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Intervista a tutto campo con Rossano Galtarossa

giovedì 6 Febbraio 2014

Intervista a tutto campo con Rossano Galtarossa

ROMA, 06 febbraio 2014 – La stagione sportiva si appresta a decollare. Gli atleti già da qualche mese lavorano a pieno regime in vista degli imminenti impegni stagionali. Assieme al Consigliere Federale Rossano Galtarossa, abbiamo voluto fare una panoramica sulla situazione attuale, in riferimento agli ambiti di competenza del campione padovano. Rossano quali sono i propositi per questa nuova stagione?: “Sul fronte agonistico c’è chiaramente la volontà di continuare a far crescere una squadra compatta in tutti suoi ambiti in maniera che possa essere sempre più competitiva a livello internazionale. Siamo stati orgogliosi dei risultati dello scorso anno, però è necessario restare coi piedi per terra, considerando che si è trattato dell’anno post olimpico. L’entusiasmo deve sicuramente rimanere alto, ma non bisogna montarsi la testa. Lavoreremo anche per far crescere ulteriormente le attività non legate alla pratica agonistica, che sono fondamentali per la promozione del canottaggio“.

Puoi farci un’analisi del primo raduno Pararowing, conclusosi qualche giorno fa presso il Centro Nazionale di Milano? “Devo dire che sono arrivato a Milano la sera del sabato e già a cena ho potuto percepire grande entusiasmo ed armonia tra le atlete. La domenica mattina siamo riusciti ad organizzare l’uscita con l’otto, un test importante. Anche in quella situazione entusiasmo e spirito di gruppo sono stati evidenti, il che fa ben sperare. Si è creato, a mio avviso, il clima giusto per poter lavorare al meglio, facendo fronte alle eventuali difficoltà. Va anche detto che l’Idroscalo di Milano, dove si è svolta la preparazione, offre agli atleti ottime attrezzature e consente loro di lavorare nelle condizioni migliori. Con la clemenza del tempo le ragazze sono riuscite a completare l’uscita. Ho potuto seguire il test sul catamarano assieme a Dario Naccari e Pier Angelo Ariberti. Una prospettiva ancora inusuale per me alla quale mi sto abituando. Ritengo i raduni fondamentali per accumulare ore di barca, ottimizzando così la fase preparatoria. Voglio sottolineare un’altra nota positiva: la partecipazione. L’incremento è visibile e lascia intendere una certa vivacità del settore poiché il canottaggio si sta aprendo visibilmente agli atleti disabili che vogliono praticare lo sport. Questo è il messaggio più importante che deve passare“.

Approfittiamo dell’occasione per chiederti di parlarci di quello che è successo lunedì scorso. Ti sei trovato ad intervenire in una situazione limite e fortunatamente tutto è andato per il meglio. Vuoi raccontarci cosa è successo e dirci cosa hai provato?: “Mi trovavo a Varese, all’Hotel Mariuccia, assieme al Presidente Giuseppe Abbagnale e al Vicepresidente Davide Tizzano per un summit legato a quelli che saranno i Mondiali Under 23 di luglio. Stavamo iniziando la riunione quando qualcuno è entrato in albergo dicendo che stavano chiamando aiuto dal lago. Siamo riusciti ad intervenire tempestivamente tanto da rianimare l’uomo in attesa che arrivassero i soccorsi. All’inizio mi pareva una cosa inutile quella che stavo facendo, date le condizioni dell’anziano che sembrava ormai deceduto. Poi però quando le funzioni vitali avevano dato segno di ripresa sono stato felice di non aver rinunciato a provare. Se non fossimo intervenuti nell’attesa dell’ambulanza forse le cose sarebbero andate diversamente. Nei giorni scorsi mi sono sentito col Presidente che mi ha detto che pare che l’uomo si stia riprendendo. Sono sensazioni difficili da spiegare tanto sono intense. Mi considero fortunato per essere stato lì, per avuto la prontezza e la freddezza necessarie per intervenire. Mi ritengo fortunato perché ho avuto l’opportunità di aiutare questa persona. E mi appare strano che tutti i giornali abbiano riportato quanto è accaduto, quando ci sono operatori che dedicano la loro vita a salvare gli altri e vengono ignorati. Nel caso mio e del Presidente il fatto di avere un trascorso sportivo ha fatto si che la notizia fosse così diffusa“.

In chiusura vorremmo sapere della tua partecipazione al Prosecco Cycling. Cosa ti ha spinto a prendere parte alla competizione? “Sicuramente c’è un attaccamento al mondo sportivo difficile da cancellare. E’ uno stimolo per rimettersi in gioco, ritagliando uno spazio tra i molteplici impegni della quotidianità che inevitabilmente allontanano dallo sport. Il primo obiettivo comunque resta quello di divertirmi in un ambiente piacevole tra persone che conosco da anni e un’occasione per valorizzare il mio territorio e i suoi prodotti. Non nego comunque che l’occasione possa essere una sfida con me stesso“.