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Spartaco Barbo: il punto sul settore Under 23

lunedì 6 Maggio 2013

Spartaco Barbo: il punto sul settore Under 23

ROMA, 06 maggio 2013 – Uno degli obiettivi della Federazione Italiana Canottaggio è quello di incrementare sensibilmente il settore giovanile, visto come risorsa imprescindibile nel contesto del rilancio del remo azzurro. La responsabilità è stata affidata ad un tecnico d’esperienza e dalle comprovate capacità. Si tratta di Spartaco Barbo, un veterano del settore che afferma: “Ho avuto l’onore e l’onere di lavorare tanti anni con l’attuale Direttore Tecnico, dottor La Mura, sempre nel settore under 23, prima con Fabrizio Malgari poi con Giovanni Lepore. Nel 2005 sono stato unico responsabile per poi rientrare nel 2007-08 assieme a Giovanni Lepore. Assieme abbiamo portato la squadra under 23 a buoni risultati. Oggi sono stato richiamato dal Dott. La Mura e voglio precisare che mi sento onorato di questa fiducia che il Direttore Tecnico e il Consiglio Federale hanno mostrato rispetto al mio lavoro”.

L’operato della nuova Direzione Tecnica è attivo già da qualche mese ed assieme a Spartaco Barbo abbiamo voluto fare un punto della situazione sul settore under 23. “Dopo la prima TRio 2016, il Memorial d’Aloja e la seconda TRio 2016 stiamo procedendo verso un buon percorso di crescita” ci spiega Barbo. “L’obiettivo commissionatomi dal Direttore Tecnico è quello di portare avanti più giovani possibile. Il messaggio che vogliamo far passare è molto chiaro, ossia che la possibilità di entrare in Nazionale c’è, a fronte della consapevolezza dell’impegno che comporta l’essere in Nazionale. Posso dire che siamo sulla strada giusta”.

Ovviamente soprattutto per quello che riguarda i giovanissimi, l’approccio della nuova direzione tecnica è completamente nuovo, molto distante dal precedente, infatti, lo stesso Spartaco Barbo sottolinea che: “I ragazzi durante i primi Trials Rio 2016 sono sembrati un po’ spaesati perché si trattava della loro prima esperienza. Era stato richiesto loro di cimentarsi nell’arco di tre giornate in sei percorsi in successione. Essere spostati da una barca ad un’altra non è cosa semplice. Lo scorso fine settimana invece li ho visti molto più combattivi, più consapevoli di quello che stavano facendo. Credo che abbiano compreso pienamente la portata del progetto. Ossia un progetto a piramide che vede al vertice la squadra A e alla base i giovani aspiranti che sono chiamati a dare il massimo per potervi accedere. Ai giovani in questo senso viene riservata un’attenzione particolare dal momento che sono invogliati a competere per arrivare alla squadra A. Tutti i cambi, tutte le soluzioni che stiamo provando in queste giornate hanno questo obiettivo: trovare il posto voga migliore per ciascun atleta”.

Il prosieguo della stagione vede ancora nuove prove che attendono i nostri giovani atleti: “Finalmente riusciremo a fare dei test fisiologici con la macchina a consumo d’ossigeno – sottolinea il tecnico federale – già ora un bel gruppo di under 23 si fermerà a Piediluco e verrà sottoposto al test. Questa sarà un’ulteriore prova che andrà a testare le reali capacità e possibilità che hanno questi giovani atleti. I risultati potranno essere adoperati dalle varie società per indirizzare la preparazione atletica dal punto di vista metodologico”.

A breve si terranno gli Europei. La cosa che viene spontaneo chiedersi è se alcune tra le giovani promesse saranno chiamate in causa in questo importante appuntamento: “Ancora non abbiamo fatto queste valutazioni. Se ci saranno, si tratterà di atleti di alto livello”. E per chiudere non possiamo esimerci dal chiedere al responsabile del settore under 23 che prospettive auspica per il Mondiale Under 23 di Linz: “Credo che faremo una buona squadra, di quantità e con una discreta qualità. Circa ottanta giorni ci separano dal Mondiale. Si può e si deve ancora migliorare molto. Grossa parte del lavoro dovrà essere svolto a casa con i colleghi Allenatori delle rispettive Società. Il raduno che ci accompagnerà alla competizione partirà a fine giungo ma la base del lavoro incomincerà subito, nelle proprie Società. Non abbiamo tempo da perdere e credo che i ragazzi siano consapevoli di ciò”. Detto questo, l’aria che si respira è buona: “C’è un buon feeling tra me, i miei collaboratori e gli atleti. Il lavoro è tanto ma il sorriso e la voglia di fare bene ci sono. Questo è quello che conta”.