FIRENZE,
03 giugno 2013 -
Ci ha provato Beatrice Arcangiolini, che con i suoi 19 anni era la più piccola
di tutto il gruppo azzurro, ad impensierire le gigantesse del remo ai Campionati
d’Europa di Siviglia, in Spagna, per i quali era stata selezionata dal direttore
tecnico Giuseppe La Mura e dal responsabile dell’intero settore Femminile,
Claudio Romagnoli, in due senza con la comasca Gaia Marzari.
E per un po’, va detto, la portacolori della Società Canottieri “Firenze” ci è
anche riuscita. In batteria ad esempio – primo in finale, gli altri ai recuperi
– dove addirittura riesce a transitare in seconda piazza a metà gara, dopo
l’imprendibile Romania battistrada, per poi subire il rientro di Norvegia e
Repubblica Ceca e chiudere in quarta posizione, a poco più di due secondi e
mezzo dalle norvegesi e a due dalle ceche.
Ci ha provato, riuscendoci, nel recupero di sabato 1 giugno, quando sarebbero
state le prime quattro ad accedere alla finalissima. Un recupero intelligente
quello messo in atto dalla biancorossa, a seguire Marzari dal secondo carrello:
l’armo azzurro sin dalla partenza si è insediato col giusto piglio in seconda
posizione, dietro l’Ucraina, e lì è rimasto fino alla fine, tenendo sempre a
debita distanza la Russia mentre la Repubblica Ceca sul traguardo la spuntava
per l’ultimo posto utile sulla Norvegia, con la Bielorussia a chiudere.
La finale poi si è divisa in due distinte regate: quella per le medaglie e
quella dal quarto posto in giù. Troppo forti Ucraina, Germania e Romania, che si
sono spartite la ribalta: prima le ucraine sorprendono tutte con una partenza
bruciante che le porta in prima posizione per mezza gara buona, finchè stremate
non lasciano il passo all’incedere delle tedesche, che dopo i 1000 metri
prendono la testa della corsa, senza però aver fatto i conti con le rumene, che
con un mix esplosivo di tecnica e forza vanno nell’ultima frazione di corsa al
primo posto, e non lo lasciano più.
In tutto questo il due senza azzurro prova a rimanere attaccato alle posizioni
che contano per i primi 500 metri, ma poi è costretto a cedere, e chiude in
quinta posizione, alle spalle della Romania oro, Germania argento, Ucraina
bronzo e anche della Russia, con la Repubblica Ceca al sesto ed ultimo posto.
La medaglia alla fine non è arrivata, ma solo l’ingresso in finale per Beatrice,
a 19 anni dopo che nel 2012 appena maggiorenne fu riserva agli Europei di
Varese, vale moltissimo, di certo la consapevolezza di poter lottare da qui a
tutta l’estate per una maglia da titolare per i Mondiali Assoluti di Chungju, in
Corea del Sud, fermo restando che prima c’è da partecipare da protagonista alla
rassegna iridata Under 23 di Linz, in Austria.
Oggi Beatrice è attesa a Firenze, dove si unirà al resto della squadra
agonistica del Ponte Vecchio, allenata da Luigi De Lucia, per la rifinitura in
vista dei Campionati Italiani Ragazzi & Under 23, in programma a Varese sabato 8
e domenica 9 giugno. Lo scorso anno la stessa rassegna tricolore, a Piediluco,
vide la Canottieri “Firenze” sbancare: sei titoli italiani equamente distribuiti
tra le due categorie. Difficile far meglio, ma i canottieri fiorentini
naturalmente daranno il massimo fino all’ultimo centimetro di gara.
E parlando di canottieri fiorentini restando in tema dei Campionati Europei di
Siviglia, gioia immensa nel circolo biancorosso e non solo per il figliol
prodigo Francesco Fossi, oggi in Fiamme Gialle, che con l’argento olimpico di
Londra 2012 Romano Battisti ha conquistato l’oro continentale nel doppio con un
grandissimo rush finale su Lituania e Norvegia.
Per Francesco, anch’egli azzurro agli ultimi Giochi Olimpici sul quattro di
coppia, è il primo oro nella categoria Assoluta (agli Europei 2011 fu bronzo sul
quattro senza), dopo i due ori iridati Under 23 sul quattro con nel 2008 e sul
quattro senza nel 2010). A questo primo acuto non resta che sperare ne seguano
molti, molti altri…
Niccolò Bagnoli – Ufficio Stampa Società Canottieri “Firenze” –
Nelle foto: Beatrice Arcangiolini al secondo
carrello in azione agli Europei di Siviglia; Francesco Fossi sorridente durante
l'inno di Mameli con l'oro europeo al collo; la squadra agonistica biancorossa a
Piediluco nel 2012 esulta per i sei titoli italiani conquistati.