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Quando l’amico fiume fa paura (e danni)

venerdì 31 Gennaio 2014

Quando l’amico fiume fa paura (e danni)

FIRENZE, 31 gennaio 2014 – Ore frenetiche a Pisa all’alba di questa mattina, in poche ore le acque dell’Arno sono salite di oltre quattro metri suscitando grande allarme. Alle ore 6,00 il Sindaco ha dichiarato lo stato di allerta e il risveglio della città ha preso dei toni inquietanti che hanno riportato alla mente momenti drammatici per Pisa e per tutto il bacino dell’Arno. Sono stati chiusi tutti ponti e questo ha subito bloccato di fatto la città dividendola tra sud a nord, per evitare il più possibile il traffico mattutino tutti le scuole e tutti gli uffici pubblici sono stati chiusi, ma quello che ha fatto maggiormente angosciare la cittadinanza è stato il veloce montaggio delle paratie sopra le spallette atte a mettere in sicurezza tutti i Lungarni. In effetti è davvero insolito veder scattare questo provvedimento segno di grande preoccupazione poiché la portata del fiume è stata calcolata in 3000 metri cubi al secondo, cosa che non accadeva da metà anni ’90, ma anche segno che la macchina organizzativa è scattata nei tempi giusti e ha lavorato in piena sinergia con Prefettura, Protezione Civile e Esercito.

Purtroppo come spesso accade sono proprio le nostre Società a subire danni, il fiume amico e compagno di ore di allenamento per tutto l’anno diventa improvvisamente irrequieto fino a trasformarsi in un vero flagello. Questa volta la sorte si è accanita contro la Canottieri Arno che, nonostante i preventivi accorgimenti per la messa in sicurezza di barche e materiali, ha visto il fiume strappare gli ancoraggi dei pontili che sono rovinosamente finiti nei gorghi portandosi dietro due motoscafi usati da istruttori e allenatori. Un danno ingente da quantificare non appena lo stato di emergenza cesserà e il fiume si sarà riappacificato i canottieri.

Simona Giuntini -Ufficio Stampa FIC Toscana-