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Dario Crozzoli: il primo passo nel marketing è lavorare sulla credibilità

giovedì 16 Maggio 2013

Dario Crozzoli: il primo passo nel marketing è lavorare sulla credibilità

ROMA, 16 maggio 2013 – Il Consigliere Dario Crozzoli, esperto di marketing è sempre attento all’immagine del canottaggio, traccia un’analisi sullo stato di avanzamento del lavoro che la Federazione Italiana Canottaggio sta portando avanti per trovare le risorse necessarie a incrementare il bilancio federale. Quale ruolo riveste oggi il marketing nella Federazione Italiana Canottaggio? “Il marketing è un elemento fondamentale nella nostra attività ed è un elemento essenziale nel progetto di rilancio del canottaggio italiano. Non voglio assumere atteggiamenti critici verso nessuno, ma ritengo sia giunto il momento che si pensi ad una rifondazione, ad un rilancio dell’attività remiera sotto ogni punto di vista ed il marketing non deve essere da meno. In questo senso si è espresso anche il neo eletto Presidente del CONI Giovanni Malagò, dal quale abbiamo avuto uno stimolo a cercare ulteriori risorse. Realisticamente parlando, la stagione è molto negativa ed in questo senso il reperire sponsor sarà sicuramente più difficile”.

Come avete intenzione di muovervi?: “Quello su cui bisogna puntare sono i partner di spessore. I piccoli sponsor possono essere reperiti in qualsiasi momento, ma quello che moltiplica l’efficacia della nostra immagine sono le realtà più forti, che dimostrano, attraverso la comunione coi nostri progetti, la possibilità di far apparire il canottaggio come un mezzo utile di crescita e sviluppo anche per la loro immagine. Al momento, però, ancora non abbiamo trovato realtà di livello, ma stiamo lavorando per reperirle quanto prima. C’è una necessità di investimento in questa ricerca. Il marketing ha bisogno di una forte comunicazione e da essa non può essere disgiunto. Questo è il mio parziale punto di vista”. Che approccio avete intenzione di adoperare? “Noi dobbiamo muoverci in maniera compatta: dai membri del consiglio, alle rappresentative regionali alle singole società. Inoltre non dovremo trascurare nessun elemento. Un movimento compatto. Nessun settore va trascurato. Ovviamente l’impegno prefissato è raggiungere le vette della comunicazione tramite l’accoppiamento con realtà portatrici di valori come siamo noi”.

Come pensa di poter realizzare quello che lei sta dicendo: “Noi dobbiamo allargare la base promuovendo il canottaggio per risalire, ringiovanire, rinfrescare. Senza pensare ad accantonare quanto c’è di buono, che va mantenuto e sostenuto con forza. Questo ampliamento può essere coadiuvato attraverso il mondo della scuola e dell’educazione, al quale dobbiamo proporci nella maniera adeguata. Abbiamo già dei progetti che sono stati approvati e portati avanti da più di un decennio. Progetti che hanno portato dei risultati molto importanti, ma che offrono ancora spazi enormi. Nell’ambito dell’istruzione, ad esempio, noi dobbiamo proporci come educatori. Dobbiamo sottolineare la nostra disciplina come portatrice di forti valori sociali: lavoro di squadra, rispetto della natura, sviluppo e crescita nella comunità, salute, stabilità psicologica, propensione al lavoro duro. Nella mia esperienza ho visto crescere ragazzi sotto questo ombrello di valori. Ragazzi venuti su in modo favoloso e che non hanno mai mostrato di soffrire la disciplina che comporta questo sport. Molti ragazzi hanno mostrato una crescita anche sotto il profilo scolastico. In questo senso noi possiamo mettere in vetrina un grande successo: le nostre società hanno a disposizione documenti, risultati enormi per cui chi pratica canottaggio è anche portatore di successo nella scuola, nell’Università ecc. Chiaramente questo discorso deve essere affiancato ad altre realtà che hanno nel loro obiettivo la crescita, lo sviluppo e la ricerca dei risultati economici, ma convinti e seri sostenitori che la società progredisce quando è rispettosa”.