News

L’innovazione di Pierangelo Ariberti

martedì 7 Gennaio 2014

L’innovazione di Pierangelo Ariberti

ROMA, 07 gennaio 2014 – “E’ stata una gioia impagabile vedere questo ragazzino di 11 anni non vedente remare in singolo tra le acque difficili del Po”. Argomento di questo scritto sono una barca e Pierangelo, il responsabile della Canottieri Flora di Cremona che dal 2002 si occupa di disabili, e della sua smisurata passione per il modellismo. Pierangelo si è avvicinato alla disabilità per caso e come capita di solito ne è rimasto sorpreso e affascinato. Senza troppo pensare ha frequentato alcuni corsi per allenare i disabili e introdurli allo sport del canottaggio. Omar, un ragazzino di 11 anni, è stato il primo disabile non vedente, a cui Pierangelo ha dedicato la sua competenza.

La domanda che arrovella l’allenatore è: come posso emanciparlo e farlo uscire in acqua, ora che è fisicamente pronto per farlo? La risposta arriva da una barca larga con i bordi alti che i soci della canottieri adoperano per le loro uscite domenicali, e così Omar esce in mezzo alle acque del fiume più lungo d’Italia. Come succede spesso a chi incontra e tratta con persone ipo e non vedenti, le sorprese sono tante e Omar conferma questa ipotesi. In barca la sua sensibilità lo rende agile e in poco tempo trova l’equilibrio necessario per assecondare la barca.

Lo step successivo per entrambi è di inserire Omar in barca con atleti normodotati. Il desiderio di Pierangelo va oltre. Come permettere ad Omar di allenarsi da solo in singolo? La difficoltà è la direzione. Il raffinato e appassionato modellista che abita in Pierangelo ha la risposta: La creatività nasce da un attento esame del contesto e dai più piccoli particolari che la compongono. L’idea è semplice e geniale: applicare ad una barca singola un timone radiotelecomandato e rimovibile dopo l’uso.

Il prototipo è stato sperimentato prima da Pierangelo e poi da Omar e la verifica è stata positiva. Trovati i finanziamenti tramite l’associazione sportiva interna al Flora – Atleticamente – il cui presidente è Daniele Signore. La barca dal timone radiocomandato e rimovibile è stata brevettata ed è tuttora attiva. Concretizzare questa possibilità vorrebbe dire assistere ad una gara ufficiale dove su sei atleti almeno tre siano non vedenti e che gareggino con l’ausilio di barche con il timone pilotato dall’esterno, questo per impedire l’invasione di corsia.

Le capacità atletiche della persona non vedente non sarebbero né avvalorate ne sminuite, anzi ad ogni variazione di direzione ci sarebbero decimi di secondi persi. Questa è una proposta da vagliare con decisione e dinamismo. Sicuramente rimane il fatto che questo genere di “invenzione” è un ottimo mezzo di promozione del canottaggio a qualsiasi livello. Ottenere un successo così evidente servirebbe, forse a rendere più visibile ai media il mondo paralimpico, la creatività, l’impegno, la tenacia degli atleti e di chi lavora attorno e con loro.

Pierangelo Ariberti al momento offre la sua esperienza come coordinatore del settore Para-Rowing per la regione Lombardia a fianco del Capo Settore Para-Rowing Dario Naccari, in vista delle Paralimpiadi di Rio 2016.

Graziana Saccocci

Foto P.Ariberti e Canottaggio.org