si presentano sempre abbastanza preparati nei raduni. La cosa di cui sono particolarmente felice è il fatto che stiamo lavorando con i giovani che si affacciano all’alto livello”.

Quale problematica comporta lavorare con i giovani? “La problematica più grossa è fargli capire cosa significhi atleta di alto livello. Se noi dividiamo la nostra attività sportiva in tre grossi blocchi, il non agonismo, l’agonismo, in cui consideriamo anche i vincitori dei mondiali di categoria, e l’alto livello, ci possiamo render conto che quest’ultimo è un altro sport ancora. Insegnare a coloro che sono stati campioni nelle altre categorie che l’alto livello è altra cosa, significa far capire che è quasi come ricominciare da zero. Questa è la difficoltà più grossa che dobbiamo affrontare”.

Ma una volta tornati dal raduno in che modo riuscite a seguire queste giovani promesse? “Esiste un ottimo rapporto con gli allenatori societari, loro dialogano con noi e noi dialoghiamo con loro. L’arma vincente è la collaborazione tra allenatori federali e allenatori societari. Con la collaborazione si riesce a costruire e si fa comprendere come si può fare l’ alto livello. Ci vuole tempo, ma si può fare. Solo in questo modo riusciamo a tenere alto l’entusiasmo di questi giovani, perché mentre l’uomo maturo sa dove vuole arrivare e sa quel che vuole fare, il ragazzo, ad esempio della categoria under 23, deve essere entusiasmato proponendogli costantemente nuovi obiettivi, ma ci vuole il suo tempo. Entusiasmarlo a fare e non perderlo, poiché il grosso problema è proprio quello di non disperdere le grosse potenzialità che troviamo nelle categorie prima di quelle assolute”.