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Crozzoli: coerenza e passione per un canottaggio vincente

martedì 28 Gennaio 2014

Crozzoli: coerenza e passione per un canottaggio vincente

ROMA, 29 gennaio 2014 – Quando si pensa a Dario Crozzoli non si può non immaginare il Nord Est laborioso e concreto. Quando iniziamo a parlare di Dario Crozzoli non possiamo fare a meno di materializzare un uomo coerente, un dirigente prestato al canottaggio da molti anni ed è da molti anni che il suo impegno nello sport del remo si è tramutato in passione, amore per il confronto dialettico e azione intelligente e concreta nella ricerca di sponsor che sappiano incarnare il valore del canottaggio: “Il mio obiettivo è quello di trovare ancora una volta un grande marchio che si identifichi nel canottaggio. Un brand che faccia dei valori del canottaggio parte della sua mission aziendale – dice Crozzoli – Mi piace pensare che nelle economie di scala di un’azienda la sponsorizzazione diventi valore e non solo costo”.

Questo è parte del pensiero di Crozzoli il quale è un vulcano in piena eruzione poiché dopo un anno, come dirigente federale nel Consiglio del Presidente Abbagnale, passato a tenere saldi i conti, essendo lui Coordinatore di riferimento della Commissione Finanziaria, composta da Antonello Cappai, Franco De Grassi, Massimo Iacobacci e Orazio Milano, oggi può essere soddisfatto del lavoro sviluppato per la gestione del bilancio 2013 e per il suggerimento di mantenersi, per il 2014, sulla strada del risanamento economico: “Abbiamo trascorso un anno a tirate da un lato e dall’altro la coperta che era sempre più corta, ma alla fine siamo riusciti a portare la nave in porto con un buon carico di allori e di soddisfazioni anche personali – e aggiunge – Essere parte di una squadra dove tutti hanno il controllo di tutto e tutti si sentono parte in causa nei diversi progetti, inseriti nel più ampio Progetto Azzurro, significa saper lavorare in staff e questo è il valore vincente del Consiglio di cui mi onoro di far parte”.

Non nega però che le frizioni a volte ci sono, ma diventano costruttive e orientate al bene del canottaggio e finalizzate al mantenimento e allo sviluppo del core business del remo italiano: Società, Atleti e Tecnici in sintonia con le politiche del CONI. Per far questo ci vogliono risorse, seppur minime, ma comunque serve danaro. Qui l’idea di non contentarsi e di continuare a ricercare “compagni di viaggio” che abbiano le giuste potenzialità per affiancare una Federazione capace, nelle sue peculiarità di sport “complicato”, ma in grado, per certi versi, di innovarsi e di innovare attraverso la condivisione di idee e di progetti. “Può sembrare un obiettivo difficile da raggiungere, ma non impossibile poiché a me piace lavorare sognando un canottaggio vincente anche nel marketing e, quindi, nella continua ricerca di sponsor – chiosa Dario, che aggiunge – L’utopia è quella che ha mosso l’umanità nei secoli e l’ha fatta progredire fino ad oggi. Al canottaggio manca un progetto che sia condiviso anche da chi verrà dopo di noi in maniera da non ripartire sempre a singhiozzo ogni quattro anni. Ecco io voglio contribuire a creare le basi perché questo possa avvenire. Voglio contribuire altresì a far diventare il canottaggio appetibile al mercato di scala e la decisione di affiancare la Federazione Italiana Canottaggio dovrà essere percepita non come costo ma come valore aggiunto alla capacità produttiva aziendale. È un percorso lungo, ma è già iniziato e lo porteremo a termine nel prossimo futuro”.