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Malagò celebra l’edizione record di Mersin 2013

lunedì 1 Luglio 2013

Malagò celebra l’edizione record di Mersin 2013

ROMA, 01 luglio 2013 – Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha tracciato il bilancio della missione azzurra ai Giochi del Mediterraneo 2013, dominati dall’Italia con la vittoria del medagliere, impreziosita da una serie di record (186 podi complessivi e 70 ori, primati assoluti per una manifestazione all’estero).

“Sono orgoglioso di quest’Italia. A Mersin abbiamo dato una prova di grande forza, ma anche di capacità, impegno e concentrazione. Non mi riferisco soltanto alle medaglie ma anche alle prestazioni individuali che per molti hanno rappresentato primati personali. Tutti gli atleti meritano un plauso collettivo, da condividere con tecnici e federazioni. Aver rivinto per la terza volta consecutiva il medagliere, superato la precedente edizione di Pescara e stabilito il nuovo record di medaglie all’estero per l’Italia sono tutti elementi che possono far archiviare Mersin 2013 come una spedizione trionfale alla quale mi permetto di aggiungere la medaglia dell’eleganza grazie alle nostre divise griffate da Armani. Complimenti a tutti e che questa manifestazione sia il degno inizio di un quadriennio che ci porterà a Rio 2016”.

Mersin 2013 si chiude anche nel segno di altri record: 62 medaglie di vantaggio sulla seconda nel medagliere, evento che non si verificava da Latakia 1987 e sempre con l’Italia in vantaggio. Ventitré ori di distacco dalla seconda classificata, non accadeva dal 1987 e sempre con gli azzurri protagonisti. Da quattro edizioni costante aumento del numero di ori conquistati: nessuno come l’Italia. Gli azzurri hanno anche migliorato all’estero un’edizione disputata in casa: non è mai successo a nessun altro Paese (a Mersin 2013 dieci medaglie in più di Pescara 2009). Con i successi ottenuti Vanessa Ferrari diventa l’azzurra con più medaglie d’oro nella storia dei Giochi del Mediterraneo. Ora è a quota 8 e ha superato le nuotatrici Cinzia Savi Scarponi e Manuela Dalla Valle ferme a quota 7 (tra gli uomini resta irraggiungibile Jury Chechi a 14).

Fonte CONI