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Il lavoro di gruppo è alla base del successo

lunedì 8 Aprile 2013

Il lavoro di gruppo è alla base del successo

ROMA, 08 aprile 2013 Paola Grizzetti non ha bisogno di presentazioni. La sua vita di atleta e di tecnico federale è a tutti ben nota, come pure l’impegno nel perseguire gli obiettivi che uno sport come il canottaggio offre in ogni situazione. Quest’anno per l’ennesima volta la canottieri Gavirate conquista la Coppa Montù che è il più importante riconoscimento per le società che investono nei giovani, quali sono le ragioni di questo successo? “Sono cinque anni, ma come minimo ne vogliamo altri cinque. Quando l’abbiamo vinta la prima volta, non ci credevamo, ma quando l’abbiamo ricevuta dal CC Saturnia ho detto: questa volta ce l’ho e non so quando la riprenderete. Noi ci abbiamo creduto e dopo averla conquistata la prima volta ci crediamo tantissimo nel volerla tenere. Le motivazioni sono tante, noi crediamo nel lavoro di gruppo, crediamo nell’unione di tutti, nell’accettare chiunque anche ragazzini che possono essere cicciottelli o piccolini, poiché un giorno potrebbero divenire campioni. Noi crediamo in questo e lavoriamo sempre per questo.  Se vogliamo guardare all’agonismo chi vince prende la medaglia d’oro e gli altri sono tutti dietro. Però l’importanza del gruppo, l’importanza di lavorare insieme è impareggiabile. Alle gare regionali portiamo centotrenta atleti qui al Primo Meeting Nazionale siamo con cinquanta atleti e se calcoliamo gli atleti/gara siamo più di cento. Ormai è diventata una consuetudine e mi auguro che tante società ci imitino perché questo deve essere lo stimolo. E poi c’è un altro aspetto: noi ci siamo prefissati di portare la partecipazione e la presenza di atleti donna allo stesso numero di quella degli uomini. Ormai siamo arrivati al quaranta per cento del totale, ci manca poco a raggiungere l’effettiva parità. Noi non molliamo, andiamo avanti. Ho lasciato a casa dieci ragazzi che non erano ancora pronti per gareggiare in questo Meeting Nazionale, ma la prossima volta saranno in gara, su questo non ci piove”. 

Varese è sicuramente uno dei cardini del canottaggio nazionale, a che cosa è dovuto questo successo? “Il lago è conosciutissimo in tutto il mondo da oltre vent’anni – continua Paola Grizzetti – Gli australiani si sono avvicinati a noi, gli inglesi anche. Effettivamente è un lago che si presta al canottaggio, al canottaggio mondiale. Il fatto di essere riusciti ad ottenere, dopo tanti anni di lavoro, gare cosi importanti sul lago di Varese è il risultato dell’impegno delle amministrazioni locali dopo aver vinto la nostra medaglia d’oro alla Paralimpiadi di Pechino 2008. Da questa importante affermazione è partita la decisione della Provincia di Varese che ha riconosciuto il canottaggio come sport di importanza locale assieme al ciclismo. Questo è stato il primo passo che ci ha permesso di arrivare dove siamo ora. Quest’anno avremo i mondiali master, ci siamo candidati per le gare di Coppa del Mondo. Credo che questo sia una cosa positiva per tutto il mondo remiero e per l’Italia”.

Il lago di Varese è anche un centro di eccellenza dal punto di vista organizzativo, puoi presentare i prossimi appuntamenti? “Quest’anno a settembre avremo i campionati mondiali Master, prima, però, ci sarà l’ottava edizione della regata internazionale Pararowing con la presenza assicurata di dodici/diciotto nazioni . Quest’appuntamento è ricorrente per le particolari condizioni del lago, per l’ospitalità, l’abitabilità e l’agibilità delle strutture per i disabili. Il prossimo anno poi ci saranno i mondiali Under 23”. Gli eventi internazionali organizzati fino a questo momento sul lago di Varese sono stati dei grossi successi, i complimenti sono piovuti da tutto il mondo, ma in poche parole sapresti dire il segreto di queste affermazioni? “Il segreto è forse Giovanni Calabrese, molto conosciuto ed apprezzato dalla FISA. Dopo i mondiali di Milano del 1997 e 2003, la FISA ha detto: se date l’incarico a Calabrese noi siamo sicuri che l’evento andrà bene. Giovanni quando chiede precisione è precisione. Per il resto c’è un contorno di società e di migliaia di volontari che vengono dalle scuole. E poi ci sono i canottieri che si mettono a disposizione, perché vogliono vivere comunque l’evento e vedere i campioni all’opera. Questo è il nostro segreto. D’altro canto la macchina organizzativa principale è rappresentata dalla Provincia di Varese e dalle società che veramente investono tanto, esse si riuniscono ogni tre settimane per discutere e risolvere i vari problemi organizzativi”.