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San Giorgio di Nogaro: il commento del Presidente D’Ambrosi

lunedì 15 Aprile 2013

San Giorgio di Nogaro: il commento del Presidente D’Ambrosi

SAN GIORGIO DI NOGARO, 15 aprile 2013 – Al termine delle regate del 1° Meeting Nazionale giovanile disputato lo scorso fine settimana sul bacino dell’Ausa Corno, il Presidente del Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia Massimiliano D’Ambrosi traccia un bilancio della manifestazione: “Quella svoltasi tra sabato e domenica sul campo di Regata di San Giorgio di Nogaro è stata una una due giorni di canottaggio giovanile di alto livello, che ha offerto al folto pubblico presente diverse finali interessanti e combattute in tutte le categorie, dai giovanissimi Allievi B, fino ai master. Se di questo dobbiamo ringraziare le Società che hanno scelto di non mancare a questo appuntamento, in particolare quelle che tradizionalmente non sono presenti alle nostre Regate Regionali aperte, ma che speriamo di rivedere già da domenica prossima gareggiare nella nostra Regione dopo questa esperienza che, a sentire dai diversi commenti raccolti girando per il campo gara, pare sia stata molto apprezzata, per la perfetta riuscita della due giorni remiera dobbiamo tributare il giusto complimento allo staff della Canoa San Giorgio, guidato in primis dal suo Presidente Massimo Beggiato, che ancora una volta ha mostrato di essere una macchina organizzativa collaudata ed impeccabile.

Anche il meteo, infine, ci ha dato una mano, regalandoci probabilmente le prime due vere giornate di primavera della stagione, cosa che ha sicuramente reso ancora più piacevole sia per chi guardava, che per chi gareggiava, queste due giornate. Non è la prima volta che il campo di gara della Bassa Friulana ospita importanti eventi di carattere nazionale od internazionale ed in perfetta intesa con il Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia la volontà è quella di lavorare per crescere ancora, affinché questo bacino possa essere riconosciuto a tutti gli effetti come punto di riferimento per una vasta area che non comprende solo il nord-est italiano, ma bensì si spinge oltre i confini nazionali, in direzione di quell’area mitteleuropea che, data la sua collocazione geografica, è la sua naturale vocazione.