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Andrea De Majo: la mia avventura nel canottaggio

giovedì 13 Febbraio 2014

Andrea De Majo: la mia avventura nel canottaggio

ROMA, 13 febbraio 2014 – “Ho voluto provare e nonostante avessi appena incominciato, in pochi mesi ho ottenuto dei buoni risultati ai campionati italiani nella categoria Ragazzi. Questi successi mi avevano portato a montarmi un po’ la testa. Poi col passaggio alla categoria Junior mi sono reso conto che la musica era cambiata, che non era poi così semplice ottenere vittorie e che se volevo emergere dovevo allenarmi in maniera più importante. Allora ho valutato l’opportunità del College Remiero”. Incomincia con queste parole l’intervista di Andrea De Majo, atleta partenopeo entrato quest’anno a far parte del College di Piediluco. Andrea ha iniziato relativamente tardi a praticare canottaggio: “Ho incominciato a remare due anni fa, il giorno del mio sedicesimo compleanno al Posillipo – dice – Ho sempre fatto sport nella mia vita però negli ultimi anni stavo cambiando spesso, senza trovare una continuità. Alla fine è stato mio padre a propormi di fare canottaggio, sosteneva che ho il fisico adatto”.

L’avventura del College ovviamente ha determinato un radicale cambio nei ritmi di allenamento, ma il maggior dispendio energetico richiesto è sostenuto dalla voglia di arrivare a conquistare obiettivi importanti: “Qui ovviamente gli allenamenti sono più intensi, siamo seguiti da allenatori preparati, essendo sul lago abbiamo la possibilità di scendere in barca praticamente sempre. Io, come penso tutti gli altri, ho un obiettivo ossia entrare nella squadra nazionale e disputare una buona stagione agonistica. Diciamo che la voglia di ottenere risultati è sicuramente la spinta più forte, ma ho la consapevolezza che, per riuscire a centrare un risultato di rilievo, è necessario lavorare molto. In caso riuscissi a raggiungere un grande risultato penso, comunque, che questo sarebbe soltanto un punto di partenza e non certo un traguardo raggiunto”.

La leggenda vuole che entrando a far parte del College remiero si può dire addio alla vita sociale. E’ davvero così?: “In molti mi dicevano che venendo al college non avrei avuto più una vita sociale. Questo non è vero. Si crea una vita sociale diversa che chiaramente si basa soprattutto sui rapporti che instauri con i compagni che frequenti tutti i giorni. Io penso che il gruppo sia fondamentale in questo senso, perché comunque sono persone che, nei momenti di difficoltà, ti spronano ad andare avanti. Qualche piccolo problema chiaramente può sorgere ma è secondario rispetto al sostegno che le persone offrono”. Progetti per quest’anno? “Questo è il mio ultimo anno di liceo e sarà un anno duro. Mi rendo conto che devo impegnarmi per ottenere un buon risultato anche nello studio e voglio farlo per chiudere la scuola superiore nel modo migliore. Non sarà facile ma farò del mio meglio in ogni ambito”.