News

Con il raduno a Piediluco del settore AS femminile si ampliano  gli orizzonti del Para-Rowing

venerdì 14 Febbraio 2014

Con il raduno a Piediluco del settore AS femminile si ampliano  gli orizzonti del Para-Rowing

ROMA, 14 febbraio 2014 – Eleonora De Paoli e Patrizia Vittore si sono accostate al canottaggio in maniera diversa, ma in entrambi i casi è stata l’attività del responsabile del settore Dario Naccari a convincerle a provare questo sport che entrambe non conoscevano assolutamente. Neofite, ma con le idee chiare ed un passato sportivo di tutto rispetto non hanno avuto problemi nel salire a bordo e iniziare a spingere sui remi. Per Eleonora, Canottieri Napoli, non è la prima esperienza nell’agonismo poiché fa già parte della squadra di tiro a segno che disputerà i campionati mondiali il prossimo luglio, ma cimentarsi in una disciplina “di fatica” non l’ha spaventata, anzi per certi versi l’ha entusiasmata.

“La mia prima esperienza di voga l’ho avuta durante questo raduno martedì scorso. Era notte, c’era la nebbia, un freddo assurdo, ma tutto è andato bene: sono entrata in barca ed ho preso subito dimestichezza con i remi. Era la prima volta che non solo uscivo in barca, ma addirittura toccavo un’imbarcazione da canottaggio – dice Eleonora, che aggiunge – Non riuscivo a comprendere nemmeno le indicazioni che mi davano gli allenatori. Incredibilmente, però, la mattina seguente avevo assimilato tutto ciò che mi era stato spiegato nella prima esperienza. Ma la cosa bella è stata il fatto che stavo in acqua senza la carrozzina ortopedica, da tanto tempo non succedeva: fino a quel momento tutte le cose che ho fatto le ho sempre fatte in carrozzina. Sono entrata in acqua in piscina, quando ero in ospedale, tre o quattro volte: ho provato sensazioni particolari, strane, ma niente di che. Invece qui la cosa bella è che ti dimentichi addirittura di possedere una carrozzina da disabile, perché sei in barca e non ne hai bisogno. Sono sul lago e vado. Vogando mi sono trovata lontana dalle rive, mi sono guardata intorno, non c’era nulla. Sapevo che qualsiasi cosa fosse successo sarei dovuta tornare con le mie forze e questo mi è piaciuto sopra ogni cosa. Solitamente quando mi metto su un divano, su una sedia, in macchina ho sempre la necessità di avere la carrozzina vicino. Invece questa volta, non mi importava nulla, al massimo, se fossi caduta, pensavo che, in ogni caso, galleggiavo e certamente sarei riuscita a tornare indietro. Non provavo questo senso di libertà da tanto tempo e questo mi è piaciuto moltissimo”.

Anche per Patrizia Vittore del CUS Bari il rapporto con il canottaggio è iniziato da poco: “Mi sono accostata al remo nella gara di Para-Rowing con il remoergometro di Brindisi dello scorso gennaio. Nella mia società mi sono trovata subito benissimo, mi sono sentita a casa. Poi l’invito qui a Piediluco è stato di grande stimolo ed il primo approccio con la barca addirittura pazzesco: nonostante la stanchezza per il lungo viaggio, la pioggia ed il freddo ho voluto provare subito. La prima esperienza con il canottaggio è stata un’emozione bellissima. Come mi sono seduta nella mia imbarcazione ho avuto un senso di libertà, mi sono scomparse tutte le paure riguardanti l’equilibrio, le perplessità nell’approccio con l’acqua, non sentivo più neanche la pioggia. Diventava tutto bello, armonico. Abbiamo fatto un giro e ho preso dimestichezza con i remi. Spero di poter continuare con questa esperienza, soprattutto perché voglio mettere alla prova me stessa e capire se realmente ho le capacità fisiche e mentali per una disciplina sportiva che richiede tecnica ed allenamento assiduo. Ma l’inizio è stato niente male”.