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Navicelli Rowing Marathon, parla l’artefice: la parola ad Antonio  Giuntini

mercoledì 22 Gennaio 2014

Navicelli Rowing Marathon, parla l’artefice: la parola ad Antonio  Giuntini

FIRENZE, 22 gennaio 2014 – Il principale artefice dello sviluppo del Canale dei Navicelli quale campo di regata nazionale per il canottaggio e addirittura di allenamento per alcune squadre nazionali che hanno deciso di solcarne le acque durante dei raduni è Antonio Giuntini.

Presidente del Comitato Toscana della Federazione Italiana Canottaggio durante il quadriennio tra Pechino e Londra, Giuntini è colui grazie al quale il binomio Navicelli-canottaggio da sogno è diventato realtà. Lo abbiamo chiamato nel pomeriggio di martedì, quando, guarda caso, era al lavoro per la Navicelli Rowing Marathon insieme al responsabile del canottaggio dei VV.F Billi-Masi, Alessandro Simoncini.

Giuntini, il campo di regata dei Navicelli ormai sta diventando un’istituzione per il movimento remiero di fondo a livello nazionale, ma si sa che si può sempre migliorare. Cosa avete cercato di fare quest’anno per rendere il Canale e ciò che lo circonda ancor più funzionale per la Navicelli Rowing Marathon?
Il Canale dei Navicelli è una risorsa importante per il nostro sport anche se di fatto fino a pochi anni fa non era molto considerato. Con l’evento della Navicelli Rowing Marathon abbiamo cercato pian piano di migliorare la logistica per quello di nostra competenza, ad esempio abbiamo sistemato il terzo pontile per l’alaggio imbarcazioni che rimarrà a disposizione durante tutto l’anno per chi vorrà fare sedute di allenamento. Abbiamo lavorato su convenzioni per chi viene da più lontano così come abbiamo cercato il coinvolgimento di altri soggetti per ciò che concerne la sicurezza, in particolare quella in acqua; mi riferisco ovviamente ai volontari dei Vigili del Fuoco che mettono a disposizione la loro professionalità, ma anche agli affiliati della Federazione Italiana Soccorso Acquatico che collaborano per il controllo del canale, così come penso all’Associazione Fiamme Gialle Toscana, presenti con un natante di soccorso. La nostra presenza sul Canale ha dato il via anche ad un nuovo modo di vedere questa via d’acqua e la Navicelli Spa, che gestisce l’intera area è molto attenta nel rendere più funzionali gli spazi dedicati alle attività ludico-sportive.   

Nella gestione di un campo di regata come questo è fondamentale l’apporto non solo degli sponsor, ma anche delle istituzioni. Come stanno accogliendo la crescita del Canale quale punto di riferimento per il canottaggio di fondo? State ricevendo il giusto sostegno?
In un momento storico come quello che stiamo attraversando è sempre più difficile trovare partner e sponsor che ci accompagnino nelle nostre attività, ciò nonostante siamo guardati con attenzione e i primi tre anni della regata sono serviti per farci conoscere e per dimostrare una certa consistenza organizzativa, dunque ad ogni edizione abbiamo l’aggiunta di qualche azienda che ci da una mano economicamente o in piccoli lavori. Per quel che concerne gli aiuti bisogna ricordare che un contributo importante viene anche dalle società remiere della zona, che si adoperano per la riuscita dell’evento consapevoli del fatto che la regata ed il Canale stanno crescendo ed hanno ancora dei buoni margini di miglioramento. Le istituzioni sono presenti nel nostro percorso teso a far conoscere la Regione, la città e il nostro sport, e da loro riceviamo il sostegno necessario.

Quest’anno oltre alla regata di fondo c’è anche il campionato italiano dei Vigili del Fuoco. Com’è nata l’idea di ospitare ai Navicelli la prima edizione? Per voi deve essere motivo d’orgoglio…
E’ un onore ospitare e inaugurare il nuovo Campionato Italiano di specialità dei Vigili del Fuoco. Si tratta dell’edizione numero zero, ma è un segnale importante per la politica del Gruppo Sportivo del corpo; abbiamo avuto poco tempo per organizzare questo evento, ma ci abbiamo lavorato con impegno e passione anche perché il canottaggio locale, parlo ovviamente di Pisa e Livorno,  ha sempre trovato una grande linfa nei Vigili del Fuoco. E poi i Navicelli devono molto ai vigili pisani, basti pensare al grande lavoro che quotidianamente in questi giorni sta svolgendo Alessandro Simoncini con i suoi uomini e i volontari.

L’ultima domanda Antonio, e riguarda il canottaggio internazionale. Sappiamo bene che negli ultimi anni diverse Nazionali, anche di spicco, hanno svolto periodi di allenamento sul Canale. Per quest’anno sapete già chi verrà ad allenarsi su queste acque? E’ ipotizzabile un giorno, nell’ottica del decentramento, vedere anche l’Italia allenarsi e preparare una gara internazionale, sul Canale?
Il Canale dei Navicelli è da qualche anno anche luogo di sedute di allenamento di gruppi sportivi importanti se non addirittura di squadre nazionali o parti di esse; non vogliamo certo acquisire meriti non nostri, noi abbiamo solo riscoperto questo posto e chi viene qui lo fa per la logistica generale dovuta alla centralità della città e del Canale, oltre che per la vicinanza del Centro CONI di Tirrenia. Lo fa perché il Canale offre dei riferimenti cronometrici molto veritieri e non ha influenze di venti o correnti e lo fa soprattutto per l’importanza della vicina cantieristica di settore che organizza qui momenti di allenamento e prova. In tutto questo il COL Navicelli Rowing ha tutte le potenzialità per giocarsi una veste importante e insieme a chi gestisce l’area si lavora in questo senso; quando saremo riusciti in questo ambizioso obbiettivo vorremmo mettere mano alla seconda parte del nostro sogno e organizzare a Pisa un evento internazionale che abbiamo già ben identificato.

Il 26 gennaio parola all’evento. Sarà l’ultima, ma non sarà l’ultima.


Niccolò Bagnoli – Ufficio Stampa Comitato FIC Toscana –